Rosa dei venti

I Garbugli della Rete - 17
novembre 1997

Stiamo dimenticando
la Netiquette?

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Un certo Arturo (i nomi in questo “garbuglio” sono inventati; ma i fatti sono veri) mi chiede di leggere un testo di un paio di pagine. Vabene, gli dico, mandamelo.. Mi arriva un file di un Mbyte e mezzo: un programma complesso, in cui dopo una laboriosa ricerca trovo il testo. Sarebbe stato più semplice se avesse estratto da quel farraginoso arnese le due paginette...

Antonio ha dieci anni di esperienza in rete. Eppure... se gli mando un documento di 15 kbyte che mi aveva chiesto, mi risponde con due righe – seguite da una “citazione” dell’intero testo che gli avevo mandato. Lo fa sempre. Gli ho chiesto se può evitarlo, ma mi ha detto boh, il software che uso per la posta funziona così ed è brigoso modificarlo (sarei curioso di sapere chi è il balordo che ha scritto quel software). È incredibile quanto sia diffusa questa cattiva abitudine, in tutto il mondo e anche fra persone che hanno lunga pratica della rete.

Audrey va in vacanza e non si collega. Mette un risponditore automatico che dice sarò assente fino al tal giorno.. Dimentica che così facendo quel messaggio viene ripetuto all’infinito in tutte le liste cui è iscritta; dopo qualche giorno di “bombardamento” gli amministratori delle liste sono costretti a cancellare il suo abbonamento.

Aldo si diverte a sfottere Anna e lei risponde con stizza; poi contrattacca, e si imbufalisce lui. Quando qualcuno osserva che potrebbero litigare in privato, si offendono in coro e scatenano una flame.

Armando si precipita a correggere ogni volta che qualcuno fa un piccolo errore di ortografia o usa una terminologia che secondo lui è impropria... oltretutto spesso sbaglia, provocando lunghe e noiose diatribe ortografiche o lessicali.

Annibale, quando c’è qualcosa che secondo lui è interessante (ma di solito non lo è per gli altri) lo scrive in dieci liste diverse, in nove di cui è off topic.

E poi c’è Angela, che non resiste alla tentazione di raccontare a tutti che cosa ha mangiato ieri sera o come fu corteggiata a Ibiza tre anni fa o quali sono le mostruose ingiustizie accademiche che hanno abbassato di due punti il suo voto di laurea. Ambrogio considera indispensabile spiegare urbi et orbi che parte per Voghera e per tre giorni saremo privati della sua inestimabile presenza. Attilio si diverte a dar fastidio e dire cose insultanti, con la speranza di scatenare un’insulsa polemica – e trova quasi sempre qualcuno che ci casca.

Potrei continuare all’infinito; credo che ognuno di noi abbia modo di constatare ogni giorno tanti comportamenti che, presi uno per uno, non sono “gravi”, ma accumulati e ripetuti diventano un grosso fastidio.

Forse la Netiquette può sembrare una cosa antica... nata nei gruppi Usenet quando la rete era il pascolo di pochi privilegiati. Ma anche se la rete è cambiata, e sono cambiate le persone che la frequentano, credo che quei sani princìpi di buon senso e di cortesia, dettati dall’esperienza, rimangano molto validi.

Non è mai stata una regola, una norma o una imposizione. Nessuno è “obbligato” a rispettare il “galateo” della rete; e nessuno si aspetta che i criteri della “buona creanza” telematica siano seguiti alla lettera. È solo una questione di buon senso e di cortesia... e proprio per questo, secondo me, la Netiquette merita di essere rispettata.

Per chi non li conosce... ci sono molti siti che riportano i princìpi della Netiquette.. Fra questi il documento del Network Working Group. Fra le edizioni italiane, è simpatica la “seria e semiseria” di Aspide. Alcune mie osservazioni si trovano online (con i link ad altre fonti).

Ci sono molte persone in rete che si comportano in modo civile e cortese. Per esempio oggi un professore israeliano mi ha scritto per chiedermi il permesso di citare un mio testo. Non era necessario; ma è stato gentile e corretto. Parecchi altri hanno fatto la stessa cosa. Ma alcuni hanno riprodotto, per intero, cose mie senza neppure dirmelo. Non è una questione di copyright; – se avessero chiesto l’autorizzazione l’avrei data volentieri. Ma sarebbe stato più cortese se mi avessero almeno informato.

Non c’è lo spazio qui per riassumere gli “aurei princìpi” della Netiquette.. Ma in fondo si riducono a pochi criteri fondamentali. Ascoltare prima di parlare; non essere lunghi; se si sbaglia scusarsi, ma non troppo; rileggere prima di spedire un messaggio; e soprattutto mettersi nei panni degli altri.

Errare humanum... capita a tutti di sbagliare. Ma c’è chi persevera... per la scortesia di pochi la vita in rete è, per tutti noi, un po’ meno piacevole di come potrebbe essere.

Credo proprio che sarebbe utile parlare un po’ più spesso di Netiquette.


 

   
 
Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it
  settembre 1997
 



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