I nodi della rete |
La fabbrica delle bufale
Ci sono alcune liste di discussione, anche in Italia, in cui si ragiona di marketing online e, più in generale, di attività delle imprese in rete. Si parla spesso di bufale. Non si tratta di quegli utili bovini dal cui latte si fa buona mozzarella; e neppure del caso interessante di una signora nel Texas che ha importato bufale dalla Maremma e vende mozzarella online (probabilmente migliore di tante pseudo-mozzarelle italiche ricavate da semilavorati tedeschi). Le bufale di cui si parla sono le notizie bislacche, a proposito della rete, che si continuano a pubblicare un po dovunque, sui giornali, in televisione... e anche in molte testate cosiddette "specializzate" (che si stanno moltiplicando molto al di là della capacità di qualcuno di scrivere cose sensate). Ma si tratta soprattutto della cattiva qualità dei servizi offerti da imprese e organizzazioni, grandi e piccole, che si affacciano allinternet. Cioè un mercato ancora nascente rischia di suicidarsi, o di crescere con storture che sarà difficile e faticoso correggere dopo. Il fatto è che la "domanda potenziale" cresce ma lofferta non è adeguata. Le "presenze" online si moltiplicano ma la qualità rimane scadente. Non si tratta soltanto del "nuovi arrivati". Ci sono imprese e organizzazioni che sono online da anni e continuano a commettere errori imperdonabili. Ogni tanto qualcuno annuncia una ristrutturazione dei suoi servizi online. Spesso questo provoca un periodo di grande confusione, in cui anche le cose che funzionavano vanno in crisi; alla fine il palazzo ha qualche inutile decorazione in più sulla facciata ma i sistemi interni sono peggio di prima. Non tenterò in questo articolo, di fare esempi. Sono così tanti che anche una piccola "antologia" occuperebbe un intero numero di questa rivista. E se puntassi il dito su una rischierei di commettere un errore o uningiustizia, perché qualunque sia il suo difetto ce ne sono infinite altre che fanno lo stesso, o peggio; così tante che un "censimento" è praticamente impossibile. Più che badare alle singole bufale mi sembra opportuno chiederci dove sta il bufalificio. Qual è il motivo per cui errori e disservizi continuano a ripetersi e a moltiplicarsi? La lista potrebbe essere lunga. Lelenco che segue non ha la pretesa di essere completo, ma spero di riuscire a riassumere almeno alcuni dei fattori più rilevanti.
In tutto questo, fra parentesi, non cè una grande differenza fra la old e la new economy. Anche in molte attività "tradizionali" la fretta e la speculazione di breve periodo vanno a scapito della costruzione (o perfino della continuazione) di strategie dimpresa solide, durature, di relazioni ben coltivate. Quando qualcuno fa velocemente un sacco di soldi, non scendono dallOlimpo. Qualcun altro, presto o tardi, ce li rimette. Se il cosiddetto "mercato" diventa una bisca, vince più facilmente chi ha le carte truccate o un croupier compiacente. E la proliferazione delle bufale è inevitabile. |
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