Il potere della stupidità
Kali

Questa recensione è stata pubblicata in inglese
e riguarda quella edizione di The Power of Stupidity.
Ma le stesse osservazioni si possono riferire
anche al libro in italiano.


Una recensione in “Scoop” – 23 giugno 2009

scoop

(traduzione italiana settembre 2009)


La stupidità è una forza
estremamente distruttiva

Il testo è di Rosalea Barker (Oakland, California)
pubblicato da “Scoop” in Nuova Zelanda


Oggi negli Stati Unti è Fathers Day. E il mio regalo ai padri dovunque è un libro: The Power of Stupidity di Giancarlo Livraghi. Naturalmente né il genere maschile, né femminile, ha il monopolio della stupidità, ma l’edizione inglese è stata pubblicata alla fine del mese scorso, perciò è una novità di questi giorni.

Per definizione è stupido che la mia predisposizione favorevole a questo libro prevalga su ogni critica che potrei avere. Ma, davvero, l’unica mia critica è che ci sono molti riferimenti interni da un capitolo a un altro – e molti esterni a siti web.

Tuttavia, tutto il libro sarà prossimamente chapters.htm online – e i link esterni diventeranno più immediatamente utili. Quelli interni sono lì per aiutare quei lettori che preferiscono cominciare con i capitoli che trovano più interessanti.

Avevo scritto a natale l’anno scorso a proposito degli articoli di Livraghi su questo argomento, ma ora che è uscito il libro in inglese l’ho letto e riletto con rinnovata attenzione.

Mio padre, se fosse vivo, apprezzerebbe molto The Power of Stupidity. I miei genitori mi hanno educato a pensare che sono stupide le azioni, non le persone. Così il fatto che un giorno, quando ero bambina, ho deciso di controllare se stesse funzionando una stufetta elettrica che avevo appena acceso, toccando i fili degli avvolgimenti elettrici per vedere se si stavano scaldando, non mi ha reso stupida in generale; i miei genitori si limitarono a sperare che la scossa mi avesse insegnato un po’ di buon senso.

Nessun danno, se non forse al mio ego. Sapevo che non era bene toccare fili elettrici quando c’è corrente, e “sapere che cosa evitare” era un pilastro significativo della mia autostima. (Ancora oggi, il mio ego può sempre trarre vantaggio da qualche scalfittura).

Uno dei temi centrali di Il potere della stupidità è che, mentre di solito non sono gravi i danni provocati dai momenti di stupidità che tutti abbiamo individualmente – salvo il caso che, come individui, abbiamo potere sugli altri, direttamente o indirettamente (come quando leggiamo o scriviamo un sms mentre siamo al volante) – la stupidità in massa è una forza estremamente distruttiva.

Il disegno di Alberto Maderna sulla copertina, che rappresenta Kali, una forma feroce della “Divina Madre” indù – e le armi nelle sue molte mani, insieme alla sua collana di teschi – rinforza quel tema.

Benché non sia necessario leggere il libro dal principio alla fine (invece di partire dai capitoli secondo l’interesse del lettore) ho scelto di leggerlo in quel modo. I primi capitoli servono come introduzione, raccolgono il pensiero di altri autori e spiegano perché la “stupidità” non è studiata come lo è l’“intelligenza”.

Livraghi poi presenta il “grafico stupidologico” e i suoi “tre corollari”, che sono:

1. In ognuno di noi c’è un fattore di stupidità che è sempre maggiore di ciò che pensiamo.

2. Quando la stupidità di una persona si combina con la stupidità di altre, l’effetto cresce in modo geometrico – cioè per moltiplicazione, non addizione, dei fattori individuali di stupidità.

3. La combinazione delle intelligenze di persone diverse è più difficile della combinazione di stupidità.

Mi piace questo modo di considerare la stupidità come un “fattore”. Così invece di qualcosa da deridere, sfruttare o temere – come Livraghi spiega in diversi capitoli – diventa una realtà che possiamo riconoscere e di cui si può tener conto.

Riconoscere la nostra personale capacità di essere stupidi aiuta molto a capire come possiamo essere sfruttati e manipolati semplicemente per la nostra naturale tendenza a trovare conforto e risonanza nella stupidità collettiva.

In un contesto recente, il “secondo corollario” di Livraghi si applica ugualmente alle persone che immaginavano di poter comprare una casa senza pagare un acconto e con un mutuo a interesse variabile che sarebbe molto aumentato in seguito; ai broker e banchieri che gestivano il gioco d’azzardo della speculazione; alle istituzioni che ignoravano il problema; e alle successioni di presidenti e parlamenti che lasciavano continuare la stupidità.

Un capitolo che continuerò a rileggere è il capitolo 30 – Antidoti e prevenzione.

Curiosità, intuizione, creatività, esperienza, semplicità, umorismo e ironia, dubbio e ancora più dubbio, generosità, ascolto, e la capacità di imparare dai nostri errori sono fra le cose elencate in quelle pagine e brevemente spiegate.

Come dice Andrea Monti, l’editore, nella sua prefazione:

Il Potere della Stupidità non è un manuale, né una banale raccolta di aneddoti sugli idioti o sugli stupidi rappresentanti del potere, degli affari o della politica. Se dovessi riassumere in una frase il contenuto di questo libro, “stimoli per pensare e per agire”.

Finora non c’è un distributore per gli Stati Uniti, ma si può ordinare dal sito dell’editore – senza spese di spedizione in tutto il mondo. Fra un po’ di tempo potrebbe essere disponibile online – la versione italiana (terza edizione 2008) è in Google Books. Alcuni capitoli sono online nel sito dell’autore.

Buon Fathers Day!

Rosalea Barker

rosalea.barker@gmail.com


Ora anche il testo inglese
è interamente disponibile in Google Books
e tutti i capitoli sono online. [n.d.t.]




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