I vecchi,
linformazione
e la comunicazione
Linternet
La presenza dellItalia nellinternet, rispetto ai paesi più evoluti, era piuttosto debole fino a quattro o cinque anni fa. Ma la situazione è cambiata. Nella sezione dati di questo sito si trova unestesa documentazione sullo sviluppo dellinternet in Italia, in Europa e nel mondo. Per esempio questa è la situazione (rispetto alla popolazione dati aggiornati al dicembre 2004) in 23 paesi che hanno più di un milione di host internet (esclusi gli Stati Uniti, che comunque mantengono una posizione dominante).
Attività nellinternet in 23 paesi
host internet per 1000 abitanti
Lattività online è in forte crescita con un aumento del 36 % nellultimo anno su scala mondiale (60 % in Europa, 70 % in Italia). Ma, nonostante un notevole progresso, la presenza italiana (in rapporto alla popolazione) è ancora lontana da quella dei paesi più avanzati.
Per quanto riguarda il numero di persone che usano linternet in Italia, continua a esserci una crescita (anche se meno veloce dellindice di attività online) sia nelluso da casa e dal luogo di lavoro. Mentre le differenze tendono a diminuire per altri parametri demografici (aree, reddito, attività di lavoro, livello scolastico eccetera) rimane una debolezza nelle età più avanzate, come è confermato anche da altre fonti.
Dalla nuova ricerca del Censis (come da tutti gli altri dati disponibili) risulta che linternet, in Italia, è ancora il meno diffuso fra i sistemi di informazione e di comunicazione. Le persone che lo usano sono il 30 % della popolazione in generale, con forti differenze in base alletà. Dal 51 % fra gli adolescenti si sale al 62 % fra i 18 e i 29 anni, con livelli decrescenti nelle età successive: 38 % fra 30 e i 44 anni, 24 % fra i 45 e i 64, e un livello estremamente basso (poco più del 2 %) dai 65 anni in su. Luso è prevalentemente da casa, fuorché nella fascia dai 30 ai 44 anni, dove i collegamenti dallufficio raggiungono quasi la stessa percentuale si quelli domestici.
Fra gli intervistati in questa ricerca il numero di persone dai 65 anni in su che usano linternet è troppo piccolo per poter analizzare il modo in cui si servono della rete. Nelle altre fasce di età sembra diffuso in modo abbastanza omogeneo luso della posta elettronica, come (dai 18 anni in su) la ricerca di informazioni e notizie.
Scaricare musica è unattività prevalentemente giovanile: 44 % fra gli adolescenti, 29 % dai 18 ai 29 anni, a livelli più bassi dai 30 anni in poi. Labitudine di stare in chat con gli amici appare diffusa non solo fra i 14 e i 17 anni (46%) ma anche fra i 18 e i 29 (24 %) e fra i 30 e i 44 (16 %).
Questo è il quadro in base alla frequenza di uso.
Frequenza di uso dellinternet
per fasce di età
percentuali sul totale in ciascuna categoria
Luso dellinternet cresce in tutte le categorie, ma rimane assai poco diffuso fra le persone dai 65 anni in su. Che tutti i vecchi imparino a usare la rete è, purtroppo, poco credibile. Ma un potenziale reale e raggiungibile è cinque o dieci volte la dimensione attuale.
I fatti dimostrano che non cè alcuna difficoltà insormontabile, dovuta alletà, che impedisca luso dellinternet. Ci sono persone in mezzo mondo, e anche in Italia, che hanno imparato per la prima volta a ottantanni e che usano la rete con la stessa disinvoltura (spesso con più efficacia) di tanti giovani. Sono poche, ma ci sono: e non hanno doti così particolari da farne una rara eccezione. È vero che si tratta più spesso di persone con un buon livello culturale e con qualche esperienza, negli anni precedenti, di lavoro con macchine da ufficio. Ma anche chi non ha esperienze di quel genere ha imparato a usare cellulari, telecomandi, elettrodomestici e altri aggeggi che avrebbero spaventato una persona di centanni fa.
In pratica quasi nessuno, indipendentemente dalletà, è incapace di imparare ciò che occorre sapere per usare efficacemente linternet. La barriera, più che tecnica, è psicologica e culturale. La diffusa (e largamente infondata) leggenda che la rete sia un pascolo per adolescenti tecnomani crea molte diffidenze e una percezione di estraneità. Le difficoltà e i pericoli sono spesso esagerati nelle notizie diffuse dai giornali (e specialmente dalla televisione).
Sono esagerate e scostanti anche le diffuse opinioni e notizie che tendono a far credere che luso dellinternet sia tecnicamente difficile, richieda strumenti complicati e costosi, collegamenti veloci e altre diavolerie poco attraenti per chi non ha famigliarità con i valori reali della rete.
Il motivo principale per cui le persone non usano linternet è il timore di essere tecnicamente incompetenti. Non so usare un computer è unaffermazione che, ovviamente, cresce con letà: dal 36 % fra gli adolescenti al 55 % dai 18 ai 29 anni, 67 % dai 30 ai 44, 78 % dai 45 ai 64 e 86 % dai 65 anni in su. Se ne deduce che una minoranza non esigua (il 14% delle persone con 65 anni e oltre che non usano linternet) ritiene di saper usare un computer, ma non si collega allinternet perché da quanto ne ho sentito dire non mi interessa. La qualità di quel sentito dire, spesso deformata e scoraggiante, è uno dei motivi fondamentali per cui molte persone non tentano neppure di andare a vedere se qualcuno dei molti usi della rete può essere interessante per loro.
Che tutti i vecchi possano imparare a usare linternet (o ne possano avere il desiderio) è unutopia. Ma la diffusione della rete nelle età avanzate potrebbe essere molto superiore a quellinfinitesimale due per cento che si registra oggi.
I tentativi di risolvere il problema, che ci sono stati, non hanno funzionato. Perché sono basati su un ostico e fastidioso concetto di alfabetizzazione. E perché sono partiti da prospettive sbagliate come quelle scuole in cui giovani con un orientamento fortemente tecnico cercavano di convertire i vecchi a ragionare secondo prospettive estranee al loro modo di essere e di pensare.
Il fatto è che linternet è uno strumento particolarmente adatto a chi cambia abitudini e comportamenti (come accade, per esempio, quando si chiude un percorso di lavoro), a chi ha una vita un po più sedentaria, a chi rischia maggiormente di rimanere vittima di una monocultura televisiva. Cioè è una risorsa importante proprio per i vecchi, che invece più degli altri ne sono esclusi.
Per un approfondimento più esteso sulla
diffusione
e la crescita dellinternet vedi le
analisi
riguardanti lEuropa
e lItalia nella
sezione dati