Giancarlo Livraghi gian@gandalf.it
marzo 2003
Appendice
Alcuni confronti internazionaliCi sono, evidentemente, grandi differenze nello sviluppo dei diversi mezzi di informazione e di comunicazione in varie parti del mondo. Senza la pretesa di voler trattare in modo esauriente un argomento così vasto e complesso, ecco alcuni semplici dati macroscopici che possono contribuire a inquadrare la situazione italiana nella prospettiva europea..
Per quanto riguarda la stampa, non solo la diffusione dei giornali in Italia non cresce, ma è anche storicamente arretrata rispetto ad altri paesi come mostra questo grafico riguardante i quotidiani (per i paesi dellUnione Europea più gli Stati Uniti).
Quotidiani
copie per 1000 abitanti
fonte Word Association of NewspapersQuando lUnione Europea si allargherà a dieci nuovi membri, non cambieranno le posizioni di coda in questa classifica perché in molti paesi dellEuropa orientale (e anche in Russia) la diffusione dei quotidiani è notevolmente più alta che in Italia.
Per quanto riguarda i libri, larretratezza dellItalia sembra altrettanto rilevante. Secondo varie fonti le persone che leggono almeno un libro allanno sono il 38 % della popolazione in Italia rispetto al 60 % in Spagna, 69 % in Francia e 80 % nei paesi del Nord Europa (70 % media europea).
In generale, la lettura sembra larea più debole dellItalia rispetto al quadro internazionale.
Nel caso dei mezzi audiovisivi le differenze sono meno accentuate. La televisione ha una diffusione che, ovviamente, non è in rapporto con la lettura e con il livello di alfabetismo. Vediamo la situazione, anche in questo caso, nellUnione Europea più gli Stati Uniti.
Televisione
televisori per 1000 abitanti
fonte Istituto De AgostiniLa radio è lo strumento di comunicazione più diffuso in tutto il mondo. Ovviamente nei paesi con un alto fattore di analfabetismo è, insieme alle televisione, il mezzo dominante. Ma è la risorsa più diffusa anche nei paesi ricchi di informazione e comunicazione. In molti paesi europei il numero di apparecchi radio è superiore al totale della popolazione. Pare che la densità massima sia negli Stati Uniti, con più di 2100 radio per 1000 abitanti.
È interessante notare che, come allinterno di ciascun paese, anche nel quadro internazionale ci sono aree in cui cè una maggiore abbondanza, cioè concentrazione di diversi sistemi di informazione e di comunicazione, mentre altre sono più povere. Ma ci sono forti differenze nel modo in cui si mescolano le dotazioni e disponibilità di strumenti. Come risulta dai confronti che seguono.
Per quanto riguarda il rapporto fra la telefonia fissa e mobile, questa è la situazione in dieci paesi.
Telefonia
telefoni per 1000 abitanti
fonte European ICT ObservatoryLItalia è al primo posto in Europa per numero di telefoni cellulari in cifra assoluta ma non per densità rispetto alla popolazione (anche se ha un livello vicino a quello dei paesi più ricchi).
Levoluzione della telefonia ha davanti a sé un percorso ancora complesso, che probabilmente porterà a una graduale fusione dei sue sistemi (mobile e fisso). La proliferazione dei cellulari è, per ora, unanomalia nella dotazione di risorse degli italiani, ma nel medio-lungo periodo probabilmente tenderà a equilibrarsi in Europa.
Un quadro diverso, naturalmente, si presenta nelluso del personal computer.
Computer
PC per 1000 abitanti
fonte EurostatQuesti dati ufficiali diffusi dallUnione Europea mostrano una situazione dellItalia migliore di ciò che risulta da altri confronti internazionali.
Nelluso dellinternet, nonostante la crescita in anni recenti, lItalia è ancora lontana dal livello dei paesi più avanzati. Vediamo i dati di hostcount nei paesi dellUnione Europea.
Internet
host per 1000 abitanti
vedi sezione datiI dati sul numero di persone online sono assai poco attendibili, specialmente quando si tratta di confronti internazionali. Tuttavia può essere utile osservare la situazione secondo le statistiche ufficiali diffuse dallUnione Europea.
Internet
persone online per 1000 abitanti
fonte EurostatDal confronto fra diverse dotazioni si rileva che alcuni paesi hanno abbondanza di tutte le risorse mentre altri soffrono di generale scarsità. Le differenze sono radicate in situazioni economiche, sociali e culturali.
Il caso dellItalia è particolare per il suo squilibrio in cui ricchezza e povertà di risorse si mescolano in modo confuso e disomogeneo.