Il potere della stupidità
Kali

Stupidamente penso
con stupidità...

 
Recensione in kjodank – 1 ottobre 2007



L’analisi della stupidità può far parte di una più estesa area di studio sui motivi per cui tante cose vanno molto peggio di come dovrebbero.

Ma si può inquadrare l’argomento anche in senso inverso. Tutti i fenomeni che portano a decisioni sbagliate sono classificabili come forme di stupidità. E nessuno ha effetti così devastanti come la stupidità umana.

Quando nel 1996 Giancarlo Livraghi scrisse un breve testo in inglese, The Power of Stupidity, pubblicato su un sito americano, non sapeva di aver messo in moto una vicenda che, nel corso degli anni. sarebbe cresciuta e si sarebbe estesa in un primo tempo sotto forma di dibattiti e dialoghi in rete, per poi diventare un libro, uscito in prima edizione nel 2004 con il titolo Il potere della stupidità.

Da poco è stata riproposta la seconda edizione che presenta alcuni approfondimenti su vari aspetti di un problema che, oltre a procurare fin dalla giovane età dubbi e preoccupazioni al nostro autore, è sempre stato sottovalutato, poco studiato e capito. Si tratta della stupidità, ovvero, della più grande forza distruttiva in tutta l’evoluzione del genere umano.

Ragionare sulla stupidità vuol dire soprattutto valutarne le conseguenze pratiche ed il lettore, guidato da chi, come Livraghi, allo studio di questo fenomeno ha dedicato tempo, impegno ed energie, possiede ora uno strumento prezioso. E soprattutto concreto, per riconoscerne i vari aspetti, prevederne e, nel migliore dei casi, contenerne gli effetti.

Il volume si presenta di facile e scorrevole lettura.

Dopo aver precisato in termini personali l’origine di questo suo interesse, l’autore dedica un capitolo a Stupidità e biologia, per continuare con: Il prevedibile e l’imprevedibile. E con una serie di leggi, come la nota legge di Murphy, oltre a quelle di Parkinson e di Cipolla.

I numerosi rimandi ad autori e a testi considerati fondamentali sul perché le cose non funzionano, diventano strumenti di conoscenza utili per orientare i nostri comportamenti nella vita di ogni giorno e sul lavoro.

In particolare, il metodo di Cipolla, che valuta la stupidità , e quindi l’intelligenza, in base ai risultati dei comportamenti umani, piuttosto che in base a definizioni teoriche. è utile per la definizione di una sintesi grafica basata sulle classiche coordinate cartesiane, il grafico stupidologico, e dei corollari di Livraghi.

La stupidità della burocrazia, la stupidità e l’ignoranza, la paura, l’abitudine, la fretta, sono solo alcuni dei capitoli di questo volume che si conclude con citazioni illustri – e con una serie di antidoti.

Sarebbe davvero auspicabile che Il potere della stupidità diventasse un testo obbligatorio in molti ambienti lavorativi e scolastici.

Livraghi precisa molto modestamente nell’epilogo che «queste poche pagine non hanno la pretesa di esaminare il problema in tutti i suoi aspetti né di proporre soluzioni che possano liberarci del tutto dal rischio perenne della stupidità».

Credo invece di poter dire che questo libro, frutto della grande esperienza imprenditoriale e in termini di rapporti umani del suo autore, può essere considerato la sintesi più completa e rigorosa di tutto ciò che di serio si può dire o è stato scritto sulla stupidità.

Offre inoltre numerosi spunti di riflessione e, nonostante la gravità del tema trattato, incuriosisce e può diventare motivo di 1 certo buonumore.

Non certo il sorriso che, come si dice, abbonda sulla bocca degli stolti.

Ma di chi, consapevolmente, si chiede spesso : “Sono stupido?”... E agisce di conseguenza...


(Questa recensione è in larga parte ricavata
da quella di Lidia Gualdoni del 28 settembre 2007)




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