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letterIl Mercante in Rete
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Numero 24 - 16 agosto 1998 |
Questo numero del "mercante in rete" è dedicato ai "numeri"
soprattutto ai nuovi dati semestrali di hostcount su scala mondiale. Mi
scuso per la lunghezza, dovuta a una certa "mole" di dati; e per eventuali
lentezze nel download, dovute alla presenza di molti grafici. Che cosa cè di nuovo? In generale, non molto. La rete è ancora concentrata in pochi paesi. Dieci nazioni, con l11 per cento della popolazione mondiale, hanno l85 per cento dellinternet (ma un anno fa avevano il 90 per cento: qualcosa, forse, comincia a evolversi). La crescita è veloce (ma non "esponenziale"). Ci sono differenze rilevanti fra i vari paesi; alcuni (come, in questo periodo, lArgentina e il Messico) hanno uno sviluppo molto veloce; altri hanno una crescita inferiore alla media; alcuni risultano in diminuzione. Gli Stati Uniti mantengono la loro posizione dominante (due terzi della rete mondiale) ma sembra che "il resto del mondo" cominci davvero a crescere un po più in fretta; i dati di un semestre non bastano a definire una tendenza, ma sembra possibile che la presenza USA stia scendendo dal 70 al 65 per cento del totale. Comunque siamo ancora molto lontani da una vera "globalità". LEuropa forse guadagna leggermente terreno rispetto agli Stati Uniti; mantiene più meno costante la sua "quota" rispetto al totale mondiale. Allinterno dellEuropa ci sono cambiamenti rilevanti. La Gran Bretagna consolida il suo primato fra i "grandi paesi" (con una dimensione di poco superiore a quella della Germania in "cifra assoluta", ma molto superiore in rapporto alla popolazione e al reddito). Si accorciano le distanze fra i paesi tradizionalmente più avanzati (Scandinavia) e altri paesi europei; fra i più dinamici lOlanda e il Belgio. Se confrontiamo questi dati con ciò che si può osservare con altri metodi, abbiamo unennesima conferma dellanomalia francese. La spiegazione è probabilmente un esteso uso del minitel per le comunicazioni interne in Francia; perciò lattività francese nellinternet è più fortemente orientata alle attività internazionali, alla ricerca su web, eccetera. Questo spiega una presenza francese in rete più intensa di quella che risulterebbe da una semplice lettura del hostcount. In questo periodo lItalia cresce più velocemente della media (mondiale ed europea). Ma è ancora molto lontana dallavere una presenza in rete corrispondente al suo ruolo in Europa e nel mondo. |
27 paesi con più di 70.000 host
La parte gialla della barra riguardante la Cina si riferisce ai host internet di Hong Kong.
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Nota: in questo grafico, come nel seguente, la parte azzurra della barra riguardante la Francia è una "stima approssimata" del fattore minitel
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Può essere interessante, a distanza di un anno, rivedere la situazione di quei diciassette paesi che hanno più di 50
milioni di abitanti ma una densità molto bassa nelluso dellinternet. Dodici
di questi hanno più di 1000 host:
Come avevamo fatto un anno fa, per lanalisi della densità li suddividiamo in tre gruppi: sette paesi con un indice compreso fra 0,1 e 1,2 host per mille abitanti, cinque con un indice fra 0,01 e 0,06 e cinque al limite estremo dellisolamento (naturalmente questi sono solo esempi di situazioni che coinvolgono un gran numero di paesi; ci sono molte nazioni, con popolazione al di sotto dei 50 milioni ma non per questo poco importanti, che si trovano in situazioni analoghe). La parte verde delle barre nei due grafici rappresenta laumento in sei mesi (dal gennaio al luglio 1998).
In questo gruppo vediamo alcuni paesi con una crescita vivace (in particolare Messico e Brasile). La Russia sta crescendo, ma ha ancora una presenza in rete inferiore a quella di paesi con un cinquantesimo della sua popolazione. La distanza fra questi paesi e le nazioni più avanzate nei nuovi sistemi di comunicazione è grande; ma assai maggiore è il distacco del gruppo che segue.
Per confrontare questi due grafici occorre considerare che la scala del secondo è circa un ventesimo di quella del primo. Finora non si vedono, purtroppo, segni di crescita che possano far pensare a un cambiamento significativo. La situazione della Cina e dellIndia rimane quella che abbiamo visto un anno fa. Gli altri cinque paesi sono in una situazione di quasi totale isolamento. Ci sono 264 host internet in Iran, controllati dallo stato o da grandi organizzazioni; 91 in Nigeria, 76 in Etiopia, 25 in Vietnam. Nel rapporto di Network Wizards non ci sono dati sul Bangladesh. Ci sono forti squilibri e differenze anche fra i paesi a "bassa densità". Per esempio in Africa ci sono paesi come Namibia e Botswana con densità relativamente più alte (0,4 host per 1000 abitanti) rispetto allo 0,02 di Kenia e Senegal. Nel Nord Africa la bassa densità (0,03) dellEgitto e del Marocco (0,06) appare relativamente alta rispetto alla Tunisia (0,006) o allAlgeria (meno di 0,001). Risulta esserci un solo host internet in Libia, Liberia, Gabon, Congo; ci sono paesi come Sudan, Somalia, Ruanda, Guinea, Ciad, Eritrea dove le verifiche di Network Wizards non trovano alcuna presenza in rete. Se si esclude il Sudafrica, non ci sono più host internet in tutto il continente africano di quanti ne abbia la Lettonia o la Lituania; meno dello 0,03 per cento del totale nel mondo. Molte parti dellAsia si trovano nelle stesse condizioni. Non mancano le risorse tecniche per poter risolvere questi problemi (comprese le connessioni "via etere", che sono disponibili oggi e lo saranno sempre più in futuro) ma non è facile superare le difficoltà politiche, organizzative e culturali. La "globalità" è ancora lontana. |
Ci sono grandi possibilità per lo sviluppo della rete in lingua spagnola, ma per ora
il quadro è molto confuso. Si parla di crescita nellAmerica Latina, ma ci sono
(come dovunque) forti squilibri fra i vari paesi. Questi sono i paesi di lingua spagnola con più di 1000 host internet secondo il censimento mondiale del luglio 1998:
Quasi due terzi dei host in questarea linguistica si trovano in Spagna (che ha un decimo della popolazione). Alcuni paesi hanno una crescita molto vivace, altri no; in tutta lAmerica Latina (fuorché in Uruguay) la densità è ancora molto bassa. Occorre, naturalmente, tener conto delle alte percentuali di analfabetismo, o comunque di povertà e isolamento culturale, in questi paesi; ma ci sono ampi spazi per la crescita della rete. Cè anche unimportante popolazione di lingua spagnola negli Stati Uniti, ma secondo ricerche americane questo è uno dei settori in cui la penetrazione dellinternet è ancora bassa. Un esempio di come ci siano tante possibilità ancora "inespresse" nelluso della rete. |
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