Come il solito, cè una gran confusione su quante sono le persone collegate allinternet in Italia, su che cosa fanno in rete, eccetera. Ma una cosa è sempre più chiara. Il numero è aumentato molto e sta ancora crescendo. Soprattutto siamo usciti dalla situazione di estraneità in cui eravamo. La rete non è ancora "per tutti" ma non è più "per pochi". Cè ancora diffidenza, ma sta diminuendo. Può essere vero, come dicono alcune ricerche, che cinque italiani su dieci non solo non usano la rete ma (per ora) dicono di non aver alcuna intenzione di usarla. Ma quando laltra metà sarà online saremo comunque tanti... e molti dei "reticenti", presto o tardi, scopriranno che in rete cè qualcosa di interessante anche per loro.
Insomma lItalia non è la regina della rete, ma non è più la cenerentola. La strada è ancora lunga per arrivare ai livelli dellEuropa settentrionale e centrale, ma ormai lo sviluppo cè ed è "irreversibile". Possiamo smettere di pensare a quanti sono gli italiani online (ce ne sono comunque in abbondanza) e concentrare lattenzione su chi sono e che cosa fanno. Nonostante tutto, non abbiamo (per ora) perso lautobus. Non è una regola, ma è una possibilità reale, che "gli ultimi diventino i primi".è>
Ragionavo qualche giorno fa con Sofia Postai (che è una delle persone più esperte e competenti nella non facile arte di costruire siti web e conosce bene la cultura e i valori della rete). Dicevo che siamo ancora nellinfanzia dellinternet; che la bambina è viva, vitale, vivace e brillante, ma non sappiamo che cosa farà da grande. Sofia diceva che potremmo anche parlare di adolescenza, perché vediamo i fenomeni e i problemi tipici di quelletà critica... sbandamenti, squilibri, discontinuità, passioni fulminanti per cose poi improvvisamente abbandonate... eccetera. Per non parlare dei brufoli cioè di imperversanti "mode tecniche" che non sono più gradevoli o benefiche dellacne.
Credo che tutte e due le metafore siano valide. A livello mondiale; e ancor più in Italia dove, arrivati in ritardo, siamo in una specie di rincorsa che provoca ancor più turbolenza e confusione. Che sia così, è ovvio ed era prevedibile. Il problema è come muoversi in un ambiente che non ha "regole" note e consolidate e che può cambiare quando meno ce lo aspettiamo.
Ma intanto... quello che ha sta cadendo nel ruolo di Cenerentola è il cosiddetto "commercio elettronico". Analisti internazionali, che un anno fa giuravano sullinvincibilità delle "nuove imprese" online, oggi le danno per morte. Armati di lunghi elenchi di fallimenti e di situazioni in crisi, nonché di continue oscillazioni in borsa, fanno profezie apocalittiche. La verità mi sembra abbastanza ovvia... sbagliavano prima e sbagliano di nuovo adesso.
In Italia, sembra sempre più confermato ciò che sapevamo: il "mercato" è piccolo, cresce poco e male non per mancanza di "domanda potenziale" ma per la scarsa qualità dellofferta. "Bella scoperta", come dice la pubblicità dei conti correnti postali (non so che successo avrà... ma è interessante lipotesi che il più vecchio dei servizi finanziari possa diventare nuovo). Sono cose dette e ridette da anni... lunica novità è che si cominciano a "toccare con mano" le conseguenze di tutte le cose abborracciate e approssimative di cui è infestata la rete; e di tutte le cose non fatte che sarebbe utile fare.
Spesso quando si parla di crisi si è vicini allalba delle soluzioni. Speriamo che succeda anche questa volta. Auguri, mia bella e adolescente Cenerentola. Non preoccuparti delle sorellastre miliardarie. Non badare ai falsi principi che non hanno la misura giusta della tua scarpetta, né agli avidi mezzani che ti vogliono accasare con qualche frettoloso seduttore. Non lasciarti incantare dai troppi corteggiatori, dagli amori di una notte o di una stagione, dalle mode, dalle feste, dal bugiardo splendore delle apparenze, dalle fattucchiere con le bacchette magiche splendenti doro ma incapaci di farti "diventare grande". Non fare troppo conto neppure sulle fate sincere il cui incantesimo si spegne a mezzanotte.
La tua vita non è una favola. Non credere alle lusinghe, bada a chi sei davvero e a che cosa puoi diventare. Ci vuole un po di pazienza... ma ne vale la pena. Quando
finalmente troverai te stessa, sarai affascinante. Probabilmente il migliore dei tuoi adoratori, che ti aiuterà a diventare grande e felice, non è uno di quelli che ora vedi in giro vestiti da principi.