Il filo
di Arianna
Giancarlo Livraghi gian@gandalf.it
Il volontariato e
linternet
nati per
vivere e crescere insieme
Mi è stato chiesto di esprimere brevemente alcune opinioni sul rapporto fra il volontariato e linternet. La prima cosa che mi viene in mente è la sostanziale somiglianza, lanalogia naturale, che deriva dallorigine e dalla struttura delle rete. Linternet è nata e cresciuta libera, aperta a tutti e non vincolata da alcuna costrizione economica o politica.
Un ingombrante ammasso di notizie sbagliate e di prospettive distorte può far sembrare che la rete sia soprattutto uno strumento commerciale, in cui a fatica si possano ospitare attività umane il cui scopo non è il profitto. Questa falsa e bizzarra nozione può indurre in grossi errori e creare inutile imbarazzo.
Naturalmente può accadere che un aggregato umano nasca da unesigenza commerciale. Sono molti i motivi, nella storia, per cui sono nate città o altri luoghi di residenza e di incontro. Talvolta è accaduto che il primo motivo per un insediamento fosse un mercato (o un presidio militare). Ma nel tempo non si consolida una società umana se non cè la base fondamentale e indispensabile: le persone che ci vivono.
Comunque non è quello il modo in cui è nata linternet. La sua struttura è sempre stata, e sostanzialmente è ancora, quella del libero scambio di informazione, comunicazione, dialogo e rapporti umani. Naturalmente non è scandaloso che in quel contesto ci siano anche attività dimpresa, scambi economici e di lavoro. Ma è importante capire che il mercante in rete è un ospite, non il padrone di casa.
Insomma la rete è, per sua natura, volontariato e non profit. Quali sono i problemi che possono rendere difficile un così naturale matrimonio fra le organizzazioni di questa specie e uno strumento che ha la stessa identità?
Uno, evidente e grave, è la diffusione squilibrata della risorsa. La penetrazione dellinternet è ancora molto scarsa là dove ce ne sarebbe maggior bisogno. Ovviamente linformazione e il dialogo non possono risolvere tutti i problemi. Ma sono estremamente utili per organizzare meglio le iniziative e per dare un ruolo attivo a chi non è solo il destinatario di un soccorso, ma soprattutto il protagonista della situazione. Questo significa che dovrebbe esserci un più forte, e più costante, impegno di tutti nello sviluppo delle risorse di comunicazione.
Un altro ostacolo è il rischio di considerare la rete come un mondo a parte. Non lo è e non lo è mai stata. Funziona tanto meglio quanto più è un elemento, insieme agli altri, del sistema di informazione, comunicazione e collaborazione.
Infine... benché linternet esista da trentanni (e il sistema web da quindici) non abbiamo ancora raggiunto una vera maturità nel capire i modi più efficaci per usarla. Il concetto di base è che la rete non è fatta di macchine, connessioni o protocolli. È fatta di persone. Sono i rapporti umani lelemento fondamentale.
I limiti di spazio nella pagina della rivista non mi permettono di sviluppare qui le considerazioni strategiche e di metodo che portano a un uso efficace della rete. Ma molte considerazioni sullargomento si trovano in diverse parti di questo sito. Per esempio il libro Lumanità dellinternet (il testo è interamente disponibile online) è scritto dal punto di vista delle persone, ma contiene molte osservazioni utili anche alle organizzazioni. È altrettanto liberamente disponibile Le imprese e linternet è scritto per le aziende, ma i concetti e i metodi sono ancora meglio applicabili alle attività non profit, per quella naturale attinenza con la natura della rete di cui parlavo allinizio.