L’umanità dell’internet
(le vie della rete sono infinite)

omini

di Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it



Premessa

Questo libro mi è costato otto anni di lavoro. O molti di più... se penso all’infinità di tempo che ho dedicato, molto prima di conoscere l’internet, a studiare la comunicazione, la percezione e i rapporti umani. Dopo alcuni anni di esperienza online... dopo aver pensato, osservato, imparato e cercato di capire... ho cominciato nel 1995 a scrivere a proposito della rete.

Quando, cinque anni più tardi (e quasi un anno prima della pubblicazione) mi sono messo al lavoro su queste pagine, pensavo che bastasse raccogliere e riordinare i pensieri che avevo maturato nel tempo. Ma non è stato così semplice. I libri sono come le piante. Crescono, si evolvono, mettono foglie e rami (e bisogna anche saper potare). Ogni libro ha una sua anima, una sua identità, che ogni tanto entra in conflitto con l’autore e lo costringe a cambiare percorso. Ho dovuto ripensare e ridefinire quasi tutto perché prendesse una forma che spero sia coerente e fluida per chi legge.

Nonostante questi cambiamenti, chi ha già letto altri miei libri, o articoli, o cose pubblicate online... troverà qualche ripetizione; specialmente nella prima parte, che è un’introduzione generale al tema. Mi scuso con i miei “vecchi” (e spero “affezionati”) lettori per la sensazione di “già visto” che avranno in alcune pagine. È inevitabile. Ci sono concetti e fatti che non sono cambiati in cinque anni o più. Ci sono citazioni che mi sembrano rilevanti e meritano di essere ripetute. Ci sono ipotesi che potevano sembrare insolite qualche anno fa e che sono state ampiamente confermate dai fatti.

Chi ha pratica dell’internet troverà molte cose che già conosce – e che a una persona esperta possono sembrare banali. Ma una parte del lavoro di preparazione è stata l’osservazione dei problemi che incontrano le persone “nuove” della rete e che i manuali tecnici o “commerciali” non aiutano a risolvere.

Qualcuno mi ha chiesto se questo libro è “figlio” o “fratello” di un altro, che ho pubblicato nell’aprile 2000 (La coltivazione dell’internet). La domanda mi ha fatto pensare. La verità è che questo è il padre e semmai l’altro è il figlio, anche se se è stato pubblicato prima. Questo è il libro che avevo in mente cinque o sei anni fa. Ma nessun editore era disposto a pubblicarlo (pensavano che il tema non fosse interessante o credevano che si potesse trattare solo da un punto di vista tecnico). Se ci sono – inevitabilmente – somiglianze fra i due libri... non è perché questo derivi da “coltivazione”. È vero il contrario. Non potevo scrivere sulla rete dal punto di vista delle imprese senza inquadrare l’argomento nelle necessarie premesse culturali e umane. La conseguenza è che ho pubblicato allora alcune cose che in parte “anticipavano” il contenuto di questo libro.

Questo non è un manuale, né un trattatello di cose tecniche (ce ne sono in abbondanza, anche se non sempre “di facile lettura”). Non è neppure un “galateo” della rete, né un sistema di regole. La natura della rete, con la sua libertà e varietà, rende assurda l’idea di un “codice di comportamento” che possa valere per tutti – o che possa in qualsiasi modo essere considerato un obbligo.

La mia convinzione fondamentale è che ognuno deve trovare la sua strada, disegnare la “sua” rete secondo le sue esigenze personali. Non c’è “una” internet. Ce ne sono tante e diverse quante sono le persone che usano i nuovi strumenti di comunicazione. Non so neanch’io quanti siano i veri “autori” di questo libro. Ho scambiato idee con così tante persone, ho ascoltato così tante opinioni, ho letto così tante cose che non posso sapere quanti pensieri sono miei e quanti ho assorbito da altri. Da chi ha competenze ed esperienze molto più precise delle mie in molte materie tecniche e specialistiche. Ma anche da persone che non hanno particolari conoscenze sulla rete eppure la vivono, la capiscono la “sentono” con intensità, emozione e partecipazione. E da chi dell’internet sa poco o nulla ma è capace di fare domande stimolanti, ipotesi curiose – o con le sue critiche e i suoi dubbi mi aiuta nella necessaria disciplina di essere chiaro e comprensibile.

Viene un giorno in cui un libro deve fermare la sua evoluzione – per “andare in stampa”. Ed è bene che sia così, se no continuerebbe a cambiare e non uscirebbe mai. I dubbi e gli approfondimenti non sono mai finiti. Su qualsiasi argomento, ma specialmente su un tema come questo, so che il giorno dopo imparerò qualcosa che mi farà pensare in modo un po’ diverso. Ci sarà un seguito nelle cose che continuerò a scrivere e pubblicare online. Ma intanto spero che queste pagine abbiano un “senso compiuto” – anche se la storia dell’internet è appena cominciata e rimane, in buona parte, imprevedibile.





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