Convegno La Repubblica sull’internet – 12 Marzo 1998 – relazione di Giancarlo Livraghi


8) Rischi da evitare


Fra poco cercherò di parlare di che cosa, secondo me, funziona meglio nella comunicazione in rete.

Spero che mi perdonerete se comincio con qualche annotazione "in negativo", cioè con i rischi e gli errori da evitare. Questo è un territorio così nuovo, e in gran parte inesplorato, che ognuno può trovare la sua soluzione, specifica, originale e inaspettata. Anzi questa, quando possibile, è probabilmente la scelta migliore. Ma l’esperienza insegna che, specialmente quando ci si avventura in qualcosa di nuovo, sapere che cosa non fare è la prima e fondamentale esigenza: perché evitando trappole e vicoli ciechi ci si può concentrare meglio sull’esplorazione di ciò che è utile.

La prima fase di attività in rete delle imprese, e organizzazioni di ogni sorta, è stata dettata da una specie di generica "moda" – dal desiderio di un "atto di presenza" non meglio chiarito o motivato. Il risultato è un gran numero di siti web abbandonati, senza continuità né aggiornamento, o privi di contenuti interessanti; e ha prodotto quel senso di smarrimento, di delusione, di hangover (cioè di "dopo sbornia") di cui si è parlato a lungo negli Stati Uniti; e che forse da noi solo ora si comincia a percepire con chiarezza.

È venuto, credo, il momento di uscire da quella fase e operare in modo più serio ed efficace.



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