Il potere della stupidità
Kali


Un libro da regalarsi
e da regalare

 
Recensione in Cultural – 11 dicembre 2010


Ma perché le cose non funzionano? Di questi tempi ce lo stiamo chiedendo tutti. Una risposta possibile si trova nel libro “Il Potere della Stupidità” scritto da Giancarlo Livraghi, grande esperto di comunicazione, e pubblicato da M&A Editori, una piccola ma raffinata casa editrice. È un testo poliedrico, che si può leggere come saggio pungente, documento di costume o commentario ironico del malessere dilagante. Dipende dalla quantità di stupidità che il lettore è disposto a... digerire.

Secondo l’autore – e non possiamo che essere d’accordo con lui – la stupidità è ovunque, pronta a condizionare i rapporti umani, le grandi decisioni politiche, le scelte e perfino i gusti. Chi non si è mai imbattuto nella stupidità (propria e altrui)? Combatterla è difficile, ma si possono mettere in campo alcuni deterrenti che Livraghi spiega con acuta e divertente ironia.

Primo fra tutti il pensiero: chi pensa sforzandosi di vedere le cose da punti di vista diversi, sgusciando fra i luoghi comuni e dribblando la pigrizia di tenere a riposo il cervello più a lungo possibile, è già sulla buona strada. Dice per esempio l’autore che «... per evitare la fatica di pensare spesso ci accoccoliamo in qualche banalità che trova un facile consenso (e qui entra in gioco, come elemento moltiplicante, la forza dell’abitudine – e la paura di dover affrontare una differenza di opinioni che non ci sentiamo preparati a gestire).»

La stupidità, come suol dire, “tiene famiglia” e Livraghi tratteggia i profili di tutti i suoi parenti: arroganza, egocentrismo, supponenza, meschinità e così via senza dimenticare anche quelli più alla lontana, come la fretta, l’ignoranza, la superstizione, l’idolatria. In un contesto così “allargato” non potevano mancare il capitolo dedicato alla burocrazia e quello sulla tecnologia.

Un altro potente deterrente è la semplicità: «Lo stupido non è chi non capisce, ma chi non sa spiegare» enuncia Livraghi aggiungendo che «... non solo la burocrazia ma anche altre oligarchie, consorterie o corporazioni usano spesso un gergo complicato, incomprensibile per i “non addetti” che serve ad affermare il loro predominio e tenere in soggezione il resto dell’umanità.»

In uno dei capitoli finali Livraghi raggruppa altri antidoti alla stupidità e incita il lettore a coltivare l’intelligenza, la curiosità, l’intuito, la creatività con argomentazioni così stimolanti e precise che viene voglia di mettersi subito all’opera per riguadagnare il tempo perduto ad accudire, più o meno coscientemente, il proprio orticello di prosperosa stupidità.

Per consolarci e farci sorridere ancora di più Livraghi inserisce anche alcune citazioni sulla stupidità di illustri pensatori, utilizzabili come salvagente in quelle incresciose situazioni che talvolta capitano nella vita e che sembrano inghiottirci, trascinandoci verso la banalità più squallida e demoralizzante.

Un libro da regalarsi e da regalare, senza alcun timore, a parte quello di offendere chi non capisce il valore di una simile opera e dimostra quindi di avere la cosidetta “coda di paglia”.

Esiste anche l’edizione inglese, “The Power of Stupidy”, scritta sempre da Livraghi e sempre edita da M&A e pure quella in spagnolo, “El poder de la estupidez” (ed. Ares y Mares). Entrambe le edizioni straniere sono arricchite da pagine inedite che dovrebbero presto essere inserite nelle prossime edizioni italiane. Stupidi di tutto il mondo, preparatevi.


Si trovano online in italiano non solo approfondimenti già pubblicati
nelle edizioni inglese e spagnola, ma anche altri sviluppati in seguito.
[n.d.r.]




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