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Giancarlo Livraghi gian@gandalf.it |
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Nel primo numero di questa nuova rubrica vorrei fare tre premesse. La prima è che ho labitudine di esprimere con molta franchezza le mie opinioni, anche se qualche volta possono essere controverse. Sempre pronto ad accettare con rispetto e interesse le opinioni altrui. La rete è fatta per l'interattività e lo scambio. Silvio Ceccato, nelle sue lezioni non solo di cibernetica ma anche di umanità, cita spesso un detto (non ne conosco lorigine, ma mi sembra confuciano): Se tu mi dai una moneta e io ti do una moneta ciascuno di noi ha una moneta; se tu mi dai unidea e i ti do unidea ognuno di noi ha due idee. L'informazione e la diversità sono ricchezza. Spero, nei prossimi mesi, di aumentare il mio "capitale di idee" grazie allo scambio di opinioni e di esperienze con le lettrici e i lettori di Web Marketing Tools o di questi articoli online. La seconda premessa è che se oggi parlo di numeri, in seguito lo farò raramente. Limportante, secondo me, è parlare di valori qualitativi. Ci sono in giro fin troppi numeri sull'internet, spesso in conflitto fra loro e più o meno campati per aria. Possiamo anche ignorarli. La rete non è e non sarà mai un "mercato di massa"; è un mondo in cui spesso "piccoli numeri" possono essere molto importanti. La terza (e ultima) premessa è che ogni tanto qualcuno, se dico che in fatto di rete siamo solo agli inizi e la strada è ancora lunga, mi considera "pessimista". Niente affatto. Ci vuole una notevole dose di ottimismo per credere, come credo, che la rete è una cosa importante e potrà essere rivoluzionaria, nella società in generale come nel marketing (che può essere anche "commercio elettronico", ma certamente non è solo quello). Finora cè poco; e quel poco è troppo spesso fatto male. La strada del vero ottimismo non sta nelle illusioni o false speranze, che portano solo a delusioni inevitabili. Sta nel valutare seriamente i fatti (che spesso non sono incoraggianti) e chiederci come si possa fare meglio. Guardiamo questo piccolo grafico, che è una semplice elaborazione su dati "di pubblico dominio". Host internet nei paesi dellUnione Europea in proporzione al PIL(Analisi su dati RIPE - Réseaux IP Européens |
La situazione della Francia qui risulta molto sottovalutata, perché questa analisi non tiene conto della larga diffusione del minitel. Se il governo di Parigi riuscirà nel suo intento di trasferire l'attività telematica dal minitel all'internet, la Francia avrà un livello di penetrazione della rete paragonabile a quello della Germania, se non della Gran Bretagna.
Dobbiamo metterci a piangere e cospargerci il capo di cenere? Mi sembrerebbe uninutile perdita di tempo e di buonumore. Lo sviluppo della rete è discontinuo e poco omogeneo in tutto il mondo. È perfettamente possibile rimontare lo svantaggio. Ci sono molte imprese italiane che hanno dimostrato fantasia, pazienza, ostinazione, flessibilità, spirito di servizio, capacità di adattarsi a circostanze nuove - e di esportare in ogni angolo del mondo. Sono le qualità ideali per vincere nella rete e con la rete. Il problema non è di tecnologia, ma di mentalità, cultura e metodo. È un tema che cercherò di approfondire nei prossimi numeri di questa rubrica.
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