La strage degli innocenti
Giancarlo Livraghi gian@gandalf.it
24 settembre 2002
Le persecuzioni contro linternet non sono più così evidenti e clamorose comerano qualche anno fa, ai tempi delle crociate contro la rete e di altre scatenate demonizzazioni. Ma continuano, con sorniona e insistente frequenza. Non solo nelle notizie e nei commenti dei mass media, ma anche in varie attività di infiltrazione, censura più meno mascherata e procedimenti giudiziari.
Serpeggiano nelle cronache. Due bambine vengono rapite e uccise in Inghilterra. Giornali e televisioni si precipitano a dire che sono state catturate tramite la rete cosa che viene subito smentita dagli inquirenti e non trova alcuna conferma nei successivi sviluppi dellindagine. Ci sono infiniti altri esempi dello stesso genere, compresi alcuni casi di omicidio o di persone scomparse che, per fortuna, sono state ritrovate sane e salve. È quasi dobbligo che si tenti di metterci di mezzo linternet e si scopre quasi sempre che la rete non centra. Qualche volta poi si pubblica la smentita, o un aggiornamento meno sciocco della notizia. Più spesso si tace. Comunque, intanto, il danno è fatto. Come diceva lastuto e perverso Talleyrand: «Calomniez, calominez, quelque chose restera». Per non parlare di una nota aria del Barbiere di Siviglia. (Vedi La crociata, il macigno e il venticello).
Continua linsensata e perversa abitudine di sequestrare computer con i più svariati pretesti. La situazione è così assurda che (per esempio) nel caso dellassassinio di Marco Biagi, quando un magistrato, correttamente, ha raccolto tutte le informazioni che potevano servire allindagine senza sequestrare macchine né hard disk, è stato accusato dai giornali di incuria perché non aveva inflitto quellinutile pena alla famiglia della vittima.
Prima di proseguire, vorrei chiarire che non ho alcun preconcetto contro la magistratura e le forze dellordine. Non sono mai stato processato né imputato. Non sono mai stato (che io sappia) inquisito. Solo in rare occasioni mi sono trovato in un tribunale come testimone o perito. Ma accade nella vita di conoscere, per altri e più tranquilli motivi, magistrati, carabinieri e funzionari di polizia. Molti di loro sono persone corrette, ragionevoli, civili. Compresi quelli che non indagano inutilmente sugli innocenti e non ricorrono a insensate repressioni.
Ciò premesso con non poco disgusto mi trovo a dover ritornare sullo sgradevole argomento della pornografia e della pedofilia. Sappiamo, da sempre, che il maltrattamento (sessuale o non) dei minori è un male antico e profondo. Sappiamo che non si fa abbastanza per combatterlo. Che sia possibile incidere, almeno in parte, sulle radici è dimostrato da alcune cose ben fatte. Come nel caso di unindagine internazionale, nata in Danimarca ed estesa ad altri paesi (fra cui gli Stati Uniti). Usando diversi strumenti (di cui uno, ma non il principale, è linternet), ed evitando clamori prematuri che avrebbero ostacolato lindagine, si è arrivati a identificare e incriminare persone colpevoli di mostruosi delitti. Pare che ci fossero, fra laltro, genitori che abusavano dei loro figli e mettevano in commercio immagini di quelle violenze. Quante altre situazioni del genere si nascondono nelle pieghe oscure della società e non sono ancora state scoperte?
Lo scandalo esploso nellaprile 2002 nella diocesi di Boston non è certo un caso isolato. Giustamente unautorità cattolica obiettò che non è corretto infierire su una sola chiesa quando problemi simili si annidano in infinite altre congregazioni, ecclesiastiche o non. Ma dopo quella clamorosa vicenda quanto si è fatto, nelle chiese, nelle scuole, nei collegi, negli oratori, nelle organizzazioni religiose o laiche di tutto il mondo per cercare di sradicare il male? Per quanto ne sappiamo, poco o nulla.
Le ondate di fragorose campagne antipedofilia in Italia, che si sono susseguite dal 1998 a cicli ricorrenti, hanno ottenuto scarsissimi risultati. Sono state condannate pochissime persone, colpevoli di possedere o distribuire immagini di sessualità minorile. Le condanne sono state relativamente miti, perché nessuno degli imputati aveva abusato di un bambino o di un adolescente. Non è mai stato identificato o raggiunto alcuno dei colpevoli di simili abusi che continuano, nelle famiglie e in altri luoghi, quasi del tutto indisturbati.
Insomma è un fallimento tanto clamoroso quanto erano assordanti le fanfare dei crociati. Mentre sono state sottoposte a incredibili persecuzioni centinaia, probabilmente migliaia, di persone che sono del tutto innocenti o, nei casi peggiori, hanno lunica colpa di guardare o conservare, con malsana curiosità, immagini di gusto e contenuto molto discutibile oppure di aver partecipato a qualche dialogo su argomenti di quella specie. Cose che possono violare la legge o ripugnare alla morale, ma non somigliano in alcun modo alle reali e gravi violenze su cui nessuno, o quasi, sta indagando con la necessaria efficacia.
Oggi se ne parla meno diffusamente, ma quelle sconsiderate operazioni continuano. Un esempio (fra tanti) è un messaggio che mi è arrivato in questi giorni. Lautore mi ha gentilmente autorizzato a pubblicarne una parte anche se, naturalmente, non posso rivelare il suo nome, o la sede del processo, o alcun altro dettaglio che possa permettere di risalire al caso specifico.
Siamo i genitori, disperati, di un bravo e serio ragazzo che ha commesso lingenuità di scaricare sul suo computer immagini pedofile (?) spedite da adescatori della Polizia Postale.
Ora è indagato di un reato orribile e assurdo (siamo una famiglia perbene). Data lindeterminatezza e la pericolosità della legge 269/1998 cerchiamo di tutelare dai rischi nostro figlio, primo tra tutti da quello di vedere il suo nome infangato. La sua vita sarebbe rovinata (lavoro, fidanzata ...). .....Non conosco lautore di quel messaggio, né i dettagli dellindagine. Ma ho motivo di pensare che sia davvero una famiglia perbene e che dica la verità con una pacata chiarezza che merita rispetto, se non ammirazione, viste le circostanze in cui si trova. Credo che il figlio sia innocente ma non posso avere la certezza assoluta che qualcuno dei tanti intrappolati dagli adescatori di stato non abbia avuto qualche curiosità malata. Il fatto è che, nella peggiore delle ipotesi, quella persona (si tratta spesso di adolescenti) potrebbe aver bisogno di assistenza psicologica. Non di uninsensata persecuzione che può trascinare nellignominia e nella disperazione unintera famiglia.
Ci sono moltissimi casi come questo. Pochi denunciati pubblicamente, perché le vittime hanno paura. Molti sofferti nel silenzio e nellumiliazione. Indagini e procedimenti giudiziari condotti troppo spesso con grossolana insipienza si sono risolti quasi sempre con assoluzioni in istruttoria o dopo inconcludenti processi. Nei rari casi in cui qualcuno è stato trovato colpevole il suo peccato (non giustificabile) era intenzionalmente collezionare materiale che sarebbe eufemistico chiamare osceno. Nessuna di queste indagini ha mai portato allincriminazione dei peggiori criminali: quelli che fanno violenza a bambini o adolescenti per loro privata maniacalità o per fare commercio di turpi immagini.
Sono imprese non solo fallimentari, ma ferocemente dannose. Come quelle (tante) crociate che non sono mai arrivate in Terrasanta, ma lungo il percorso hanno massacrato migliaia di innocenti e forse, qua e là, qualche brigante.
Anche chi è stato assolto ha subito incredibili vessazioni. Cè chi ha perso il lavoro, la fidanzata, la famiglia, gli amici. O è stato esposto al pubblico ludibrio prima ancora che qualcuno avesse accertato se era colpevole e di che cosa. Lelenco delle vittime, di cui è praticamente impossibile avere una lista completa, è impressionante.
Per quanto assurdo possa sembrare, è vero che esiste la pornopedofilia di stato. Cioè ci sono funzionari pubblici addetti a organizzare siti online dedicati a questi argomenti, per adescare chi si lascia incuriosire dalle loro ambigue proposte. Questo vergognoso comportamento potrebbe, forse, essere giustificato se servisse a catturare e incriminare i violentatori. Ma i fatti dimostrano che ha totalmente fallito lo scopo. Eppure si continuano a dedicare risorse pubbliche a questa perversa attività oltre a dare sostegno a deviate e devianti iniziative private che non meritano aiuto né approvazione.
Non è uno scherzo, né unesagerazione, pensare che i promotori di queste iniziative siano malati di mente. Animati da perversa ambizione, alla ricerca di lustro e delle luci della ribalta. E non occorre un grande psicologo per sapere che chi scatena furibonde repressioni contro i peccatori è spesso incline al peccato su cui si fa censore e carnefice.
Fra le vittime ci sono i funzionari di polizia addetti, loro malgrado, a queste faccende. Costretti a rimestare dalla mattina alla sera in materiali disgustosi. Costretti a dedicare le loro energie a queste squallide attività mentre capiscono che sarebbe molto meglio andare, in modo diverso, alla ricerca dei veri criminali. Contagiati dalla materia di cui sono obbligati a occuparsi fino a esserne turbati e sconvolti. Molti di loro avrebbero bisogno di assistenza psicologica ma ovviamente non osano neppure chiederla.
Quando parlo di strage degli innocenti non intendo dire che tutte le persone incriminate siano del tutto incolpevoli. Molte lo sono ma qualcuno ha fatto davvero qualcosa di riprovevole. Rimane il fatto che per colpire (in modo improprio e insensatamente truculento) quei pochi sciagurati, comunque marginali rispetto alle sorgenti del male, si travolgono con demenziale violenza persone e famiglie che non hanno colpa alcuna. Intendo anche dire che bambini e adolescenti sono quotidianamente vittima di ogni sorta di violenze, di cui nessuno si occupa con un impegno adeguato e intelligente, grazie al mostruoso depistaggio prodotto da chi ha deciso di concentrare energie e risorse nella direzione sbagliata. (Vedi Dalla parte dellInquisitore).
Come è evidente, non si tratta solo di violenze sessuali. Se quelle perversità suscitano un ovvio disgusto, non è il caso di dimenticare altre turpi vicende come il commercio di organi, i bambini o adolescenti arruolati in attività criminali o coinvolti in guerre e faide, i bambini storpiati per mandarli a mendicare, le neonate uccise (solo in Cina?) da chi preferisce avere figli maschi, le giovani spose bruciate vive (solo in India?) da suocere avide e prepotenti, le bambine mutilate per qualche perversa tradizione, i bambini ammazzati o azzoppati dalle mine, quelli privati di qualsiasi educazione oppure allevati nel fanatismo e nellodio, quelli lasciati morire di fame, malnutrizione o malattia, gli infiniti sfruttamenti del lavoro minorile, le varie forme di schiavismo e schiavitù... lelenco è orribilmente lungo e nessuno di questi problemi viene minimamente scalfito da ignobili buffonate come la pornografia di stato o le cacce alluntore nellinternet.
In questo caso non vale il concetto che errare humanum, perché non è giustificabile il comportamento di chi ha male impostato il problema fin dallinizio (cioè ancora prima che si scatenassero le crociate del 1998). Perché sullonestà e sulla limpidezza delle loro intenzioni, ora come allora, è legittimo avere molti dubbi. Ma in ogni caso anni più tardi, e alla luce dei risultati perseverare è evidentemente diabolico.
Il 27 settembre 2002 questo articolo è stato pubblicato
su Punto Informatico, dove ha suscitato
un interessante dibattito e molti consensi.Il 10 ottobre 2002 è stato pubblicato su InterLex
insieme a un approfondimento di Manlio Cammarata
Tra la lotta al crimine e lo spazio della libertà.
Su questo argomento vedi anche:
Lidoru, la cometa, i marziani e noi http://gandalf.it/garbugli/garb12.htm
Siamo tutti criminali? http://gandalf.it/garbugli/garb13.htm
Jaccuse http://gandalf.it/garbugli/garb22.htm
Storia della crociata infame http://gandalf.it/free/infame.htm
Alice nel paese delle ipocrisie http://gandalf.it/free/alice.htm
Dagli alluntore http://gandalf.it/free/untore.htm
Quel simpaticone di Zio Luigi http://gandalf.it/free/zioluigi.htm
Le vittime silenziose http://gandalf.it/free/vittime.htm
Pericolo: sequestratori in agguato http://gandalf.it/free/sequest.htm
Sequestri di computer: gli abusi continuano http://gandalf.it/free/riseque.htm
Il coro dei bugiardi alla seconda crociata http://gandalf.it/free/crociata.htm
Chi si rivede: il diavolo nella rete http://gandalf.it/free/demonio.htm
Dalla parte dellInquisitore http://gandalf.it/free/inquisit.htm
Fiaschi e incompetenza nelle indagini http://gandalf.it/free/fiasco.htm
Si accanisce la repressione http://gandalf.it//mercante/merca61.htm
Caramelle ambigue http://gandalf.it/free/caramel.htm