Il potere della stupidità
Kali

La grazia rigorosa di Livraghi
 
Recensione su Mestierediscrivere – 21 marzo 2005



Quando ho cominciato a leggere “Il potere della stupidità” pensavo di confrontarmi con qualcosa di interessante, ma di distante da me. Il potere lo è sicuramente e, quanto alla stupidità, chi ammetterebbe di esserne anche soltanto sfiorato? Ci volevano il passo leggero e la grazia espressiva di Giancarlo Livraghi per farmi percepire la stupidità come una sfaccettatura talmente connaturata nella natura umana da essere anche mia, almeno in molte situazioni della vita personale e professionale.

La sua disamina è brillantemente impietosa ed è difficile sottrarvisi e non sentirsi chiamati in causa, a livello collettivo, ma soprattutto individuale: stupidità come abitudine, come paura, come vigliaccheria, come via di fuga dal cambiamento, dal confronto con gli altri.

Ma questo libretto, che a ogni capitolo ti riflette in uno specchio diverso, contiene in sé l’antidoto della malattia, ti instilla piano piano gli anticorpi attraverso l’esercizio difficile ma sempre possibile della consapevolezza. Con un linguaggio semplice, in cui le parole aderiscono sempre al pensiero e alle cose. Un linguaggio che, come sempre in Livraghi, si fa voce che ti accompagna e ti impegna – anche attraverso la distanza e la lettura – in quella cosa bella e un po’ desueta che si chiama “dialogo” o “conversazione”.

Luisa Carrada





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