timone Il Mercante in Rete
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Marketing nei new media e nelle tecnologie elettroniche


Numero 34 – 29 maggio 1999

 

 

loghino.gif (1071 byte) 1. Editoriale: Non vogliamo essere "alfabetizzati"

 

Da parecchi anni sono infastidito quando sento parlare di "alfabetizzazione". Un modo superficiale, ostile e protervo di affrontare l'arte difficile di imparare e insegnare. Come se fossimo tutti analfabeti o "selvaggi" e dovessimo essere convertiti, volenti o nolenti, a una cultura estranea. Questo metodo pedante e disumano di fare "formazione" è uno dei motivi fondamentali del rifiuto, da parte di persone sensate e tutt'altro che "tecnofobe", di usare un computer o collegarsi alla rete; e, peggio ancora, dell'imbarazzo di chi cerca di "alfabetizzarsi" e si trova a disagio.

Sto leggendo un libro nuovo e interessante, di cui probabilmente riparlerò in un prossimo numero; perché chiarisce molte cose, poco note ai "non addetti", sui malanni delle tecnologie. È di Alan Cooper (uno dei più esperti programmatori di Silicon Valley) e si intitola The inmates are running the asylum (press'a poco "I matti dirigono il manicomio"). Ci ricorda che in pratica quasi ogni strumento che usiamo oggi è un computer; racconta come e perché i computer vengono programmati secondo logiche lontane da quelle di chi dovrà usarli, affollati di funzioni inutili ed esageratamente complesse, con risultati spesso bizzarri. Spiega come perfino lui (che è un tecnico) si trovi in difficoltà se usa una sveglia elettronica, ha avuto problemi con l'antifurto della sua automobile e dopo vari infruttuosi tentativi ha rinunciato a programmare il suo videoregistratore. Spiega anche come sia già accaduto che per un malfunzionamento elettronico una nave sia rimasta ferma in mezzo al mare e un'automobile sia rimasta in mezzo alla strada senza alcuna possibilità di farla ripartire.

Dopo aver ampiamente descritto i motivi per cui la cattiva concezione delle tecnologie ci rovina la vita, Alan Cooper parla di literacy. Cioè di "alfabetismo". Nella logica di chi produce software, gli utenti sono classificati in tre categorie:

Power users
Computer literate users
Naive users

Il cosiddetto power user, ci spiega Cooper, è semplicemente un fanatico. Accetta qualsiasi tecnologia con entusiasmo. Più è complicata e difficile, più si diverte. Considera le astrusità come sfide alla sua capacità di risolverle. Naturalmente è quello che più spesso dialoga con i programmatori e con i produttori di software: così si illudono che una parte significativa del mercato sia formata da persone come queste.

Chi è computer literate (cioè "alfabetizzato") è una vittima rassegnata. Costretto, per lavoro o per altra necessità, a vivere con le tecnologie così come sono e a subirne la violenza. Dopo tante ferite e irritazioni la sua soglia di resistenza si è alzata; si è abituato a sprecare tempo, a fare cose inutilmente faticose e complesse, a imparare procedure assurde, a vivere e soffrire con una macchina antipatica, scomoda e inefficiente (quella che un giorno, stanco delle sue malefatte, ho definito 'O scarrafone – che, come dice il proverbio napoletano, è bello agli occhi della sua mamma, cioè chi concepisce e produce tecnologie; ma non per chi, come noi, è costretto a convivere con quella sgraziata e sgradevole creatura).

Infine il naive user, l'ingenuo e ignorante, disprezzato dai tecnici come "analfabeta", è una persona ragionevole, che vorrebbe un servizio efficiente senza inutili complicazioni. Ma poiché l'opinione reiterata e diffusa (anche se chi conosce un po' l'argomento sa quanto è falsa) è perennemente agiografica, e ci sentiamo continuamente ripetere che le tecnologie sono friendly, cioè amichevoli e facili... chi si trova davanti a difficoltà inutili e assurde non si ribella quasi mai. Più spesso si deprime e si sente "colpevole". Solo una piccola, inascoltata minoranza (di cui ovviamente faccio parte) considera inaccettabile questa schiavitù. Siamo costretti, in pratica, a recitare la parte degli "alfabetizzati", arrangiandoci come meglio possiamo per ridurre le macchine all'obbedienza. Siamo, in generale, persone pacifiche e tranquille; non assaltiamo a sassate i negozi di computer o gli uffici delle software house, non facciamo manifestazioni in piazza, non prendiamo ad accettate il nostro computer (anche se spesso ne abbiamo la tentazione). Ma un giorno o l'altro qualcuno dovrà starci a sentire; e se vogliamo che davvero cresca la cultura dell'information technology e della rete dovremmo prima di tutto cercare di mettere le macchine al servizio delle persone – e non trattare le persone come accessori stupidi e "analfabeti".

 

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loghino.gif (1071 byte) 2. Una cura per la cellulite?

 

Questo numero del mercante in rete è dedicato in gran parte all'analisi di una nuova serie di dati: quelli pubblicati nel rapporto Eito 99 sull'information technology e le telecomunicazioni in Europa. Fra le molte informazioni che dà quel rapporto, c'è la conferma di un fatto noto: la diffusione della telefonia cellulare in Italia è fra le più alte del mondo, a scapito di tutte le altre nuove tecnologie di comunicazione (e specialmente dell'internet). Una delle bizzarrie della nostra situazione è che molti si lamentano del costo del collegamento alla rete in tariffa urbana (comprese persone che giustificano con questo motivo la loro scelta di non usare la rete) mentre fanno un uso esagerato del telefono cellulare a costi molto più alti.

Ne deriva un'ipotesi che può sembrare affascinante. Se gli italiani hanno "il mal del cellulare", cerchiamo di approfittarne: facciamo in modo che usino quello strumento per accedere alla rete. Leggo articoli trionfanti suoi giornali: "si accederà alla rete col telefonino, finalmente un modo per diffondere l'internet in Italia". Un momento: siamo sicuri?

Tutte le idee possono essere buone se applicate cum granu salis. La tecnologia digitale permette interazioni teoricamente infinite fra diversi sistemi di comunicazione. Ma c'è una differenza profonda fra le funzioni tecniche davvero utili e "a misura d'uomo" e quelle che creano molti più problemi di quanti ne risolvono.

Finora in Italia la comunicazione wireless è stata usata soprattutto come "voce". Se siamo fra i più avanzati in fatto di diffusione dei cellulari, siamo fra gli ultimi in fatto di trasmissione dati, anche con questo strumento. Tutto può cambiare; e ci sono funzioni utili che possono essere offerte anche con un oggetto di piccole dimensioni, com'è un telefono "tascabile".

Ma pensiamo davvero che con la tastiera del telefono si possa scrivere un messaggio più lungo di un SMS? (Short Message Service – non più di 160 o 200 caratteri, cioè in pratica venti o trenta parole). O che si possa leggere qualcosa di non "minimo" sullo schermo di un cellulare? Certo, potremmo immaginare cellulari più grandi, con qualcosa che somigli a una vera tastiera, con uno schermo di dimensioni non troppo ridotte, collegabile a una stampante... ma in pratica avremmo un computer, con prestazioni più povere e un utilizzo più scomodo di un buon computer portatile (che possiamo, con una scheda connessa al cellulare o dotata di una sua piccolissima antenna, collegare alla rete anche "via etere").

L'ipotesi ha qualcosa di preoccupante. La complicazione tecnologica (vedi anche l'editoriale di questo numero) ci sta già avvelenando la vita. Già oggi un telefono cellulare (come una qualsiasi segreteria telefonica "casalinga") è un arnese carico di funzioni strane e un po' astruse, che spesso ci rendono difficile fare le cose più semplici. Se (com'è probabile) le funzioni "di rete" in un telefono saranno realizzate secondo i balzani criteri imperversanti nella tecnologia, quante volte potrà succedere che qualcuno faccia un trasferimento bancario mentre credeva di ordinare una pizza, o prenoti un aereo per Tegucigalpa quando cercava di chiamare un taxi? Ma proviamo a metterci gli occhiali rosa e a immaginare che, per una volta, le applicazioni siano pratiche e gestibili. Che cosa potrebbe succedere?

Come sempre, è difficile fare previsioni. Ma mi sembra che ci siano tre possibilità. La più probabile (temo) è che anche questa sia una moda passeggera. Oppure si potrebbe cadere in una trappola pericolosa: scoperto che con un cellulare (e anche, ovviamente, con un telefono fisso) si possono fare due o tre cose; ci si accontenta di quelle e si crede di essere "nell'internet"; e non si scoprono le cento altre cose che è possibile fare con la rete. Questo potrebbe ritardare ancora di più una vera crescita della rete in Italia.

Oppure... l'ipotesi più incoraggiante è che un "assaggio" di funzioni utili faccia scoprire a un maggior numero di persone l'utilità della rete e le convinca a organizzarsi davvero per collegarsi in modo efficiente – usando uno strumento adatto. Un giorno, forse, di serviremo di qualche altro, più pratico aggeggio (che tecnicamente sarà un computer, ma potrebbe avere una struttura e un'interfaccia diversa). Ma all'attuale "stato dell'arte" si tratta di usare quel tipo di macchina che oggi conosciamo come "personal computer". Del resto (come vedremo in uno dei prossimi numeri) in Italia ci sono molte più persone che possiedono, o usano, un computer di quante si collegano alla rete.

 

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loghino.gif (1071 byte) 3. Un'altra serie di dati

 

Alla fine di giugno spero di poter offrire ai lettori di questa rubrica nuove informazioni sull'uso dell'internet in Italia, derivanti da recenti ricerche di due istituti che mi hanno gentilmente permesso di analizzare il loro lavoro.

Intanto, vediamo come si è evoluta la situazione nel mercato dell'informatica e delle telecomunicazioni in Europa, in base rapporto EITO 99 (European Information Technology Observatory 99) di cui avevamo analizzato, un anno fa, l'edizione 98. Come sempre, le statistiche sono tutte discutibili; in particolare è difficile capire quanto siano credibili i numeri che riguardano gli "utenti" della rete. Ma, sia pure con le necessarie riserve, questo massiccio documento (che contiene un'enorme quantità di informazioni) è abbastanza diffusamente accettato come una forte di riferimento e mi sembra che valga la pena di analizzare almeno alcuni dei dati essenziali.

Secondo Eito, questo è il volume del mercato complessivo dell'information technology e delle telecomunicazioni per grandi aree geografiche (in milioni di Ecu):

  1997 1998 Variazione
% su 1995
% su totale Pro capite *
Stati Uniti 476.758 517.537 + 30 36,8 1.934
Europa 405.300 436.952 + 29 30,2 621
Giappone 170.020 164.284 + 9 11,4 1.303
Resto del mondo 291.590 326.110 + 43 22,6 70
Totale mondo 1.343.667 1.444.910 + 30   250
* Ecu per abitante – 1998 Analisi su dati Eito 99

Benché il "resto del mondo" abbia un tasso di crescita superiore agli Stati Uniti e all'Europa, le differenze rimangono molto forti. Naturalmente alcuni paesi europei hanno una densità pro capite molto superiore alla media del continente. Vediamo ora la situazione europea considerando separatamente il mercato dell'informatica e quello delle telecomunicazioni.

 

Questo è lo sviluppo del mercato dell'information technology in sedici paesi europei (come elemento di confronto, è aggiunto alla fine il dato degli Stati Uniti).

Mercato IT (milioni di Ecu)
  1996 1997 1998 % 98 su 97 % Eur. Occ. Pro capite
Svizzera 6.818 7.276 7.743 + 6,5 3,8 1.080
Svezia 6.517 6.990 7.743 + 10,2 4 876
Danimarca 3.857 4.211 4.556 + 8,2 2 857
Norvegia 3.126 3.473 3.742 + 8,9 1,9 852
Gran Bretagna 33.536 34.820 40.442 + 9,8 20 686
Olanda 8.254 9.113 9.333 + 9 4,8 599
Francia 28.729 31.118 34.176 + 9,8 17,7 583
Finlandia 2.427 2.688 2.946 + 9,6 1,5 573
Germania 38.105 40.993 44.874 + 9,5 23,3 547
Belgio/Lussem. 4.540 5.032 5.541 + 10,1 2,9 522
Austria 3.443 3.773 4.106 + 8,8 2,1 508
Irlanda 1.081 1.189 1.312 + 10,3 0.07 360
Italia 14.193 15.093 16.340 + 8,3 8,5 284
Spagna 6.000 6.630 7.703 + 9,5 4 196
Portogallo 1.131 1.263 1.383 + 9,5 0,7 139
Grecia 794 889 992 + 11,9 0,5 94
Europa Occid. 162.553 176.506 193.044 + 9,4   428
Totale Europa 174.908 190.864 206.647 + 8,3   294
Stati Uniti 262.421 291.313 319.297 + 9,6   1.193
Analisi su dati Eito 99

Non solo l'Italia è arretrata (al di sotto della media europea) ma il tasso di crescita non è brillante. Fra i "grandi paesi" europei è al primo posto la Gran Bretagna, con un investimento pro capite che supera del 18 % la Francia e del 25 % la Germania.

 

Sempre secondo lo studio Eito, questo è lo sviluppo nel mercato delle telecomunicazioni.

Mercato Telecomunicazioni (milioni di Ecu)
  1996 1997 1998 % 98 su 97 % Eur. Occ. Pro capite
Svizzera 5.977 6.426 6.895 + 7,5 3,5 962
Norvegia 2.482 3.016 3.235 + 7,3 1,6 737
Svezia 5.219 5.559 5.949 + 7,0 3 672
Irlanda 1.948 2.169 2.431 + 12,1 1,2 667
Olanda 7.956 8.799 9.662 + 9,4 5 621
Danimarca 3.154 3.411 3.065 + 5,7 1,5 576
Gran Bretagna 29.472 31.441 33.139 + 5,4 16,7 562
Finlandia 2.421 2.612 2.862 + 9,6 1,4 556
Germania 39.677 41.874 44.166 + 5,5 22,2 539
Belgio/Luss. 4.712 5.173 5.654 + 9,3 2,8 532
Francia 25.245 27.478 30.206 + 9,9 15,2 515
Austria 3.372 3.731 4.061 + 8,9 0.00 502
Italia 21.958 24.171 27.698 + 14,6 13,9 482
Grecia 2.806 3.263 3.835 + 16,3 1,8 354
Portogallo 2.602 29.851 3.308 + 10,8 1.07 333
Spagna 10.522 11.322 12.417 + 9,7 6,2 315
Europa Occid. 169.887 183.430 199.086 + 8,0   441
Totale Europa 174.908 190.874 206.647 + 8,3   294
Stati Uniti 262.241 291.313 319.279 + 9,6   1.193
Analisi su dati Eito 99

I due mercati (informatica e telecomunicazioni) hanno andamenti abbastanza simili nel paesi più avanzati; nell'Europa meridionale, Italia compresa, lo sviluppo dell'elettronica è proporzionalmente inferiore a quello delle telecomunicazioni. La percentuale di crescita italiana nel settore delle telecomunicazioni nel 1998 è elevata (in particolare, com'è abbastanza ovvio, per lo sviluppo della telefonia "mobile"; l'Italia in questo settore ha superato la Gran Bretagna ed è il più grande mercato europeo). Tuttavia l'investimento pro capite in Italia supera solo del 10 per cento la media dell'Europa occidentale.

Per quanto riguarda le linee telefoniche, ecco un confronto fra alcuni paesi, sempre secondo la stessa fonte.

Linee telefoniche
(numeri in migliaia)
  1997 1998 variazione
%
% su
totale mondo
Per 100
abitanti
Stati Uniti 175.996 182.616 + 3,8 21,4 68,2
Francia 33.733 34.272 + 1,6 4,0 58,5
Germania 45.334 46.448 + 2,5 5,5 56,6
Gran Bretagna 31.597 32.585 + 3,2 3,8 55,3
Giappone 63.300 64.566 + 2,0 7,6 51,2
Italia 25.612 26.548 + 3,7 3,1 46,2
Spagna 15.854 16.391 + 3,4 1,9 41,7
Europa 287.530 299.305 + 4,1 35,11 42,6
Mondo 797.083 852.411 + 6,9   14,7
Analisi su dati Eito 99

Anche al livello più elementare fra gli strumenti di comunicazione – il semplice telefono – l'Italia non è fra i paesi più avanzati; poco al di sopra della media europea. Il caso è diverso, come sappiamo, quando si parla di "telefonia mobile".

Telefonia mobile
(numeri in migliaia)
  1997 1998 variazione
%
% su
totale mondo
Per 100
abitanti
Italia 11.730 20.000 + 70,5 6,6 34,8
Giappone 28.746 40.000 + 39,2 13,1 31,9
Stati Uniti 44.093 55.000 + 24,7 18,1 20,1
Gran Bretagna 8.344 11.300 + 35,4 3,7 19,2
Francia 5.729 10.500 + 83,3 3,5 17,9
Germania 8.252 13.800 + 67,2 4,5 16,8
Spagna 4.337 6.300 + 45,3 2,1 16,0
Europa 60.597 97.913 + 61,6 30,4 13,9
Mondo 205.901 304.380 + 47,8   5,3
Analisi su dati Eito 99

Si conferma la diffusa percezione che il nostro paese sia il più invaso dai "telefonini": un questo settore l'Italia ha superato non solo la Gran Bretagna, ma anche gli Stati Uniti e il Giappone .

Ora, finalmente, arriviamo all'internet. Come sempre, è difficile definire il concetto di "utente". Non è neppure certo che in questo studio il criterio sia omogeneo fra i vari paesi considerati; perciò questi numeri (come tutti i dati di questo genere) devono essere presi "con beneficio d'inventario". Ma pur con le necessarie riserve può essere interessante confrontare le varie situazioni.

Vediamo ora quanti sono, secondo questo osservatorio, gli "utenti online" negli stessi sette paesi considerati nelle precedenti tabelle.

Utenti di servizi online
(numeri in migliaia)
  1997 1998 variazione
%
% su
totale mondo
Per 100
abitanti
Stati Uniti 58.395 72.547 + 24,4 48,9 27,3
Gran Bretagna 6.198 8.110 + 30,9 5,5 13,8
Francia 7.038 7.541 + 7,1 5,1 12,8
Germania 5.529 7.297 + 32,1 4,9 8,9
Giappone 7.377 9.827 + 33,2 6,6 7,8
Spagna 853 1.106 + 29,7 0,8 2,8
Italia 680 1.108 + 62,9 0,8 1,9
Europa 48.905 62.215 + 27,1 42,0 8,9
Mondo 113.301 148.222 + 30,8   2,6
Analisi su dati Eito 99

In questo settore i dati nel rapporto Eito 99 sono sostanzialmente diversi (anche nella "serie storica") da quelli del rapporto precedente; c'è stato, evidentemente, un cambiamento di criterio. Comunque si conferma l'arretratezza dell'Italia; anche se con un tasso di crescita superiore alla media mondiale ed europea.

Si rileva di nuovo in Francia una densità di uso della rete molto più elevata di quella che risulta da altre analisi. Il motivo è l'anomalia francese di cui abbiamo già parlato: il minitel. Se non si considera solo l'internet, ma anche l'attività telematica sul "vecchio" minitel, la Francia è fra i paesi più avanzati del mondo in fatto di comunicazione interattiva.

 

Vediamo un grafico che riassume la situazione negli stessi sette paesi confrontando tre fra le più diffuse tecnologie di comunicazione.

Tre sistemi di comunicazione
(utenti per 100 abitanti – 1998)
Analisi su dati Eito 99

Negli Stati Uniti c'è una crescita quasi omogenea delle diverse tecnologie di comunicazione. Negli altri paesi ci sono squilibri più o meno accentuali; un caso estremo è proprio quello dell'Italia.

Vediamo in maggiore dettaglio la situazione in Europa. La tabella è un po' complessa, ma i confronti mi sembrano interessanti.

 

Quattro sistemi di comunicazione in 22 paesi europei
cifre in migliaia – 1997
  Telefoni
(linee)
Telefoni
% ab.
TV
via cavo
TV cavo
% fam.
Telefoni
mobili
Tel. mob.
% ab.
Online Online
% ab.
Svezia 6.100 68,5 1.935 47,5 3.187 35,8 1.230 13,8
Norvegia 2.680 60,9 729 35,8 1.685 38,3 522 12,1
Francia 33.733 57,7 2.299 9,8 5.792 9,9 7,038 12,0
Gran Bretagna 31.597 53,6 2.403 9,8 8.344 14,2 6.198 10,5
Finlandia 2.860 55,8 832 39,1 2.148 41,9 521 10,2
Danimarca 3.320 62,9 1.040 43,3 1.489 28,2 540 10,2
Svizzera 4.700 66,2 2.390 79,5 1.044 14,7 606 8,5
Lussemburgo 280 67,7 134 92,2 67 16,2 31 7,4
Germania 45.334 55,2 18.500 49,5 8.252 10,0 5.529 6,7
Austria 4.013 49,6 1.080 34,9 1.164 14,4 480 5,9
Olanda 8.864 56,5 5.787 89,2 1.690 10,8 826 5,3
Irlanda 1.460 40,6 585 49,1 510 14,2 157 4,4
Belgio 4.769 46,8 3.650 88,6 983 9,0 403 4,0
Spagna 15.854 40,4 1.641 13,5 4.337 11.0 853 2,2
Portogallo 4.002 40,4 371 11,3 1.507 15,2 216 2,2
Polonia 7.300 18,9 3.000 23,6 832 2,2 687 1,8
Repubblica Ceca 3.277 31,8 880 21,8 524 5,1 164 1,6
Ungheria 3.100 30,5 1.240 31,1 703 6,9 147 1,4
Italia 25.612 44,6 52 0,3 11.730 20,4 680 1,2
Grecia 5.430 51,7 3 0,1 975 9,3 110 1,0
Romania 3.616 16,0 2.580 34,5 209 0,9 25 0,1
Bulgaria 2.690 32,0 200 6,8 53 0,6 9 0,1
Europa occid. 217.386 48,1 43.940 26,1 56.879 12,6 26.539 5,9
Fonte: Eito 99

L'Italia è molto al di sopra della media europea in fatto di telefonia mobile ma non è, come siamo abituati a pensare, al primo posto in Europa per densità rispetto alla popolazione (ha superato la Gran Bretagna ma è lontana dal livello dei paesi scandinavi) . Praticamente assente nella televisione via cavo (che ha, come sappiamo, una forte penetrazione nel Benelux); mentre, come vedremo in un prossimo numero nell'analisi di altre ricerche, sta dando qualche segnale di sviluppo nella ricezione via satellite. Arretrata, come sappiamo, in fatto di rete.

Da sottolineare di nuovo il caso della Francia: non è al primo posto in assoluto in Europa, come risultava da precedenti rapporti Eito, ma sempre assai più attiva online di quanto risulterebbe se non si tenesse conto del minitel. Ci sono alcune anomalie in questi dati (per esempio appare sottovalutata l'attività online della Finlandia, dell'Olanda e del Belgio) ma il quadro generale non è molto diverso da ciò che indicano altre fonti.

Per una percezione "a colpo d'occhio" delle differenze, ecco un grafico che confronta solo due sistemi di comunicazione: telefonia mobile e rete.

 

Collegamenti online e telefonia mobile
"utenti" online e contratti di telefonia mobile per 100 abitanti – 1997
Nota: qui per "Europa" si intendono i paesi dell'Europa occidentale più la Turchia.

Analisi su dati Eito 99

In tutta Europa (compresa la Francia, secondo dati pił recenti) la diffusione della telefonia mobile è superiore a quella della rete; ma ci sono forti differenze fra i vari paesi nell'uso dei due sistemi di comunicazione. I numeri per la telefonia mobile si basano su dati "di fatto" (contratti con le compagnie telefoniche) mentre il numero di "utenti" online è, come sempre, una stima imprecisa. L'Italia, secondo questa fonte, è al quinto posto in Europa per la telefonia mobile (21 % del totale "Europa occidentale", 60 % sopra la media); al diciannovesimo per la telematica (2,6 % del totale, un decimo della media).

Secondo questo studio (che tende, secondo me, a sopravvalutare il ruolo dell'Europa) il quadro globale delle connessioni online potrebbe essere riassunto così:

E in Europa la situazione sarebbe questa:

Secondo questa fonte, più di due terzi degli "utenti" della rete in Europa sarebbero in tre paesi: Gran Bretagna (24 %), Francia (22 %) e Germania (21 %) che hanno il 28 % della popolazione europea.

La mappa dell'Unione Europea, tracciata secondo questo rapporto, appare un po' diversa da altre che avevamo visto.

"Utenti" online % della popolazione nell'Unione Europea
Analisi su dati Eito 99

Ho già osservato che i dati Eito per alcuni paesi europei mi lasciano qualche perplessità. Ma, qualunque fonte si usi, le percezioni generali rimangono costanti. Mi sembra inutile commentare ulteriormente sulla situazione dell'Italia...


Naturalmente questi dati sono discutibili, come tutti gli altri. Ma sono un'interessante "variazione sul tema" e un'ennesima dimostrazione di come varie fonti e metodi possano dare risultati diversi. Si conferma, in ogni caso, uno sviluppo ancora immaturo e con forti squilibri.


Per quanto riguarda la situazione italiana, ecco alcuni commenti del rapporto Eito.

Con un costo delle chiamate a lunga distanza superiore alla media europea, servizi di call back e di comunicazioni internazionali a prezzi scontati dovrebbero offrire buone occasioni, in attesa che si sviluppi la concorrenza.
Il settore trasmissione dati e internet dovrebbe crescere. La penetrazione dell'internet in Italia è ancora al di sotto della media europea; specialmente le "piccole e medie imprese" non hanno ancora investito nell'internet e il mercato residenziale è debole. Tuttavia la concorrenza promozionale di grandi e piccoli ISP sta attirando l'attenzione di nuovi utenti. È diffusa l'opinione che nei prossimi anni l'uso dell'internet avrà una forte accelerazione.
(Speriamo che questa volta sia vero – n.d.t.)
Il mercato delle telecomunicazioni si sta finalmente aprendo alla concorrenza.... L'aspetto normativo e burocratico rimane una delle difficoltà più gravi... l'Authority che è diventata operativa alla metà del 1998 ha gestito il tema cruciale delle tariffe di interconnessione, ma molti altri problemi rimangono sul tavolo...

Non so perché gli analisti di Eito prevedano una diminuzione del tasso di crescita, nel mercato delle telecomunicazioni in Italia, dal 14,6 % nel 1998 al 9,9 % nel 1999 e all'8,1 % nel 2000 (ma al di sopra della media europea del 6,7 e 5,6). Mi sembra probabile che pensino a una riduzione dei prezzi più che a un rallentamento del mercato in volume.

Nel mercato dell'information technology proiettano una crescita in Italia nei prossimi due anni simile a quella del 1998 (8,3 %) e sempre inferiore alla media dell'Europa occidentale, che prevedono fra il 9 e il 10 % annuo. La prospettiva non è incoraggiante se pensiamo che il livello pro capite italiano è fra i più bassi d'Europa e che per altri paesi relativamente "arretrati" si prevede una crescita più dinamica: per esempio in Spagna e Portogallo una media annua del 9,6 %, in Grecia 11,9.

 

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Lista dei link

Com'è ormai abituale in questa rubrica, ecco una lista dei link per comodità di chi stampa il testo prima di leggerlo e quindi non può andare direttamente alle connessioni offerte durante la lettura online. Anche se questa volta non sono molti, perché gran parte di questo numero riguarda l'analisi di un'unica "fonte".

Una rete di analfabeti? http://gandalf.it/garbugli/garb29.htm
Alan Cooper http://www.cooper.com/design.html
'O scarrafone http://gandalf.it/garbugli/garb30.htm
Eito 99 http://www.smau.it/magellano/tracce/scenari/ricerche/1999/r02/index.htm
Analisi dei dati Eito 98 http://gandalf.it/mercante/merca18.htm#heading02
Leggere ricerche e sondaggi http://gandalf.it/mercante/merca17.htm#heading04
Anomalia francese http://gandalf.it/mercante/merca8.htm#heading03
Altre mappe (Europa e mondo) http://gandalf.it/mercante/merca27.htm#heading03

 

 

 

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