Siamo inondati di numeri. Capire se abbiano un
significato, e che cosa se ne possa dedurre, è
tuttaltro che facile. Benjamin Disraeli diceva «There
are three kinds of lies: lies, bloody lies, and
statistics» (Ci sono tre specie di bugie: le
bugie, le sfacciate bugie e le statistiche). Sono
passati più di centocinquantanni e le cose non sono
cambiate se non per il fatto che linondazione
di dati e statistiche è enormemente più estesa.
Nel 1954 Darrell Huff ha scritto un eccellente (e divertente) libro
su How to lie with statistics che è più
che mai di attualità.
Non sempre sono bugie. Una statistica
può essere manipolata; come può essere
falsa non per distorsione intenzionale, ma per un
errore di metodo o di interpretazione. Anche quando la
significatività, da un punto di vista matematico,
è seria (spesso non lo è) ci possono essere
molti fattori che rendono discutibile il risultato.
(Vedi Interpretare ricerche e sondaggi nel numero 17
del Mercante in rete). Basta una piccola differenza
nel modo in cui si pone una domanda o si raccolgono i dati,
come nel modo in cui si interpretano, per poter dimostrare
tutto e il contrario di tutto.
Se dicessi «La mia amica Lulù è la
donna più affascinante dItalia» tutti
capirebbero che è unopinione. Ma se dicessi
«È statisticamente dimostrato che il 73,45 per
cento degli italiani considera Lulù più
affascinante di Miss Italia» molti penserebbero che
è vero e significativo.
Trascurando il fatto che le persone interrogate devono
necessariamente conoscere Lulù (che non è mai
apparsa in televisione o sui giornali) mentre della
reginetta hanno percepito (se lhanno vista) solo
una superficiale icona; che molte italiane affascinanti non
partecipano a concorsi; e che gli standard convenzionali di
bellezza hanno poco a che fare con il
fascino.
Lesempio è futile e sciocco? Si... ma non
più di tante altre cose che leggiamo un po dovunque.
Molte statistiche considerate serie non sono
più attendibili di così. Cè la
superstizione del numero: se un concetto è
espresso come dato numerico è considerato
automaticamente scientifico quando molti di
quei numeri, se si approfondisce un po, si rivelano privi di
significato (o significano qualcosa di diverso da ciò
che sembra).
Spesso i numeri sono usati per dare
unimpressione di certezza. Se si tratta di
cosmetica per imbellettare qualcosa che comunque è
valido, la cerimonia può essere innocua. Ma quando
è un sistema per evitare la responsabilità di
una scelta, o dai numeri si tenta di dedurre ciò che
non dimostrano, può essere molto pericoloso.
Spesso la via della catastrofe è lastricata di
elucubrazioni numeriche.
Per motivi di studio e di lavoro mi sono trovato
moltissime volte a dover analizzare dati, numeri e
statistiche. In situazioni in cui era necessario capire bene
perché se ne dovevano trarre conclusioni pratiche. Ho
imparato ad approfondire, verificare, analizzare a fondo
prima di considerare qualsiasi dato credibile o utile. Ho
imparato che dove in apparenza non ci sono dati
cè quasi sempre un modo per trovare, o dedurre,
linformazione che serve. Che quando ce ne sono troppi
occorre una particolare sensibilità per
indovinare quali sono i più utili e
sensati. Che non è mai ragionevole considerare un dato
come certo e farne lunico, o fondamentale,
strumento per prendere una decisione.
Può essere applicato a qualsiasi dato o statistica
ciò che David Ogilvy diceva sulle ricerche di mercato
e di opinione. «Sono come un lampione. Possono
illuminare un pezzo di strada; ma non dobbiamo fare come
lubriaco, che ci si appoggia».
Cè una particolare proliferazione di dati a
proposito dellinternet, comprese proiezioni
spesso smentite dai fatti. Fare proiezioni o
previsioni è difficile anche quando si
hanno serie storiche coerenti che ovviamente mancano in un
fenomeno nuovo e turbolento come la rete (esempi di
profezie smentite dai fatti si trovano su questo sito
in Verifica di alcune proiezioni).
Spesso le fonti si contraddicono e non è
strano né sorprendente. Nella sezione
dati di questo sito ci sono varie analisi
in cui ho cercato di dedurre, dai dati disponibili, qualche
segnale rilevante. Non ho alcuna pretesa di dare
certezze. Ma spero di essere riuscito,
nellintricata selva delle statistiche, a trovare qualcosa
che non sia privo di senso. Ciò che conta non è
la validità di un numero ma la coerenza di un quadro
di riferimento; e nonostante la discutibilità di tutte
le informazioni credo che alcune tendenze siano chiare.
Ma per concludere vorrei ripetere ciò che ho detto
tante volte. In un sistema interattivo come la rete ognuno
può costruire il suo patrimonio di conoscenza ed
esperienza. La possibilità di continua sperimentazione
e verifica è uno dei grandi vantaggi della rete. Un
sistema intelligente di prova ed errore vale
molto più di qualsiasi statistica o dato generale
A proposito di prova ed errore vedi
larticolo Sbagliando simpara nel numero 39 del
Mercante in rete comprese le
interessanti osservazioni di Karl Popper su Einstein e
lameba.