Offline Riflessioni a modem spento


La folle rincorsa
delle complicazioni

maggio 2008



  Giancarlo Livraghi

gian@gandalf.it
 
Per altre osservazioni vedi
il mercante in rete
e altre rubriche online
e tre libri:
  La coltivazione dell’internet  
L’umanità dell’internet
Il potere della stupidità
 


 

 

Disponibile anche in pdf
(migliore come testo stampabile)


L’argomento non è nuovo. Ma un’osservazione umoristica (che riflette efficacemente un problema serio) offre l’occasione per riparlare di un malanno che affligge le tecnologie dell’informazione e della comunicazione da più di dieci anni, con un’assurda perseveranza nella direzione sbagliata.

Le “coincidenze” sono raramente casuali. Il fatto interessante è che Scott Adams, in una serie dedicata ai problemi gestionali e funzionali delle imprese (non specificamente alle tecnologie) nello stesso periodo ha affrontato due argomenti. Di uno, che riguarda l’elaborazione dei dati, trattano tre vignette “Dilbert” pubblicate dal 7 al 9 maggio 2008 (vedi Gli imbrogli dei dati). Su un altro aspetto del problema c’è questa, due giorni più tardi, l’11 maggio.


vignetta
copyright © Scott Adams 2008

Un personaggio che si chiama Wally manda in giro documenti indecifrabili.
A chi gli chiede spiegazioni, dice che deve fare un upgrade di una applicazione,
dal che deriva probabilmente che deve “aggiornare” tutto il sistema operativo,
e per questo aumentare la “ram” (memoria) eccetera,
cioè “tirate le somme” comprare un nuovo computer
(e promette di mandare un messaggio con le opportune spiegazioni
che naturalmente risulterà indecifrabile).
Alla fine Dilbert gli chiede: «stai ancora mandando alla gente file corrotti?»
e Wally gli risponde «solo quando penso che se lo meritano».
 

Può darsi che esista davvero, chissà dove, qualche malvagio e dispettoso Wally che si diverte a mettere in difficoltà i suoi colleghi. Ma è un fatto reale, ed esageratamente diffuso, che la demenziale proliferazione di complicazioni tecniche e di “aggiornamenti” inutili (oltre che perversamente complessi e ingombranti) continua ad affliggere le più diffuse tecnologie dell’informatica. Cosa che conviene a pochi (fornitori e venditori di software e di macchine) ed è un danno continuamente crescente per tutti gli altri.

(Un altro aspetto di queste assurde impostazioni è che con il continuo cambiamento delle tecnologie diventano irreperibili o “incompatibili” le parti di ricambio, perciò si è costretti a “rottamare” macchine ben funzionanti per sostituirle con altre spesso più fragili, meno affidabili e meno funzionali).

Con enorme e imperdonabile ritardo, sembra che l’opinione dominante cominci a capire che c’è un problema e che occorre invertire la rotta: meno complicazioni e più semplicità, meno pasticci e più efficienza.

Succederà davvero? Finora, purtroppo, sono solo opinioni o vaghe intenzioni. Se e quando si arriverà ai fatti, potremo finalmente dire: “meglio tardi che mai”.




Una raccolta di articoli, dal 1996 al 2008,
sulla stupidità delle tecnologie
si trova in http://gandalf.it/tecnolog/


 




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