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Paul Foley

Adages for Ad Agencies



Questo piccolo “decalogo” è rimasto
per molti anni inedito (e dimenticato).

Lo scrisse nel 1978 Paul Foley,
uno dei migliori professionisti
nella storia della pubblicità mondiale,
e anche una persona di grande valore
culturale e umano; un ottimo
copywriter,
che alla fine della sua lunga carriera
fu per nove anni presidente
del gruppo Interpublic.

Scritto e pensato per “uso interno”
in un’agenzia di pubblicità,
contiene valori significativi
anche per altre attività umane.


mano
 
Questa immagine appariva nell’edizione originale
per sottolineare il fatto che Paul Foley,
indipendentemente dal suo ruolo,
era e rimaneva un copywriter.



Uno

Il cliente finale è il Consumatore;
se lo perdi, tutto è perduto.


Due

Presto o tardi tutti i problemi
sono problemi “creativi”
.


Tre

Fidati delle parole semplici
e della semplice aritmetica.


Quattro

Non fidarti delle parole complicate
e di continue affermazioni di tranquillità.


Cinque

Diffida della gestione per totale sorpresa.


Sei

Spesso le riunioni numerose
servono per suddividere la colpa.


Sette

È facile ottenere un voto unanime
per non fare e non decidere.


Otto

Si possono produrre ottimi film pubblicitari
entro 100 chilometri da casa.


Nove

Quasi tutti danno poco valore
a ciò che non sanno fare.


Dieci

È difficile costruirsi una riserva di benevolenza.
La malevolenza, si – ma la benevolenza
ricomincia daccapo ogni mattina alle 9.




 

Ho imparato molto da Paul Foley
(senza che mai si atteggiasse a “maestro”)
non solo sull’arte difficile della comunicazione,
ma anche sulla gestione e sui rapporti umani.
Con molta simpatia e rispetto per Paul come persona,
non solo per il suo talento come scrittore – nonché
ispiratore e guida per chi lavorava con lui.
Il suo modo di essere e di agire si avvicinava spesso
a quello descritto in Brown’s Job.

Giancarlo Livraghi – marzo 2002

 


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