di Giancarlo Livraghi
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Comera prevedibile, londata
persecutoria che si è abbattuta sulla rete
il 3 settembre 1998 non si esaurisce, ma si diffonde
in mille rivoli, grandi e piccoli, moltiplicando
i suoi effetti.
Un macigno è stato lanciato dal Presidente della Repubblica. Da quanto riferiscono le cronache, non è chiaro se Oscar Luigi Scalfaro abbia fatto riferimento esplicito allinternet quando ha parlato di pedofili il 5 settembre nel suo discorso allincontro nazionale dellAzione Cattolica con un diluvio di applausi. Ma è palese che il suo intervento è motivato dalle notizie pubblicate, con smisurata evidenza, dai giornali proprio in questi giorni. Il cronista parla di recenti, tremende cronache italiane sul commercio dimmagini infantili e di traffico via internet di una banda internazionale che fornisce materia prima ai pedofili, in una sorta di sconvolgente pornoweb di massa. (Giorgio Battistini su La Repubblica, 6 settembre). Il presidente cita il vangelo di Matteo: Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa una macina girata da asina, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai alluomo per colpa del quale avvenga lo scaldalo. (La sintassi zoppica, ma non è mia; è di chi ha mal tradotto quel pezzo del vangelo o di chi ha sbagliato la citazione). La storia è piena di crociate che si sono risolte in massacri di innocenti. Inutile ripetere qui quanto già detto sulla falsità e lipocrisia della crociata scatenata in questi giorni. Meglio sarebbe se il nostro presidente e l'azione cattolica, anziché tuonare contro la rete, facessero qualcosa contro i problemi veri, contro le violenze che avvengono continuamente un po dovunque, anche nelle chiese, nei collegi e negli oratori. Cosa di cui né luno, né laltra sembra abbiano voglia di occuparsi. Il contenuto di questi commenti merita una piccola analisi. Cronache italiane sul commercio internazionale. Si parla di indagine internazionale, ma di scandalo italiano. Infatti è così. Leco e limportanza date a questa vicenda in Italia sono enormemente maggiori che in altri paesi. Questo è preoccupante, perché tende ad approfondire il solco di arretratezza che separa lItalia dal resto dellUnione Europea (e non solo) nelluso delle nuove tecnologie di comunicazione. Si parla di pornoweb di massa quando la più grande indagine della storia ha individuato forse una decina di persone coinvolte in Italia. Questa non è solo una bufala giornalistica, ma qualcosa di molto più grave: somiglia a quelle tante crociate che non arrivarono mai in Terrasanta ma produssero saccheggi, violenze, repressioni e cacce alle streghe fra le più infami che la storia ricordi. Le vittime sono tutti gli italiani, ma specialmente le nuove generazioni, che rischiamo di rimanere isolate culturalmente e impoverite nella loro possibilità di trovare lavoro. Una signora che conosco ha una figlia di sedici anni. Ha un computer e un modem, ma non li usa. La madre non lha mai incoraggiata. Ieri mi ha detto Per fortuna! Pensa un po se mia figlia vedesse quelle cose lì. Difficile farle capire che non riesco a immaginare un motivo per cui sua figlia dovrebbe andare a cercare quelle cose lì, se non per qualche curiosità suscitata dal gran rumore che stanno facendo i giornali e le televisioni; che non sono così facili da trovare, ma oggi probabilmente, in seguito alla montatura, che se nè fatta, cè più gente che sa come scoprirle; e che se davvero volesse farlo, attirata dal fascino del proibito, ci riuscirebbe, lontana dal controllo della famiglia o della scuola, in casa di qualche amico malizioso o forse di qualche persona poco affidabile. Quante famiglie italiane stanno sragionando come quella signora? Forse è un po esagerato accusare il presidente della repubblica, i mezzi di informazione, i legislatori eccetera di essere promotori della pornografia e della pedofilia. Forse non sono consapevoli di ciò che fanno, ma non per questo meritano un evangelico perdono. Il fatto è che stanno facendo un grosso favore ai veri e peggiori criminali, distraendo lattenzione della giustizia e dellopinione pubblica su un falso scopo; e sono responsabili di una grave violenza contro quelle nuove generazioni he fingono ipocritamente di proteggere. Può darsi che alcuni di loro lo facciano in buona fede, ma questa non è una scusante per chi ha così importanti responsabilità. Se meritano attenzione i grandi rumori, non sono da trascurare i piccoli. Si può diffondere informazione (vera o, come in questo caso, falsa) in due modi. Con grida o con sussurri. Uno stillicidio di piccole affermazioni apparentemente casuali può fare altrettanto danno che un titolo in prima pagina. In questo caso si sta facendo luna e laltra cosa. Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà diceva con diabolica astuzia Charles-Maurice Talleyrand. La calunnia è un venticello scrisse Cesare Sterbini nella famosa aria musicata da Goacchino Rossini. Un piccolo esempio recente, fra mille. Nel Corriere della Sera del 6 settembre Aldo Grasso elogia un po ironicamente un personaggio della televisione. Nellelencare le sue qualità, dice che non usa linternet. Lascia nella penna il significato di quel commento. Che cosa intende dire? Che quel tale non è un mercante di pornografia, che non fa parte di sette suicide adoratrici di comete, che non è un pirata dedito a rubare chissà cosa infilandosi di nascosto in casa altrui, che non è un triste misantropo onanista chiuso in una caverna popolata di mostri virtuali... o solo che non è uno sciocco che segue le mode tecnologiche? Questo è lasciato maliziosamente allinterpretazione del lettore. Aldo Grasso vuole, intenzionalmente, dir male della rete, o semplicemente segue landazzo? Non lo so e non importa: leffetto è lo stesso. Certo, è un dettaglio infinitesimale; ma gutta cavat lapidem. Linfinita ripetizione di commenti come questi, infilati spesso anche in testi o dibattiti in cui si parla di tuttaltro, accresce continuamente la già diffusa diffidenza per una diavoleria che, dicono i benpensanti, è meglio evitare. Come sarebbe bello, pensano costoro, se i frequentatori di quelle oscure catacombe si potessero dare in pasto ai leoni nel circo... o buttare in fondo al mare con una pietra al collo... Per un approfondimento vedi anche: Alice nel paese delle ipocrisie |
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