Maggio 1998 |
Giancarlo Livraghi gian@gandalf.it |
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Da molti segnali diversi, sembra che questa
volta sia vero. Siamo ancora lontanissimi da livelli americani o anche europei,
ma sta cominciando a diffondersi luso della rete in Italia, anche fra persone che
fino a pochi mesi fa la consideravano con diffidenza e con scarso interesse (e nonostante
la disinformazione che ancora imperversa). Naturalmente le stime che leggiamo in giro
sono, come sempre, esagerate; ma mi sembra probabile che questanno il numero di
"utenti internet" italiani aumenti del 50 per cento
e forse più. Se pensiamo che nei 12 mesi scorsi cè stata una crescita di
circa il 40 per cento, il fatto è che metà delle persone che incontriamo (e
incontreremo) in rete ha pochissima esperienza. Li chiamavano newbie. I nuovi arrivati. Sono passati appena cinque anni da quando ero uno di loro. A quellepoca non solo non cera nulla di simile alla world wide web, ma per i "comuni mortali" non cera neppure linternet. Devo moltissimo allesperienza e alla gentilezza di chi mi ha aiutato a orientarmi (ancora oggi non mi vergogno di chiedere consiglio quando ne ho bisogno). Qualcuno degli "anziani" aveva quindici anni, e io parecchi di più... ma non mi stupivo di averlo come "maestro", visto che ne sapeva molto più di me. La rete ha una tradizione di grande cortesia verso i "nuovi". Spesso fanno domande apparentemente sciocche, spesso si confondono con tecnologie che vogliono sembrare friendly ma in realtà sono molto ostiche e con terminologie incomprensibili. Un mio amico, tuttaltro che tonto, davanti a una cosa che si chiama "accesso remoto" ha detto "ma che cosa me ne faccio, voglio un accesso presente". Unaltra persona, altrettanto colta e intelligente, ha trovato dentro un modem (comprato in Italia) un cd-rom con accessi americani e ha smanettato un bel po prima di capire che erano inutilizzabili. Potrei continuare per dieci pagine con esempi some questi. I servizi di assistenza di grossi provider spesso non rispondono; e quando rispondono non si sanno spiegare. Su quello che succede a chi tenta di utilizzare uno dei cd che si trovano in giro e offrono connessioni di prova si potrebbe scrivere un trattatello tragicomico. Dopo una fase convulsa e perplessa, con laiuto di qualche persona esperta riescono a collegarsi. E di nuovo si smarriscono. I tanto decantati motori ci ricerca trovano tutto fuorché quello che stanno cercando. Le liste di siti pubblicate da riviste e giornali propongono le cose più svariate, che raramente sono quello che interessa a loro. La qualità media dei siti (specialmente italiani) è disastrosa; molte immagini, molti giochetti, poca sostanza e interfacce ingestibili che non aiutano a esplorare i contenuti (se ci sono). Ormai è una constatazione diffusa. La stragrande maggioranza dei siti web (specialmente quelli italiani) è fatta malissimo e non offre ciò che dovrebbe: contenuti davvero interessanti e interfacce che favoriscono lesplorazione. Credo che tutte le persone esperte debbano considerarsi responsabili di aiutare i nuovi arrivati a scoprire i valori veri della rete e non quella valanga di apparenze e di inutili complicazioni su cui ancora si addensa linformazione dominante. E questo vale anche per le imprese: quelle nuove, che si affacceranno in rete, come quelle che lhanno già fatto ma non ottengono risultati. Continuo a sentire storie orribili come questa: "Dottore, che mailbox dobbiamo mettere sul suo sito?" "Ma come, non pretenderà mica che rispondiamo a tutti quelli che ci scrivono". Per non parlare di quelli (tanti) che ci mettono la mailbox ma poi non rispondono o rispondono a sproposito. Gli imprenditori non sono stupidi. Se hanno capito male, è perché le cose sono state spiegate malissimo. La strada è in salita. Credo che ci voglia un grosso impegno, da parte di tutti gli "operatori" del settore e da parte di chi fa informazione e formazione, per diffondere una cultura più solida e meno bislacca in fatto di rapporti umani e di marketing in rete (che non sono due mondi in contrasto, ma due facce della stessa medaglia). Le voci del buon senso e della concretezza cominciano a farsi strada, ma ci vorrà ancora molto e serio lavoro prima che prendano il sopravvento. |
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