L’Italia non è più
la cenerentola dell’internet

Un milione di host internet in Italia:
non è solo una “curiosità statistica”
ma un notevole cambiamento


Un articolo su MyTech (Mondadori) – 29 gennaio 2001

di Giancarlo Livraghi gian@gandalf.it


 
 



Per un’analisi più dettagliata vedi la documentazione
sui dati internazionali ed europei



Nell’imperversare di numeri e statistiche, spesso sballate o poco significative, sembrano essere sfuggiti all’attenzione generale due dati interessanti. Alla fine del 2000 il numero di host internet nel mondo ha superato i 100 milioni. E se ne rileva più di un milione in Italia. L’uno e l’altro dato sono qualcosa di più di una semplice “curiosità statistica”.

Prima di entrare nell’argomento, vorrei premettere che sono sempre stato scettico sul valore dei dati e delle statistiche, per due motivi. Il primo è che in tutte le cose (e specialmente nell’internet) i valori qualitativi sono molto più importanti. Il secondo è che le statistiche (o i risultati di ricerche e sondaggi) non si possono mai prendere “alla lettera” e spesso l’interpretazione non è facile. Le statistiche di hostcount (come tutti gli strumenti di misura) sono imperfette, talvolta inaffidabili, comprensibili solo con verifiche incrociate e correttivi per neutralizzare oscillazioni tecniche non rilevanti. Ma sei lunghi anni di analisi su questi dati mi hanno convinto che (se correttamente interpretati) sono un segnale rilevante dell’attività in rete; e l’unico che consenta un confronto “omogeneo” delle situazioni in 260 paesi diversi.

Su scala mondiale, la “soglia” dei 100 milioni di host – come dato isolato – non ha alcun valore se non la curiosità numerica della “cifra tonda”. Ma l’andamento di crescita è interessante. Non è mai stato vero che lo sviluppo dell’internet fosse “esponenziale” e molte proiezioni basate su quella premessa si sono rivelate assurde. Ma non è neppure vero, come altri pensavano, che dopo una crescita veloce ci si stia avvicinando a una fase di “assestamento”. L’attività in rete continua a crescere con una notevole velocità, non solo in quelle parti del mondo che erano arretrate e stanno in parte recuperando il terreno perduto ma anche in paesi tradizionalmente forti dove non si nota alcun segnale di “saturazione”.

Quanto all’Italia, da più di un anno si stanno rilevando segnali di crescita più veloce che in passato. C’erano alcuni problemi tecnici nelle “fonti” disponibili che creavano incertezza nell’interpretazione dei dati. Ma alla fine del 2000 è risultato chiaro che c’è un sostanziale cambiamento. Possiamo ancora dubitare che l’Italia abbia superato il milione e mezzo di host internet (così collocandosi davanti alla Francia e all’Olanda) o che addirittura, come una “fonte” sostiene, si stia avvicinando ai due milioni. Ma sul fatto che abbia superato il milione di host non possono più esserci dubbi; e questo significa che si colloca, rispetto agli altri paesi, una posizione che non aveva mai avuto prima.

Tre semplici grafici rendono evidente la situazione. Il primo rappresenta l’andamento di crescita in Italia in confronto al totale mondiale dal 1995 al 2000.


Host internet 1995-2000
fine 1994 = 100
Dati semestrali

grafico


Per alcuni anni lo sviluppo dell’internet in Italia ha avuto un andamento analogo alla media mondiale. Dopo una leggera crescita nel 1997, rimaneva quasi costante la percentuale dell’Italia rispetto al totale (fra 0,8 e 0,9 %). Nel secondo semestre del 1999 e nel 2000 c’è stato un notevole cambiamento. Dobbiamo rilevare che con questa crescita l’Italia è arrivata a un livello che si può collocare fra l’1,1 e l’1,6 per cento; per avere una presenza adeguata al ruolo della sua economia nel mondo dovrebbe essere fra il 3 e il 4. Ma almeno la tendenza sembra essersi spostata abbastanza vigorosamente nella direzione giusta.

Vediamo ora l’evoluzione nel tempo rispetto all’Europa.


Host internet in Italia come % dell’Europa
1990-2000


grafico


Rispetto all’Europa, l’Italia si sta avvicinando a un livello “quasi adeguato”. Per essere “in quota” dovrebbe collocarsi fra il 12 e il 14 per cento del totale. Se nei prossimi mesi e anni vedessimo confermata questa tendenza, potremmo arrivarci.

Il terzo grafico rappresenta la densità, cioè il numero di host internet per 1000 abitanti, nei 28 paesi dell’area Europa - Mediterraneo - Medio Oriente con più di 30.000 host.


Host internet per 1000 abitanti in 28 paesi
dell’area Europa - Mediterraneo - Medio Oriente

grafico


La situazione è cambiata radicalmente. Fino a non molto tempo fa l’Italia aveva una densità inferiore a quella della Spagna, della Repubblica Ceca e dell’Ungheria. Ora si trova in una situazione simile a quella della Francia e della Germania. Siamo molto lontani dai livelli scandinavi o da quelli dellOlanda, dell’Austria e della Svizzera; ancora al di sotto della media nell’Unione Europea. Ma per la prima volta abbiamo superato la media dell’Europa.

Che cosa significa tutto questo? Difficile dirlo. Il dato complessivo è il risultato di molti fenomeni diversi. Ma un fatto è chiaro. Almeno da un punto di vista quantitativo l’Italia non è più la cenerentola della rete; né quell’underdog di cui si parlava in un convegno internazionale l’anno scorso. Il problema è come riempire queste dimensioni di qualità (contenuto, cultura, valori, servizio). Ma quello è un altro, e lungo, discorso.



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