la strategia


16. Uno schema



Il modello proposto nei capitoli precedenti non è riducibile a uno “schema”.

Anzi dovrebbe essere inteso più come un complesso di valutazioni e criteri (utilizzabili anche in schemi diversi) che come una “procedura” rigida.

Ma se qualcuno lo considera utile come “pro memoria”... ecco uno schema riassuntivo del processo di definizione della strategia.


schema

Per chi volesse stampare questo schema
qui
ce n’è una versione che dovrebbe stare
in una pagina A4 con la maggior parte delle stampanti


Può essere utile ricordare, a questo punto, che non sempre è possibile, e non sempre è necessario, percorrere uno per uno tutti i passi indicati in questo schema. Ma anche quando si procede in un modo più semplice (affidandosi al buon senso e alle lezioni dell’esperienza) è utile ricordare qual è il metodo – e verificare in pratica, lungo il percorso, se nonostante qualche “salto” nel processo si stia lavorando con una strategia coerente ed efficace.






Post scriptum
Da chi ho imparato

Devo moltissimo ai miei maestri. Ad alcuni ottimi insegnanti che ho avuto nella mia carriera scolastica, dalle elementari all’università. A molti eccellenti professionisti con cui ho avuto il privilegio di lavorare. Alle persone che hanno costruito culture professionali di straordinaria qualità – in particolare David Ogilvy. Agli autori di libri, studi e analisi sui più svariati argomenti che hanno a che fare con la natura umana, con la comunicazione e con la conoscenza in tutti i suoi aspetti.

Alle imprese per cui ho lavorato, di cui molte hanno una forte cultura di marketing e comunicazione – ma tutte hanno dato un contributo insostituibile alla mia esperienza permettendomi di capire i loro problemi e di verificare nei fatti teorie, metodi e idee.

Ma soprattutto alle persone di ogni specie che ho incontrato in ogni angolo del mondo e che (anche senza saperlo) mi hanno insegnato più di quanto avrei mai potuto imparare da qualsiasi libro o in qualsiasi aula universitaria.

Un esempio fra mille – ricordo con affetto e stima una persona che di mestiere fa il falegname, è un eccellente musicista e un buon marinaio. È un “autodidatta” ma ha sottigliezze culturali che mancano a molti “professori”. Un giorno mi stava spiegando la forma d’onda generata dal movimento di una barca a vela e gli effetti che ne derivano. Nei manuali questo fenomeno è descritto in pagine e pagine di idrodinamica, con formule complesse. Ne fece un disegno e disse: «vedi, è un patatoide». Non dimenticherò mai quella definizione; e non dimenticherò mai la lezione che mi ha dato su come comunicare con semplicità ed efficacia.


Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it




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