timone Il Mercante in Rete
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timone
Marketing e comunicazione nell'internet


Numero 80 – 7 aprile 2007

 

 
Consiglio a chi legge abitualmente
il Mercante in Rete
di tener d’occhio la segnalazione delle

novità
per verificare se c’è qualcos’altro
che possa trovare interessante
nel sito gandalf.it
 

 

La prima parte di questo numero
è disponibile anche in pdf

 


loghino.gif (1071 byte) Strana Italia in rete


Tutte le statistiche sono sempre discutibili. E, anche quando i numeri hanno una ragionevole attendibilità, può essere incerta l’interpretazione. I dati sulla crescita dell’internet, che sto seguendo da più di dieci anni, in varie circostanze hanno dato segnali di dubbio significato, che è stato possibile capire meglio solo più tardi, osservando l’andamento in periodi più lunghi.

Oggi ci troviamo in una fase incerta, specialmente per quanto riguarda l’Italia.

In generale due fatti sono chiari. La rete continua a crescere, in tutte le parti del mondo, con notevole velocità (più del 20 % all’anno). Ma anche con molte discontinuità e incoerenze – e con diversità che cambiano nel tempo, ma rimangono molto forti, fra le situazioni più evolute e quelle ancora arretrate (non solo intere nazioni, ma anche aree demografiche e culturali all’interno di ciascuna).

Prima di osservare le incertezze della fase attuale, vediamo brevemente l’evoluzione in l’Italia, a partire dalle origini. C’è sempre stata una presenza italiana in rete. I sistemi “telematici” sono nati altrove (specialmente negli Stati Uniti) ma l’Italia non era assente. Già negli anni ’80 si erano sviluppate varie attività online (vedi cronologia).

Per esempio – nel corso di dieci anni, prima che nel 1994-95 i collegamenti all’internet prendessero il sopravvento, il numero di BBS era salito a decine di migliaia negli Stati Uniti, circa duemila in Italia. Relativamente pochi, ma più di quanti ce ne siano mai stati in molti altri paesi, anche in Europa.

Insomma gli italiani online non erano tanti, ma c’erano, con questo e con altri sistemi, quando l’esistenza della rete era quasi del tutto sconosciuta al pubblico in generale e ai “grandi” mezzi di informazione.

Per quanto riguarda specificamente l’internet, alcuni “piccoli numeri” fra dieci e venti anni fa si possono riassumere in questo grafico (numero di host internet in Italia dal 1988 al 1997).


Host internet Italia – 1988-1997
 
1988-1997

Ciò che in ognuno dei grafici
sembra un andamento “piatto” nei primi anni
era, per le dimensioni di allora, una forte crescita,
che c’è sempre stata in tutte le fasi di sviluppo della rete.

(Vedi in
allegato alcune tabelle numeriche).


Fino al 1983 c’erano meno di mille host internet nel mondo. Erano 700.000 quando nel 1991, per la prima volta, se ne contarono più di mille in Italia. (In seguito, negli anni ’90, l’Italia aveva circa lo 0,5 % della rete mondiale – ora è vicina al tre per cento).

Ovviamente su quei “piccoli numeri” le percentuali di crescita erano molto elevate (più di un raddoppio ogni anno) ed è altrettanto evidente che, con il crescere delle quantità, le proporzioni sono diminuite. Ma anche su numeri molto più grandi le crescita rimane veloce, come vediamo nei dati internazionali.

Nessuna statistica può essere considerata la “misura assoluta” di crescita della rete. Ma il numero di host è un dato rilevante, anche perché permette confronti su una serie relativamente coerente da venticinque anni. Questo è l’andamento in Italia dal 1996 al 2006.


Host internet Italia – 1996-2006
Dati semestrali – numeri in migliaia

 
1996-2006
 
La linea azzurra rappresenta una “arbitraria ma non irragionevole”
riduzione dei dati a una misura più “prudente”


Devo confessare che finora non sono riuscito a capire i motivi di un andamento “bizzarro” dal 2004 al 2006. Ci sono complessità nei sistemi di rilevazione che possono produrre anomalie nei risultati. Finora è sempre accaduto, per altre situazioni in diversi paesi, che nel medio-lungo periodo le prospettive sono diventate più chiare. In attesa di verificare la tendenza nei prossimi anni, molti elementi di verifica indicano che è “ragionevole” una valutazione “prudenziale”, indicata in questo grafico dalla linea azzurra.

In sostanza l’Italia ha avuto, per molti anni, uno sviluppo proporzionalmente simile alla media nel resto del mondo, ma su una base relativamente debole. Poi una crescita più veloce fra il 2000 e il 2004. In sostanza, da sei o sette anni l’Italia non è più la “cenerentola” della rete. Ma rimane arretrata (in rapporto alla popolazione e al reddito) rispetto ai paesi più evoluti e, nonostante alcune fasi di crescita apparentemente più veloci della media mondiale, ha ancora un ampio spazio “potenziale” di sviluppo.

Naturalmente occorre sempre ripetere che, se in termini quantitativi l’indice di attività online (come indicato dal numero di host) è comunque in forte crescita, resta molto da fare e imparare per migliorare la qualità (vedi un deprimente esempio in Povera italia.it).

Il quadro è diverso se osserviamo il numero di persone online. I dati di questo genere sono sempre poco attendibili e ci sono sempre differenze fra le varie fonti. Tuttavia è ragionevole pensare che questo indice di sviluppo non sia lontano dalla realtà (vedi dati italiani).


Persone online in Italia – 1997-2006
Dati semestrali – numeri in migliaia

 
1997-2006


L’andamento di crescita è palesemente meno veloce di quello dell’indice di attività. Questo sta accadendo in tutto il mondo. È dovuto a molti e complessi fattori, fra cui il comportamento delle persone più presenti online che (come è sempre stato fin dalle origini della rete) tendono spesso ad assumere un ruolo attivo. E c’è anche, naturalmente, il fatto che imprese e organizzazioni di ogni genere considerano sempre più “normale” essere presenti nell’internet.

Anche da questo punto di vista l’Italia cresce – ma lo sviluppo appare un po’ esitante. Per esempio da varie fonti sembra che nel 2006 l’Italia sia stata superata dalla Francia e dalla Spagna per numero di persone online rispetto alla popolazione. E comunque la distanza rimane forte rispetto ai paesi più evoluti.

Ci vorranno altri approfondimenti, che spero di poter fare nei prossimi mesi, per cercare di capire meglio questa situazione. Ma intanto una cosa è chiara. C’è una debolezza culturale in Italia che non riguarda solo l’internet. Le persone più attive online, da noi come altrove, sono le stesse che hanno una più ampia gamma di risorse (e, in generale, leggono di più).

È insensato pensare che il problema si risolva con le risorse tecniche. La disponibilità di strumenti variamente definibili con diversi aggettivi (come l’ambiguo “digitale”) può essere utile a chi ne ha davvero bisogno e sa come usarli. Ma solo un’evoluzione culturale può avvicinarsi alle radici del problema. (Fra vari testi sull’argomento vedi per esempio Analfabetismo e Il paradosso dell’innovazione).

Non voglio ripetere qui ciò che ho scritto tante volte sulla necessità di un nuovo “rinascimento”. Ma il fatto è che questo è possibile – e se un giorno fosse vero che “s’è desta” l’Italia potrebbe avere un ruolo molto interessante.




Come il solito, le analisi che riguardano lo sviluppo dell’internet si trovano nella sezione dati. Qui ce n’è una sintesi, che resterà poi come “confronto storico” quando ci saranno nuovi aggiornamenti (cioè, probabilmente, fra sei mesi).

In questo numero, come in quelli del marzo e settembre 2005, e del marzo 2006 e settembre 2006, oltre a una sintesi degli sviluppi internazionali ed europei, vediamo anche alcuni dati sulla situazione dell’internet in America Latina, Asia e Africa.


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loghino.gif (1071 byte) 2. Nuovi dati internazionali


Su scala mondiale, alla fine del 2006, risultano attivi 430 milioni di host internet. Si erano superati i 100 milioni nel 2000, 200 nel 2003, 300 nel 2004.

Da una prima occhiata ai dati sembra che sia accaduto un fatto molto sorprendente: per la prima volta nella storia dell’internet, una diminuzione del numero totale di host. Ma un’analisi un po’ più attenta rivela che non è così. Si tratta solo di un cambiamento nella rilevazione dei dati che riguarda alcune categorie di domain internet negli Stati Uniti. La crescita della rete nel mondo mantiene una velocità simile a quella che aveva negli anni precedenti.

Rimangono differenze molto forti fra i paesi più avanzati e quelli meno evoluti nell’uso della rete, ma ci sono situazioni di forte crescita in diverse parti del mondo.

In base all’analisi dei dati internazionali questa è l’evoluzione dal 1994 al 2006.


  Numero
di host
crescita
annuale
1994 5.800.000 + 119 %
1995 12.900.000 + 104 %
1996 21.800.000 + 52 %
1997 29.700.000 + 36 %
1998 42.200.000 + 46 %
1999 72.400.000 + 68 %
2000 109.600.000 + 51 %
2001 147.300.000 + 35 %
2002 171.600.000 + 17 %
2003 233.100.000 + 36 %
2004 317.646.000 + 36 %
2005 394.992.000 + 24 %
2006 433.193.199 + 25 %

La percentuale di crescita nel 2006
è calcolata escludendo gli Stati Uniti.


C’era stata una fase di crescita accelerata nel 2003-2004 dopo un (relativo) rallentamento nel 2001-2002. Su numeri molto grandi non sono più possibili le percentuali di crescita del passato, ma comunque lo sviluppo rimane molto veloce.

La situazione per “grandi aree geografiche” non mostra un sostanziale cambiamento rispetto al passato.


Grandi aree geografiche 
aree 
geografiche


Nell’ultimo anno la crescita appare più veloce nell’America centro-meridionale che nell’America settentrionale, in Europa e in Asia. L’Africa ha uno sviluppo proporzionalmente superiore alla media mondiale, ma rimane molto arretrata (come gran parte dell’Asia).

Nel 1999 c’erano sei paesi nel mondo con più di un milione di host internet (di cui due in Europa). Nel 2000 erano dieci (quattro in Europa). Nel 2001 tredici (sei in Europa). Diciassette (nove in Europa) nel 2002 e venti nel 2003. Nel 2005 sono saliti a ventisei (sedici in Europa) e nel 2006 a trentaquattro, di cui venti in Europa, sei in Asia, cinque nelle Americhe, due in Oceania e uno in Africa.

I paesi con oltre tre milioni di host internet erano due nel 2001, otto nel 2003, tredici nel 2005 e sono diciassette nel 2006. Tredici paesi, di cui sei in Europa, sono oltre i cinque milioni.

L’Italia ha superato il milione di host nel 2000, due milioni nel 2001, tre nel 2002, cinque nel 2003 – e, secondo i dati della Domain Survey, è oltre i 13 milioni nel 2006. Ma per una prospettiva più credibile (e non solo per “prudenza”) in tutti i calcoli che seguono la cifra è “arbitrariamente ma non irragionevolmente” ridotta di circa il 12 % – così che l’Italia non si trovi al terzo posto nel mondo, e al primo in Europa, in “cifra assoluta”, per attività nell’internet, ma più ragionevolmente al quinto posto nel mondo, e al terzo in Europa, dopo la Gran Bretagna e la Germania. Anche con questa valutazione “prudenziale” si conferma un forte cambiamento rispetto a quattro o cinque anni fa.

La tabella che segue analizza i dati per i 34 paesi (su 240) con più di un milione di host internet.


  Numero di host
dicembre 2006
Crescita %
in un anno
% su
  totale  
Per 1000
abitanti
Stati Uniti 230.600.000 n.a.   53,3 777,9
Giappone 30.841.523 + 23,8 7,1 241,4
Germania 13.093.255 + 32,9 3,0 158,7
Gran Bretagna 13.000.000 n.a.   3,0 216,5
Italia 12.000.000 + 23,4 2,8 204,2
Francia 10.335.974 + 50,6 2,4 169,8
Olanda 9.104.103 + 25,4 2,1 558,1
Australia 8.592.020 + 41,2 2,0 422,7
Canada 8.500.000 n.a.   2,0 263,4
Brasile 7.422.440 + 45,7 1,7 40,3
Spagna 6.800.000 n.a.   1,5 154,7
Messico 6.697.570 + 161,4 1,5 65,0
Polonia 5.001.786 + 26,9 1,2 131,0
Taiwan 4.481.705 + 13,6 1,0 194,1
Svezia 3.235.925 + 7,3 0,8 358,4
Finlandia 3.187.643 + 27,2 0,7 606,5
Belgio 3.150.856 + 23,7 0,7 300,9
Svizzera 2.570.891 + 21,0 0,6 345,6
Danimarca 2.807.348 + 21,2 0,6 518,8
Norvegia 2.370.078 + 12,4 0,5 512,7
Russia 2.393.511 + 44,5 0,6 16,7
Austria 2.330.325 + 19,1 0,5 283,3
Cina 1.933.919 + 828,5 0,4 1,48
Argentina 1.837.050 + 25,4 0,4 47,6
India 1.684.958 + 101,0 0,4 1,54
Turchia 1.581.866 + 99,0 0,4 21,9
Portogallo 1.510.958 + 9,6 0,3 143,5
Rep. Ceca 1.502.537 + 51,2 0,3 147,0
Nuova Zelanda 1.355.534 + 37,74 0,3 330,7
Israele 1.311.796 + 8,2 0,3 190,9
Irlanda 1.208.345 n.a.   0,3 294,1
Ungheria 1.176.529 + 31,5 0,3 116,5
Romania 1.169.031 + 161,7 0,3 54,1
Sudafrica 1.036.891 + 108,8 0,2 22,1
Totale * 433.193.199 + 25,1   33,3

I dati di alcuni paesi sono modificati per motivi di coerenza.
Vedi dati internazionali.

* La percentuale di crescita per il totale è calcolata escludendo gli Stati Uniti


La percentuale degli Stati Uniti rispetto al resto del mondo continua a diminuire gradualmente nel corso degli anni, ma rimane dominante, con il 53 % del totale mondiale – come è evidente nel grafico che segue (paesi con più di cinque milioni di host internet).


Host internet in 13 paesi
paesi nel mondo con più di quattro milioni di host
 

grafico 13 paesi


Se per una migliore leggibilità togliamo dal grafico gli Stati Uniti, questa è la situazione per gli altri 22 paesi con più di due milioni di host.


Host internet in 22 paesi
paesi nel mondo con più di due milioni di host   (Stati Uniti esclusi)
 

grafico 22 paesi


Per quanto riguarda la densità (host per 1000 abitanti) questo è un aggiornamento del grafico per i 34 paesi con più di un milione di host internet.


Host internet per 1000 abitanti in 34 paesi
 
grafico densita


La situazione della densità assume una particolare evidenza se si rappresenta come “mappamondo”.


Host internet per 1000 abitanti
 
mappamondo


Analisi più dettagliate, compreso un grafico di hoscount in rapporto al reddito, e commenti sulle evoluzioni, si trovano nel già citato documento online sui dati internazionali.


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loghino.gif (1071 byte) 3. Nuovi dati europei


C’è un particolare sviluppo in Europa. Il totale europeo ha superato i 30 milioni di host internet nel 2003, 50 nel 2004, 70 nel 2005 e si è avvicinata a 90 milioni nel 2006.

Sembra che in questo periodo la crescita in Europa (+ 22 % negli ultimi 12 mesi) sia un po’ meno veloce della media mondiale (+ 25 %). Tuttavia è abbastanza probabile che l’Europa possa arrivare a 100 milioni di host nella prima metà del 2007.

Ci sono, di nuovo, cambiamenti rilevanti nella situazione dell’internet in Europa rispetto ai dati riassunti nel numero 78 di questa rubrica (settembre 2006). Come il solito, un’analisi più estesa, con commenti più dettagliati, si trova nel documento dedicato ai dati europei.

Come già rilevato a proposito dei dati internazionali, qui il numero di host internet in Italia è ridotto per avere confronti più credibili con gli altri paesi.
Ma anche con questa valutazione “prudente” la posizione dell’Italia è sostanzialmente cambiata rispetto a quattro o cinque anni fa.

Questo è un aggiornamento della situazione nei 30 paesi europei con più di 100.000 host.


  Numero di host
dicembre 2006
% su
Europa
Per 1000
abitanti
Germania 13.093.255 14,9 158,7
Gran Bretagna 13.000.000 14,8 216,5
Italia 12.000.000 13,7 204,2
Francia 10.335.974 11,8 169,8
Olanda 9.104.103 10,4 558,1
Spagna 6.800.000 7,8 154,7
Polonia 5.001.786 5,7 131,0
Svezia 3.236.000 3,7 358,4
Finlandia 3.187.643 3,6 606,5
Belgio 3.150.856 3,6 300,9
Danimarca 2.807.348 3,2 518,8
Svizzera 2.570.891 2,9 345,6
Norvegia 2.370.078 2,7 512,7
Russia 2.393.511 2,7 16,7
Austria 2.330.325 2,7 254,4
Portogallo 1.510.958 1.7 143,5
Repubblica Ceca 1.502.537 1,7 147,0
Irlanda 1.208.345 1,4 294,1
Ungheria 1.176.592 1,3 116,5
Romania 1.169.031 1,3 54,0
Grecia 797.884 0,9 72,0
Slovacchia 486.020 0,6 90,3
Estonia 449.036 0,5 333,1
Ucraina 274.365 0,3 5,9
Croazia 261.786 0,3 58,7
Lituania 240.592 0,3 70,7
Bulgaria 220.466 0,3 28,4
Islanda 209.071 0,2 697,1
Slovenia 160.000 0,2 80,0
Lettonia 132.204 0,15 57,5
Unione Europea 79.268.000 90,5 161,6
Europa 87.606.000   123,9


Da due anni si nota un’accelerazione della Francia (che, come era prevedibile, ha superato l’Olanda nel 2006). Continua un forte sviluppo in Polonia e in altri paesi dell’Europa orientale. Sembra confermata una veloce crescita del Portogallo.

Questo grafico rappresenta la situazione, nel dicembre 2006, per i 20 paesi europei con più di un milione di host internet (che hanno il 96 % del hostcount totale in Europa).


Host internet in 20 paesi europei
paesi con più di un milione di host
 

grafico 20 paesi


Per quanto riguarda la densità (host per 1000 abitanti) questo è un aggiornamento del grafico per i 30 paesi europei con più di 100.000 host internet.


Host internet per 1000 abitanti
in 30 paesi europei

grafico densita


Vediamo la densità anche come “mappa” geografica dell’Europa.


Host internet per 1000 abitanti

Europa


L’Italia negli ultimi cinque anni è cresciuta più velocemente del totale europeo e mondiale. Dal 2000 ha superato la densità media dell’Europa, dal 2002 quella dell’Unione Europea. Ma rimane ancora lontana dal livello dei paesi più avanzati.


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loghino.gif (1071 byte) 4. America latina, Asia e Africa


Nella sezione dati c’è un’analisi delle grandi comunità linguistiche che comprende alcuni dati sullo sviluppo dell’internet nell’America Latina – che nel 2005 ha superato, per la prima volta, i 10 milioni di host internet e nel 2006 è oltre 18 milioni.

In questa tabella vediamo la situazione nei 17 paesi con più di 10.000 host (che rappresentano il 99,9 % del totale nell’America Latina).


  Numero di host
dicembre 2006
Per 1000
abitanti
Brasile 7.422.440 40,3
Messico 6.697.570 65,0
Argentina 1.838.050 47,6
Colombia 721.114 15,7
Cile 621.565 38,2
Perù 269.981 9,9
Uruguay 182.403 56,0
Venezuela 122.404 4,6
Rep. Dominicana 98.180 10,9
Guatemala 49.062 4,0
Ecuador 27.923 2,1
Nicaragua 24.690 4,5
Bolivia 20.085 2,3
Paraguay 13.178 2,4
Costa Rica 12.751 3,0
El Salvador 12.429 1,1
Panama 9.626 3,1
America Latina 18.150.000 34,6


In questo periodo l’America Latina sembra avere una crescita molto superiore alla media: 70 % rispetto a un anno prima (il totale mondiale è cresciuto del 25 %). Si notano parecchi cambiamenti, fra cui un forte sviluppo del Messico.

Ci sono forti differenze, come è evidente in questo grafico (nove paesi con più di 90.000 host internet, che hanno il 98,8 % del hostcount nell’America Latina).


9 paesi dell’America Latina

america latina


L’82 % del totale è in tre paesi: Brasile, Messico e Argentina.

Vediamo ora un un grafico la densità (host internet per mille abitanti) nei 17 paesi con più di 10.000 host.


Host internet per 1000 abitanti
in 17 paesi dell’America latina


grafico densita


Questa è la situazione della densità nell’America latina sotto forma di carta geografica.


Host internet per 1000 abitanti

mappa


Sono sempre gli stessi cinque paesi (Messico, Uruguay, Argentina, Brasile, e Cile) ad avere una densità superiore alla media dell’area (sono anche sopra la media mondiale). Ma anche in altre parti dell’America latina ci sono segni rilevanti di crescita. Nel documento sulle comunità linguistiche si trovano commenti più dettagliati e c’è anche un grafico di hostcount in rapporto al reddito.




Un documento nella sezione dati è dedicato alla situazione in Asia, di cui qui sono riassunti alcuni dati. Sembra che negli ultimi dodici mesi l’Asia ha avuto una crescita (+ 19 %) inferiore alla media mondiale (+ 25 %).

In questa tabella sono compresi i 24 paesi dell’Asia con più di 10.000 host internet (che rappresentano il 99,9 % del totale nel continente).


  Numero di host
dicembre 2006
% su Asia Per 1000
abitanti
Giappone 30.841.523 73,2 241,4
Taiwan 4.418.705 10,5 194,1
Cina 1.933.919 4,6 1,49
India 1.684.958 4,0 1,54
Turchia 1.581.866 3,8 22,0
Israele 1.311.796 3,1 182,4
Corea (Sud) 1.000.000 2,4 20,3
Tailandia 938.784 2,2 14,5
Singapore 909.284 2,2 255,9
Hong Kong 801.298 1,9 116,4
Emirati Arabi 337.092 0,80 73,281
Indonesia 257.671 0,61 1,17
Filippine 243.663 0,58 2,9
Malesia 167.449 0,40 6,4
Pakistan 98.147 0,23 0,65
Cipro 75.846 0,18 101,26
Arabia Saud. 68.532 0,16 2,9
Kirghizistan 29.196 0,07 5,7
Kazakistan 25.411 0,06 1,67
Libano 19.968 0,05 5,2
Nepal 18.640 0,04 0,74
Giordania 16,032 0,04 2,9
Brunei 15.255 0,04 41,7
Viet Nam 12.956 0,03 0,16
Asia 42.150.000   10,8


Per la prima volta nel 2004, con un forte aumento di hostcount rispetto agli anni precendenti, l’India aveva superato la Cina. Sembra che la crescita stia continuando vigorosamente nel 2005-2006. Un livello ancora basso rispetto al potenziale, ma un forte cambiamento in confronto al passato. Nella seconda metà del 2006 si rileva una nuova crescita della Cina, che di nuovo supera l’India “in cifra assoluta”, ma rimane nolto arretrata per densità rispetto alla popolazione e al reddito.

In Giappone ha ancora un ruolo dominante in Asia (superiore, in proporzione, a quello che hanno gli Stati Uniti su scala mondiale) come vediamo in questa “torta” che comprende i dieci paesi del continente asiatico con più di 500.000 host internet.


10 paesi

10 paesi


Questi paesi rappresentano il 97 % del numero totale di host internet nel continente. I primi sei, con il 6 % della popolazione, hanno quasi il 90 % dell’attività in rete in Asia.

Se togliamo il Giappone dal grafico, questa è la situazione degli altri 13 paesi asiatici con più di 100.000 host internet.


13 paesi

13 paesi


Appare ancora molto forte la posizione di Taiwan (che con lo 0,6 % della popolazione ha più del 10 % del hostcount in Asia). Ma il quadro potrebbe cambiare nei prossimi anni se continuasse una veloce crescita non solo dell’India e della Cina, ma anche di altri paesi. (Vedi, anche a questo proposito, l’analisi dei “grandi paesi a bassa densità”).

In Asia ci sono enormi differenze. Come è evidente in questo grafico della densità (host internet per mille abitanti) nei 24 paesi asiatici con più di 10.000 host.


Host internet per 1000 abitanti
in 24 paesi dell’Asia


grafico densita


Alcuni piccoli paesi, non citati nella tabella e nel grafico, hanno una densità più elevata della maggior parte dell’Asia. Ma in generale l’attività online è concentrata in pochi paesi, come vediamo in questa carta geografica della parte centro-meridionale del continente, dal Medio Oriente all’Asia orientale.


Host internet per 1000 abitanti

mappa


Nel già citato documento sulle comunità linguistiche c’è un’analisi sui paesi di cultura cinese.




In un altro documento nella sezione dati c’è un’analisi dell’internet in Africa, di cui qui c’è un riassunto aggiornato al dicembre 2006. Questa è la situazione nei 21 paesi africani con più di mille host internet (che hanno il 99 % del totale nel continente).


  Numero di host
dicembre 2006
% su
Africa
Per 1000
abitanti
Sudafrica 1.036.891 68,1 22,1
Marocco 268,601 17,6 9,0
Egitto 89.063 5,9 1,29
Tanzania 17.516 1,15 0,47
Kenya 14.663 0,96 0,47
Zimbabwe 13.814 0,91 1,16
Mozambico 12.948 0,85 0,67
Mauritius 9.654 0,63 8,19
Ghana 7.420 0,49 0,35
Zambia 7.420 0,49 0,35
Botswana 5.815 0,38 3,3
Angola 5.533 0,36 0,36
Namibia 4.632 0,30 2,3
Swaziland 2.642 0,17 2,4
Costa d’Avorio 2.580 0,17 0,14
Nigeria 2.498 0,16 0,02
Congo 1.894 0,12 0,03
Madagascar 1.868 0,14 0,11
Ruanda 1.744 0,11 0,20
Uganda 1.365 0,09 0,05
Eritrea 1.304 0,09 0,29
Africa 1.522.000   1,74


Nonostante la crescita del Marocco e di alcuni altri paesi, rimane ancora dominante la posizione del Sudafrica, come vediamo in questo grafico (sette paesi africani con più di 10.000 host, che hanno il 95 % del totale nel continente).


7 paesi africani

7 paesi


Vediamo come grafico la densità nei 21 paesi dell’Africa con più di mille host.


Host internet per 1000 abitanti
in 21 paesi dell’Africa


grafico densita

Altri piccoli paesi insulari, come le Seychelles e São Tomé & Principe,
hanno una densità superiore a quella delle Mauritius.


La maggior parte dell’Africa ha una densità paragonabile, o inferiore, a quella della Nigeria. In un quadro generale di bassissima attività nell’internet ci sono, anche in Africa, grandi differenze

Fra i cambiamenti recenti c’è la crescita del Marocco, che si è collocato al secondo posto dopo il Sudafrica, con un forte distacco rispetto al resto del continente. L’Egitto, che sembrava aver rallentato nei periodi precedenti, nel 2005 era apparso di nuovo in crescita – ma non si avvicina a livelli “europei”. Il resto del Nord Africa rimane molto arretrato.

Vediamo la situazione della densità anche sotto forma di carta geografica.


Host internet per 1000 abitanti

mappa


Nel 2006 l’Africa ha avuto, in percentuale, una crescita (+ 71 %) molto superiore alla media mondiale (+ 25 %) e, per la prima volta, ha superato il milione di host. Ma rimane il fatto che l’intero continente, con il 14 % della popolazione mondiale, ha lo 0,3 % dell’attività nell’internet.




Il quadro è dovunque in evoluzione. Ci sono diverse velocità di crescita, e diversi livelli di densità, in tutte le aree, da quelle più avanzate (come il Nord America e l’Europa) alle più “povere” come l’Africa e gran parte dell’Asia. Ci sono ancora spazi molto ampi di sviluppo in ogni parte del mondo.


 

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