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Dati

Asia

Dati sull’internet in Asia
(hostcount)

A cura di Giancarlo Livraghi

Analisi aggiornate al 29 agosto 2013
in base ai dati internazionali del giugno 2013

Il prossimo aggiornamento avverrà
probabilmente in marzo o aprile 2014


Ci sono grandi differenze nello sviluppo del’internet in tutto il mondo, ma particolarmente nell’immenso continente asiatico che comprende il 60 per cento della popolazione umana.

Ci sono stati parecchi cambiamenti. La “novità” più rilevante nel 2005 era il forte aumento dell’India, con dati di hostcount triplicati rispetto a un anno prima. La crescita dell’India era continuata velocemente nel 2006, ma nei dati successivi appare “sottovalutata”. Ovviamente ha molte possibiltà di ulteriore sviluppo.

Nel secondo semestre del 2006 si era rilevato un cambiamento anche in Cina. Dopo tre anni in cui risultava un’assenza di crescita, i dati segnalavano un livello di attività molto più alto, con quasi due milioni di host internet. Improvvisamente, nel primo semestre del 2007, si era registrato un “salto” a oltre 10 milioni. Uno sviluppo era prevedibile nel medio-lungo periodo, ma un enorme cambiamento dei dati in un tempo così breve suscita parecchie perplessità. Come sempre, occorrono verifiche su periodi più lunghi per poter capire il significato di questa evoluzione.

La Cina aveva un numero di host superiore a quello dell’India in tutti i dati disponibili dal 1994 al 2003. Ma poi la tendenza si era invertita. La crescita in Cina era molto rallentata, mentre in India si era manifestato uno sviluppo fra i più veloci del mondo. Pare che ora la situazione si sia bruscamente rovesciata, ma rimangono le perplessità sulla credibilità dei dati. Queste analisi sono basate sui numeri “così come sono” per la Cina, anche se è discutibile la loro attendibilità – e su una (almeno per ora) arbitraria, ma nei fatti ragonevole, valutazione di come “può essere” la situazione in India.


Vediamo, in un semplice grafico, la crescita in Asia dal 2004 al 2011. (La tendenza è analoga nel 2012-2013)
 

Host internet in Asia 2004-2011
Numeri in milioni
Asia
La linea grigia è un indice basato sulle percentuali di crescita dell’internet nel mondo.
Benché il dato del 2007 (qui un po’ ridotto per migliore coerenza)
sia influenzato da un poco attendibile “improvviso“ aumento in Cina
è credibile che l’Asia stia davvero crescendo più della media mondiale.
 

Con oltre centocinquanta milioni di host internet l’Asia è al terzo posto, dopo il Nord America e l’Europa, per quantità totale di attività in rete. (Vedi i confronti fra le “grandi aree” nei dati internazionali). Continua ad avere un forte sviluppo, ma con un hostcount complessivo ancora scarso rispetto alla popolazione.

Ci sono enormi differenze fra alcuni paesi, che sono fra i più avanzati del mondo, e la maggior parte del continente in cui il livello di attività online rimane molto basso.

In tutto il mondo ci sono diversità e cambiamenti, ma in Asia il quadro è particolarmente complesso, con drammatici squilibri. Per esempio il Giappone, Israele e Taiwan hanno una densità, rispetto alla popolazione, superiore alla media europea – mentre il hoscount in un paese come il Bangladesh, con 146 milioni di abitanti, è meno di un terzo di quello di Cipro.

Ci sono parecchi altri esempi di enormi differenze. Un caso “estremo” è quello della Corea del Nord, dove tutti i sistemi di informazione sono gestiti esclusivamente dal governo e in pratica l’internet non esiste (c’è solo una minuscola e ristretta “rete interna” accessibile a pochi privilegiati).

Questa tabella comprende 41 paesi asiatici con più di mille host internet (che rappresentano il 99,99 % del hostcount totale in Asia).


  Numero di host
giugno 2013
Per 1000
abitanti
Giappone 74.461.142 581,5
Cina 19.976.554 14,9
India * 19.000.000 15,7
Corea (Sud) * 13.000.000 268,6
Turchia 7.146.979 95,6
Taiwan 6.429.566 276,8
Tailandia 3.674.102 56,2
Israele 2.589.791 328,1
Singapore 2.031.092 536,1
Indonesia 1.343.615 7,8
Kazakistan 1.000.145 7,8
Hong Kong 874.445 123,7
Arabia Saudita 481.880 17,8
Filippine 469.029 5,1
Malesia 465.262 16,1
Pakistan 440.228 2,5
Emirati Arabi 381.915 74,2
Cipro 269.005 320,2
Iran 203.804 27,1
Viet Nam 189.553 2,2
Bangladesh 124.438 0,9
Giordania 120.293 21,6
Kirghizistan 116.586 21,6
Libano 64.926 15,2
Uzbekistan 59.198 2,0
Bahrein 55.498 41,2
Brunei 51.593 131,3
Palestina ** 46.775 18,4
Nepal 43.928 1,7
Yemen 33.297 1,3
Cambogia 29.883 2,1
Mongolia 20.865 7,5
Bhutan 14.714 20,8
Oman 15.791 5,6
Sri Lanka 10.586 0,5
Siria 8.114 0,4
Kuwait 3.296 0,9
Maldive 3.306 94,7
Laos 1.661 0,3
Birmania 1.055 0,02
su domain .asia 2.544  
totale Asia 156.000.000 37,2
escluso Giappone 81.000.000 20,0

* I numeri per l’India e per la Corea del Sud appaiono molto “sottovalutati” nei dati finora
disponibili e perciò qui sono “arbitrariamente ma non irragionevolmente” aumentati.

È irrilevante il minuscolo numero di host sui domain generici “.asia”.
Un’invenzione, alla prova dei fatti, del tutto inutile.

Se si esclude dal calcolo il Giappone, nel resto dell’Asia
la densità è 20 host internet per mille abitanti.

La media nel mondo è 72 host internet per mille abitanti.
Solo dieci paesi in Asia hanno una densità più alta.

** È particolare – e interessante – il caso della Palestina. Poiché non è ancora “ufficialmente” riconosciuta come stato indipendente, non può avere un top level domain nazionale definito secondo quel criterio. Ma la “autorità palestinese” a Ramallah è riuscita ad avere il tld .ps che in pratica ottiene lo stesso risultato. Non ci è dato sapere quanto sia usato da residenti in Palestina o da altri (come “palestinesi della diaspora” in Giordania e altrove) e perciò il dato di densità è incerto. Ma comunque l’esistenza di quel tld è un utile elemento di identità.


Nel primo semestre del 2012 si era rilevata una forte crescita della Turchia – che appare un po’ meno veloce in periodi succesivi, ma comunque conferma un costante e notevole sviluppo.

Un dato sorprendente quest’anno è un improviso “balzo” del Kazakistan, che da 80 mila host alla fine del 2012 sale a oltre un milione nel primo semestre del 2013. Devo confessare che non ho trovato alcuna spiegazione di questo “fenomeno”. Forse si può trattare di fattore tecnico nella rilevazione del nuovo dato – oppure di una sottovalutazione negli anni precedenti. Comunque, come non mi stanco mai di ripetere, il significato delle tendenze deve sempre essere valutato in periodi più lunghi.

In Giappone (con il tre per cento della popolazione del continente) continua ad avere un ruolo dominante in Asia, come vediamo in questa “torta” che comprende gli undici paesi asiatici con più di 500.000 host internet.


11 paesi
 
11 paesi


Fin dalle origini dell’internet, la Cina continentale aveva sempre avuto un numero di host inferiore a quello di Hong Kong (che ha sette milioni di abitanti – e mantiene tuttora, anche dopo la “riannessione” alla Cina, un’identità separata in rete) e di Taiwan (che ha meno del 2% della popolazione della Cina). Per la prima volta nel 2006 la “madrepatria” cinese ha superato Hong Kong – e poi nel 2007 è risultata avere un hostcount superiore a quello di Taiwan.

Come già osservato, i dati della Cina dal 2007 a oggi sono probabilmente esagerati. Ma li accetto come sono, anche perché sembra (o almeno spero) che in anni recenti i fattori di distorsione stiano diminuendo.

Nel caso dell’India e della Corea (sud) è bene ricordare che si tratta, in questa analisi, di stime provvisorie e arbitrarie, concettualmente “ragionevoli”, ma numericamente non verificabili.

Se togliamo il Giappone dal grafico, questa è la situazione degli altri 12 paesi in Asia con più di 400.000 host internet.


12 paesi
 
12 paesi


Circa il due per cento del hostcount totale in Asia si trova nei trentacinque paesi che non compaiono in questo grafico.

Il quadro è in continua evoluzione, con cambiamenti veloci in alcuni paesi, scarso sviluppo in altri. In tutto il mondo si rilevano forti disparità, ma sono particolarmente accentuate in Asia.

Le differenze sono evidenti in questo grafico della densità (host per mille abitanti) in 35 paesi dell’Asia con più di 20.000 host internet.


Host internet per 1000 abitanti
in 35 paesi dell’Asia


grafico 
densita
Per migliore leggibilità del grafico le dimensioni di Giappone e Singapore sono ridotte del 30 %

Come già osservato, se si esclude il Giappone la densità nel
resto dell’Asia è poco più della metà (20 host per mille abitanti).


In alcuni paesi l’attività in rete ha un notevole aumento, anche se su scala limitata rispetto alla popolazione – mentre in altri, almeno per ora, ci sono scarsi segni di sviluppo. I paesi “storicamente” ad alta densità continuano a crescere, ma alcuni hanno un un’evoluzione relativamente meno veloce di altri. Taiwan è stata superata dal Giappone nel 2005. Anche Singapore nel 2006 (nel 2011 ritornava al primo posto, ma nel 2012 risulta di nuovo più avanti il Giappone.

Dieci paesi dell’Asia hanno una densità, rispetto alla popolazione, superiore alla media mondiale. Sei sono sopra la media europea.

Si confermano forti differenze, ma con un profilo diverso, nell’analisi del hostcount in rapporto al reddito (prodotto interno lordo).


Host internet in rapporto al reddito (PIL)
in 35 paesi dell’Asia


grafico 
reddito
Per migliore leggibilità del grafico la dimensione di Cipro è ridotta del 45 % e Kirghizistan 35 %


Come osservato, a questo proposito, nelle analisi dei dati internazionali ed europei, l’esattezza delle statistiche è sempre discutibile – e lo sono in particolare le due unità di misura che qui si incrociano: il calcolo del numero di host internet e le valutazioni del reddito nazionale (“prodotto interno lordo”).

Non ci può essere alcuna “certezza” sul valore numerico di singoli dati, specialmente nel breve periodo di uno o pochi anni. Ma le tendenze verificate nel tempo, e l’evoluzione generale, hanno sufficienti conferme per considerate rilevante una situazione in continuo cambiamento, in cui si confermano alcune posizioni “tradizionali” accanto a nuovi sviluppi in altri paesi.

Il quadro è diverso da quello della densità rispetto alla popolazione – ma conferma enormi differenze fra i diversi paesi dell’Asia. Da questo punto di vista Taiwan mantiene una posizione avanzata anche rispetto ad altri paesi “storicamente evoluti”.

Ci sono cambiamenti, e altri seguiranno, ma (nonostante la veloce crescita dell’internet in molte parti del mondo e in particolare dell’Asia) le “grandi” evoluzioni si possono valutare solo in periodi relativamente lunghi.

Come già rilevato, una “improvvisa” enorme crescita in Cina negli ultimi sette anni suscita molti dubbi sull’attendibiltà dei dati. È un fatto, comunque, che continua in Cina una forte repressione dell’internet – insieme a un rigido controllo e a una severa censura su tutti i mezzi di informazione e di comunicazione.

È molto probabile, invece, che sia un forte sviluppo del’internet in India, dove da molto tempo si parla di un impegno per una più ampia diffusione della rete. Solo negli ultimi cinque anni si è notato un forte miglioramento, con una crescita veloce – ma ancora sottovalutata dai dati di hoscount rispetto a quella che è probabilmente la sitazione reale, come “stimata” in questa analisi.

Che l’India, rispetto al reddito, sia fra i paesi più evoluti in Asia, è un’ipotesi finora non dimostrata matematicamente dai dati disponili. È tuttavia una possibilità che si può ragionevolmente considerare realistica.

Nonostante le circostanze favorevoli (come la diffusa conoscenza dell’inglese e l’alto livello di cultura informatica in diverse parti del paese) la densità in India è ancora molto al di sotto del potenziale. La situazione è peggiore nel resto del “subcontinente” indiano.




Se è improprio parlare di “Cindia”, perché le situazioni di sviluppo nei due più grandi paesi del mondo sono molto diverse, è evidente che la somma dei due, con una popolazione che è quasi venti volte più grande del Giappone, tenda ad avere dimensioni molto superiori a quelle verificabili oggi, da tutti i punti di vista, compresa l’attività in rete. Ma nessuno dei dati finora disponibili può aiutarci a capire con quale velocità si potrà realizzare questa evoluzione.

C’è sicuramente un potenziale, finora non manifestato, non solo in India, ma anche in altre parti dell’Asia. Già ci sono stati sviluppi che non erano facilmente prevedibili – ed è probabile che nei prossimi anni si rilevino altre “sorprese”.




Alcuni “piccoli” paesi, non citati nella tabella e nei grafici, hanno una densità più elevata della maggior parte dell’Asia. Il quadro può essere riassunto in questa carta geografica della parte centro-meridionale del continente, dal Medio Oriente all’Asia orientale.


Host internet per 1000 abitanti

mappa

Questa mappa è molto più “colorata”
di come appariva sei o sette anni fa
perché ci sono situazioni di sviluppo recente
(in particolare, ma non solo, in Cina e in India).
La “scala dei colori” è diversa da quella
nelle mappe a livello mondiale ed europeo.
La densità in molti paesi è ancora bassa,
anche rispetto alla media dell’Asia,
ma ci sono notevoli segnali di cambiamento.


Sono pochi i paesi con una densità elevata e sono solo in alcune parti del continente. Se si potessero isolare alcune aree urbane ci sarebbero piccoli “punti”, anche in paesi a bassa densità, di non trascurabile attività nell’internet. Ma il quadro generale conferma una situazione di grandi squilibri.



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