20. Come non spendere troppo
in "scatti" telefonici

 

  Questi suggerimenti riguardano soprattutto il caso (per fortuna sempre meno frequente) di chi è in un’area telefonica non servita da un provider internet. Ma possono essere utili anche alla maggioranza degli utenti, che si collegano in tariffa urbana, perché se non si usano alcune precauzioni gli "scatti" si possono accumulare.

La prima cosa da fare è molto ovvia: verificare le tariffe telefoniche per la distanza fra il nostro telefono e il servizio cui ci colleghiamo. I costi cambiano molto secondo le "fasce" di distanza e secondo gli orari.

Si scoprirà subito che (almeno finché non cambierà di nuovo il sistema tariffario della Telecom Italia) i collegamenti interurbani fra le 8,30 e le 13 sono particolarmente costosi, mentre sono più favorevoli le tariffe dopo le 18,30 e specialmente dopo le 22 (oltre che il sabato pomeriggio, la domenica e nei giorni festivi). La tariffa urbana, invece, ha solo due livelli: uno più elevato dalle 8 alle 18,30 e uno ridotto dopo le 18,30, il sabato pomeriggio e nei giorni festivi. Ci sono "facilitazioni" intese ad agevolare l’uso della rete, che dovrebbero essere in vigore dall’inizio del 1998, ma per il momento non sono di grande utilità se non per chi fa collegamenti molto lunghi (o chi fa spesso lunghe telefonate allo stesso numero... sembra un sistema disegnato più per i "chiaccheroni" telefonici, come una ragazzina che compariva tempo fa nella pubblicità della Telecom, o per chi passa molte ore in chat, che per chi usa seriamente la rete).

Il metodo fondamentale per non spendere troppo in scatti telefonici è lavorare off-line. Questo metodo ha molti altri vantaggi, ma è particolarmente importante per chi usa connessioni interurbane o comunque non vuole spendere troppo in "scatti". Si possono caricare (upload) e scaricare (download) "pacchetti" di messaggi in meno di un minuto.

Un’altra possibilità, quando non si è in rete urbana (per esempio se si è in viaggio in una zona non servita dal nostro provider) è usare le connessioni offerte in Italia da Sprint o Albacom (se si è in una località dove questi servizi sono disponibili, e se il nostro provider offre queste connessioni). Questi servizi hanno un costo "a tempo" (che si aggiunge agli "scatti" telefonici urbani): quindi sono adatti per collegamenti brevi, upload e download, non per "sessioni" lunghe.

Il problema si complica se si deve fare un download pesante (per esempio un file di software), che può richiedere anche decine di minuti. In questi casi ovviamente è meglio collegarsi a tariffa "notturna" o "festiva. Un’altra soluzione è cercare di scoprire se quel file è disponibile altrove... se è un software noto e diffuso, spesso lo si può trovare su un BBS locale.

Per collegamenti lunghi, come i chat (ma non per il trasferimento di file) può essere utile il servizio Itapac, se il nostro provider ha quel tipo di accesso. Il costo non è basato sul tempo, ma sulla quantità di dati trasferiti: per questo è adatto all’esplorazione dei servizi "residenti" del nostro provider, o al chat, ma non al trasferimento di file o di messaggi.

Il problema della "tariffa non urbana" diventa particolarmente critico con l’uso della World Wide Web. Occorre evitare i "vagabondaggi" di esplorazione, che possono costare ore di collegamento; e usare con particolare attenzione le "astuzie" di cui abbiamo parlato, per ridurre al minimo indispensabile il tempo di connessione telefonica. È chiaro in ogni caso che è sempre meglio limitare l’esplorazione della Web agli orari di tariffa "notturna" o "festiva".

Può essere utile anche badare ai "fusi orari": alcuni siti possono essere meno affollati, quindi più facilmente accessibili, quando sono le "ore piccole" della notte nel paese in cui si trovano.

Ci sono sistemi "automatici" in grado di collegarsi a un’ora prefissata e fare una ricerca anche se stiamo dormendo. Ma queste tecnologie sono ancora "giovani" e non molto collaudate. Per chi non ha un’approfondita esperienza tecnica, affidarsi a simili robot, come a tutti gli automatismi "spinti", può creare più problemi di quelli che risolve. Immaginiamo un piccolo guasto che induca il nostro computer a bloccarsi e rimanere collegato per ore e ore... col risultato non solo di sprecare denaro ma di tenere bloccata la nostra linea telefonica.

Alcuni provider offrono un servizio che permette di far prelevare il file che ci interessa mentre non siamo collegati; lo troveremo poi "depositato" e a nostra disposizione, e lo potremo prelevare quando vorremo (con un collegamento di solito molto più veloce ed efficiente di quello che avremmo con un sito "remoto"). Questi sistemi sono particolarmente utili per prelevare file di software molto ingombranti.

Per leggere un testo lungo senza restare collegati ci sono vari sistemi, fra cui quello di usare la cache del nostro browser oppure "salvare" il file. (Non tutti sanno che una volta caricato in memoria un file si può continuare a leggerlo anche dopo aver staccato il collegamento. Meno facile, invece, ritrovare un documento nella cache dopo averlo chiuso; ma esistono software in grado di fare questo tipo di ricerca). Ci sono anche software che permettono di scaricare sul nostro computer un intero sito per poi poterlo esplorare con calma quando non siamo connessi.

Si otterrebbe un risparmio anche con le ricerche svolte da servizi esterni, cui abbiamo accennato a proposito di "astuzie" nella Web, e che per ora sono sperimentali. Si tratterà di capire che cosa arriverà prima: un ulteriore sviluppo dei servizi "automatici" o l’abbattimento delle tariffe urbane e interurbane. In un modo o nell’altro, il problema si semplificherà; ma in attesa di queste evoluzioni i metodi che abbiamo suggerito permettono di collegarsi efficacemente senza spese eccessive.

 

   
 
Giancarlo Livraghi

 

 
precedente ritorno all'indice successivo

 

Home Page Gandalf
home