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Cenni di storia dei sistemi
di informazione e comunicazione



Il telefono

Il telefono è nato nel 1877. Sembra che davvero un italiano, Antonio Meucci, avesse inventato un apparecchio di quel genere. Ma la soluzione che si diffuse fu quella di Alexander Graham Bell, da cui prese il nome la Bell Telephone Company, la prima grande impresa telefonica della storia. Pare che la prima comunicazione “interurbana” sia stata fra New York e Boston nel 1884.

Per molti anni il nuovo strumento rimase il privilegio di pochi. Solo dopo la prima guerra mondiale la situazione cominciò a cambiare . Ma non molti avevano il telefono. Vediamo l’andamento in Italia in questo grafico.


Telefoni in Italia
Numeri in migliaia – fonte: Istat

telefono


Fino al 1950 la diffusione del telefono era molto limitata. Era considerato normale, per otto decimi della popolazione, usare il telefono solo occasionalmente, da un “posto pubblico”, o da una cabina, o dal luogo di lavoro (se e quando era consentito). Anche dieci o venti anni dopo la maggior parte delle famiglie italiane non aveva il telefono in casa.

Nel 1925 c’erano 130.000 telefoni in Italia. Arrivarono a 500.000 nel 1940, a un milione nel 1951. Anche negli anni della crescita economica la diffusione del telefono non aumentava molto velocemente. Solo nel 1967 si superarono i 5 milioni, nel 1976 i 10, nel 1988 i 20 milioni di linee fisse, mentre stavano cominciando a diffondersi, anche se in numeri ancora piccoli, i telefoni cellulari. Nonostante questa crescita l’Italia è ancora arretrata. Il prossimo grafico riguarda la densità della telefonia “fissa” in otto paesi europei più Stati Uniti e Giappone.


Telefoni in 10 paesi
Linee telefoniche fisse per 100 abitanti – fonte: European ICT Observatory 2003

telefono

Vediamo che l’Italia è poco al di sopra della media europea. Dalle statistiche dell’Economist risulta che c’è una densità superiore alla nostra non solo in Olanda, Finlandia e Belgio, ma anche in Grecia – e in alcuni paesi dell’Asia, come Hong Kong, Taiwan e la Corea del nord.

Ma, come sappiamo, la situazione è cambiata in seguito all’improvvisa passione degli italiani per il cellulare. L’evoluzione più recente è riassunta in questo grafico.


Telefoni in Italia
Numeri in migliaia – fonte: Istat

cellulari

La telefonia mobile fu inventata nel 1947, ma i primi “cellulari” nacquero nel 1979 e furono messi in commercio nel 1983. Dieci anni più tardi cominciò una crescita più veloce, che ebbe una forte accelerazione fra il 1997 e il 1999, particolarmente in Italia. Il numero di telefoni cellulari ha superato quello delle linee “residenziali” nel 1998 e il totale delle linee “fisse” nel 2000. La curva di crescita ora si sta assestando, perché ci si avvicina a una soglia di “saturazione”.

In un mercato che ha raggiunto rapidamente la “maturità”, e perciò tende naturalmente ad appiattirsi, c’è un’ossessiva proliferazione di proposte che tentano di trasformare il telefono portatile in uno strumento con un’infinità di funzioni, dalla comunicazione video alla fotografia e a sistemi che “imitano” l’internet. È ovviamente impossibile prevedere quali e quante di queste possibili applicazioni saranno mode di breve durata, si stabilizzeranno come “nicchie” di limitata diffusione o entreranno più largamente nella gamma di strumenti di comunicazione e informazione.

Se è vero che un’epidemia di “cellulite” si è diffusa in Italia con particolare rapidità, ciò non significa che il nostro sia il paese con la più alta penetrazione dei telefoni cellulari. Secondo l’Economist c’è una densità maggiore nel Lussemburgo, a Taiwan e a Hong Kong. Ma, come vediamo da questo grafico, c’è ancora una differenza fra l’Italia e la maggior parte degli altri paesi. I dati sono direttamente confrontabili con quelli del grafico analogo sulla telefonia “fissa”.


Telefoni cellulari in 10 paesi
Telefoni cellulari per 100 abitanti – fonte: European ICT Observatory 2003

telefono

Le differenze si stanno progressivamente attenuando, perché anche negli altri paesi l’uso della telefonia mobile sta crescendo, anche se con un andamento meno improvviso di quello che si è verificato negli anni scorsi in Italia. In tutti i paesi qui considerati, fuorché negli Stati Uniti, il numero di cellulari ha superato quello delle linee fisse.

Sembra confermato, da alcune ricerche, che in Italia l’uso dei telefoni cellulari sia più spesso “ludico” o “frivolo” che altrove. Ma non è il caso di esagerare con la rilevanza di queste differenze, né immaginare che gli italiani (o i cittadini di altri paesi) siano “tutti uguali” e abbiano comportamenti omogenei. Le fasi di “innamoramento” di nuove tecnologie, specialmente quando sono percepite come “giocattoli”, tendono a esaurirsi – e possono crollare con la stessa velocità e imprevedibilità con cui sono cresciute. Si arriva, presto o tardi, a una “banalizzazione”. Disporre di risorse che sembravano sorprendenti diventa routine.

Per quanto riguarda la diffusione complessiva, inizialmente c’era stata una particolare accelerazione in Italia, ma ora anche dove la telefonia mobile cresceva meno rapidamente sta arrivando a una penetrazione elevata. E per quanto riguarda le abitudini e le modalità d’uso è probabile che nel medio-lungo periodo le differenze tendano ad attenuarsi fra i paesi con un più simile livello di sviluppo.

La distinzione fra telefonia “mobile” e “fissa” potrebbe, un giorno, tendere a sparire. Se e quando sarà adottato un nuovo metodo, per cui il numero telefonico sarà personale e indipendente dal tipo di connessione, diventerà possibile un sistema seamless di telefonia in cui il tipo di connessione non sarà più separato. (Vedi Quando le cuciture saranno invisibili). Dal punto di vista tecnico la cosa è fattibile da parecchio tempo, ma ci sono ovviamente ostacoli politici, normativi, organizzativi e tariffari. Una tendenza “naturale” all’abbassamento delle tariffe, basato sulla forte riduzione dei costi, è palesemente ostacolata dal desiderio delle compagnie telefoniche di tenere alti i prezzi, o addirittura di aumentarli, come sono riuscite a fare approfittando della rapida diffusione dei telefoni cellulari.




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