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Un’evoluzione complessa
fra cambiamenti e continuità

Un contributo di Giancarlo Livraghi al quinto rapporto del Censis – maggio 2006


Confronti 2001-2005
(seconda parte)



Dopo la prima parte in cui i dati sono analizzati per categorie demografiche, vediamo ora gli stessi confronti in un’altra prospettiva: per ciasuna delle risorse di informazione e comunicazione.

(Vedi la nota all’inizio della pagina precedente per le definizioni del concetto di “uso abituale”).



Televisione e radio


Per quanto riguarda la televisione, è ovvio che le differenze sono così piccole da essere scarsamente significative. Come vediamo in questo grafico.


Televisione 2001-2005

televisione
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”


Il fatto curioso, come già rilevato, è che l’abitudine di guardare la televisione sembra in aumento – e che questa è una costante in tutte le categorie. È probabile (anche se è difficile darne una misura precisa) che, pur restando nell’ambito di un uso “abituale”, diminuisca un po’ il tempo passato davanti a un televisore nelle categorie culturalmente più evolute e in generale fra i “più abbienti” di risorse. Come suggerisce il confronto che vediamo nel prossimo grafico (riferito all’uso dell’internet, ma probabilmente analogo, in generale, al comportamento delle persone “più dotate”).


Da quando uso l’internet uso meno...

uso meno


Tutti gli indici di “minor uso” di altre risorse sono in diminuzione. Un fatto che probabilmente si può attribuire a una “normalizzazione” dove i “nuovi” strumenti trovano un ruolo più equilibrato insieme agli altri. Ma è interessante notare che la “minor frequenza” riguarda soprattutto la televisione. Quasi nessuno abbandona il “mezzo dominante”, ma i più evoluti ne fanno un uso un po’ meno abitudinario e più selettivo.

Nel caso della radio, le differenze sono un po’ più rilevanti, ma le tendenze sono abbastanza omogenee.


Radio 2001-2005

radio
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”


L’ascolto della radio appare in aumento in quasi tutte le categorie. Sembra che le differenze tendano a diminuire, fuorché nella distinzione per “generi”: sembra che l’uso “frequente” rimanga un po’ più diffuso fra gli uomini che fra le donne. Ma anche questa, come altre diversità dello stesso tipo, è probabilmente da attribuire a diverse situazioni di vita e di lavoro più che a un intrinseco comportamento “maschile” o “femminile”.

Alcune osservazioni su come sta cambiando il ruolo della radio si trovano nei commenti conclusivi.



Libri, quotidiani e periodici


Ci sono, ovviamente, differenze rilevanti nel caso dei libri.


Libri 2001-2005

libri
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”
(che, in questo caso, significa “letto uno o due libri in un anno”)


Il quadro, come sempre, suscita varie perplessità, in una situazione cronicamente depressa della lettura in Italia. Sembra che ci sia un aumento in tutte le categorie, ma nell’uso “occasionale” più che in quello “abituale”. Si conferma che le donne leggono più libri degli uomini.


Quotidiani 2001-2005

quotidiani
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”
(“almeno tre volte alla settimana”)


Si rileva un declino generale, in una situazione che era già debole anche prima del 2001. Da altre fonti sembra che ci sia, nel periodo più recente, un leggero miglioramento (vedi le analisi di “lungo periodo”) che tuttavia rimane nell’ambito di uno sviluppo inadeguato.


Periodici 2002-2005

periodici
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”
(il criterio è lo stesso dei quotidiani, perciò un po’ “punitivo” per i periodici)


La lettura dei periodici sembra diminuire in tutte le categorie (È in leggero aumento quella “non frequente” fra le donne). Ma non si tratta di un cedimento particolare in questo periodo. Come anbbiamo visto nel quadro di sintesi all’inizio, e come vedremo in analisi specifiche più avanti, la diffusione della stampa periodica si è indebolita da più, di dieci anni e oggi appare più statica che in ulteriore diminuzione.



Cellulare, computer e internet


Sappiamo che la diffusione dei telefoni cellulari, anche se non così “totale” come quella della televisione, è cresciuta molto in tutte le categorie, tanto da avvicinarsi a un livello di “saturazione”.


Cellulari 2001-2005

cellulari
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”


Il fatto più rilevante è una generale crescita della frequenza d’uso (che in alcune categorie arriva a livelli tali da divenire una “sindrome di dipendenza”).

L’uso del personal computer è a livelli più bassi, ma con uno sviluppo più dinamico e una maggiore possibilità di ulteriore crescita.


Computer 2001-2005

computer
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”


La crescita si rileva in tutte le categorie, nell’uso “occasionale” come in quello “abituale”. Una minor diffusione fra le donne non è dovuta a una minore “attitudine” femminile (spesso è vero il contrario) ma al fatto che c’è ancora una prevalenza maschile nelle attività di lavoro per cui è utile l’uso di un computer. Appare “consolante” la crescita fra i giovani, ma è ancora debole (specialmente nell’uso “abituale”) rispetto alla situazione in altri paesi (non solo europei) di sviluppo economico e sociale paragonabile a quello dell’Italia.

Uno sviluppo analogo (ma non uguale) si rileva nel caso dell’internet.


Internet 2001-2005

internet
La parte più scura delle barre indica l’uso “abituale”


Fra tutte le risorse qui esaminate, l’internet è quella che ha le più alte percentuali di crescita – in generale e in quasi tutte le categorie. Ma il potenziale di sviluppo è ancora molto ampio e i livelli fin qui raggiunti sono inadeguati rispetto a un confronto internazionale. La presenza femminile tende a crescere, ma è ancora lontana quella “parità” che è (quasi) raggiunta in altri paesi. (Vedi Le donne e la rete).




Nelle pagine seguenti vedremo le prospettive di sviluppo nel tempo anche in periodi precedenti, seguite da alcuni confronti internazionali, prima di arrivare a qualche osservazione conclusiva per ognuna delle risorse – e infine ad alcuni commenti sulla situazione in generale.



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