I Garbugli della Rete - 31
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Non so perché la redazione della rivista
dove apparivano i garbugli della rete abbia deciso di abolire questa
rubrica alla fine del 1998. Sinceramente, mi dispiace; perché era
diventato uno degli appuntamenti che mi obbligano a ragionare un
po e soprattutto perché è stato un modo
per aprire un dialogo con molte persone che mi hanno scritto e mi hanno
aiutato a capire.
Come il precedente, questo trentunesimo garbuglio esce solo online. Poi, si vedrà... non so se continuerà, in un modo o nellaltro, questa serie; ma spero che ci saranno altri spazi di incontro e di dialogo, oltre ai diversi appuntamenti, in rete e in carta, che hanno preso forma nel frattempo. Due anni e mezzo, trenta articoli... quasi un piccolo libro... centinaia di messaggi scambiati con persone che prima non conoscevo e che, attraverso le loro risposte a questa rubrica, ho imparato a conoscere. Sette articoli tradotti da me in inglese (colpa solo della mia pigrizia se finora non ne ho fatti di più) e nove in spagnolo (per la cortesia di persone che li hanno trovati abbastanza interessanti da meritare una traduzione). Lesperienza stimolante e divertente di vederne alcuni letti o riletti a distanza di mesi o di anni... per esempio Lanima e il corpo che sembra avere mille vite (ed è stato tradotto in otto lingue). E di scoprire le infinite vie per cui le persone trovano le cose, più spesso in rete ma talvolta anche in altri modi, come il vecchio numero di una rivista pescata in casa di un amico... Sembra ormai lontanissimo quel giorno di primavera del 1996 in cui scrissi il primo garbuglio. Tante cose sono cambiate, in questo mondo continuamente mutevole della rete. Eppure di quellarticolo, se dovessi riscriverlo oggi, non cambierei quasi nulla. Allora le persone in rete in Italia erano poche decine di migliaia. Oggi forse sono più di un milione, forse quasi due; ma in gran parte usano la rete solo per lavoro, o per scambiare messaggi con poche persone, o per cercare qualcosa, ogni tanto, su un sito. Nessuno sa quante siano davvero le persone che vivono nella rete lo scambio, il dialogo, la ricerca di nuovi incontri e di nuove conoscenze. Ma credo che siano ancora poche. Devo confessare che non capisco i cosiddetti navigatori. Cioè quelle persone (credo pochissime) che passano ore e ore ad aggirarsi nella ragnatela alla ricerca di non si sa cosa. È unesperienza che trovo noiosa e frustrante. E non sono lunico. Vedo spesso, in giro per la rete (non solo in Italia, ma in mezzo mondo) persone che chiedono: «mi sai dire dove si trova la tal cosa?» Cioè preferiscono farsi aiutare da una guida umana che aggirarsi per motori e per link nella faticosa, e spesso deludente, ricerca di qualcosa che meriti davvero di essere letto. Capisco molto bene, invece, quelle persone che stanno lontane dalla rete perché non pensano che sia interessante o che dopo aver provato a fare un giro spengono il modem e lasciano perdere. Secondo me, sbagliano; ma è molto facile lasciarsi disorientare dal confuso fracasso che circonda la rete come è facile stufarsi delle complicazioni tecniche e delle farraginose interfacce falsamente amichevoli con cui siamo costretti a convivere. Vorrei ringraziare, di cuore, tutti i lettori e le lettrici che hanno seguito questa rubrica e specialmente le molte persone che mi hanno scritto, condividendo con me le loro opinioni e le loro esperienze. Se vorranno continiare a seguirmi troveranno riprodotte in questo sito tutte le cose che scriverò, su riviste o giornali o rubriche online. Mentre un ciclo si chiude (ma il dialogo continua) vorrei fare una proposta
a tutte le persone che mi leggono in rete. Ognuno di noi faccia un regalo per
il nuovo anno: adotti almeno una persona nuova e la accompagni
nelle sue prime esplorazioni. Sarà un modo per allargare quella
comunità (piccola o grande, non importa) che sa vivere
la rete come incontro umano. |
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Post scriptum 2005
Dopo la fine della mia collaborazione
la rivista Internet News è uscita per altri cinque anni.
È stata chiusa allinizio del 2004
e nel 2005 è stato disattivato il suo sito online.
Perciò i testi non sono più reperibili,
se non qui o dove altri hanno deciso di riprodurli.