Aladino, Ulisse e Polifemo Giugno 1998 |
Giancarlo Livraghi gian@gandalf.it |
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Sarebbe interessante, credo, cominciare a definire le diverse scuole di
pensiero sul marketing online. Ecco una proposta (un po ironica ma sostanzialmente
seria). Uso metafore antiche perché credo che le tendenze, anche nelluso della rete, non siano cose nuove, ma abbiano radici profonde nella nostra storia (alcune osservazioni sulorigine dei comportamenti si trovano nel numero 18 della rubrica Il Mercante in Rete). Ulisse, in questo caso, non è quello dellOdissea, travolto dal mare, dagli dei e dalle fattucchiere. È quello di Dante, che non si accontenta delle abitudini e delle cose note; vuole esplorare, navigare, scoprire. Questa, secondo me, è la caratteristica vincente in rete, per le persone come per le imprese. Gli Aladini sono quelli che gridano più forte. Dai una strofinata al mouse, promettono, e un genio uscirà dal tuo monitor per soddisfare tutti i tuoi desideri, farti ricco e felice in un batter docchio. Bastano poche ore online per capire che non è vero. I Polifemi sono i giganti miopi, che vivono in caverne piene doro; vanno avanti come schiacciasassi senza preoccuparsi di chi o che cosa stanno calpestando. Dalla loro pantagruelica tavola cadono le briciole di cui si nutrono gli Aladini. (Ci sono anche gli Alì Babà e i millanta ladroni, ma non vorrei complicare la metafora). Vogliamo fare un gioco? Quando leggiamo un libro o un articolo, o sentiamo una relazione in un congresso, proviamo a chiederci se è la voce di un Ulisse, un Polifemo o un Aladino? È chiaro, spero, da che parte sto. E credo che per Ulisse ci siano grandi possibilità, anche senza bisogno di accecare Polifemo (che tanto ci vede poco e sta guardando da unaltra parte). Basta non ascoltare il canto delle sirene, lasciare che i ciclopi si bastonino fra loro... e coltivare con pazienza un giardino di relazioni umane, costruire un patrimonio di conoscenza e di fiducia. Più gli altri si inseguono nei vicoli ciechi, più spazio lasciano a chi sta lontano dal fracasso e lavora sul serio. E visto che siamo in tema di metafore... eccone unaltra. Dinosauri, scoiattoli e zecche Non è nuova la similitudine dei mammiferi e dei dinosauri; molti lhanno usata, anche prima che nel 1994 Michael Crichton, lautore di Jurassic Park, scrivesse Mesiasaurus per spiegare la decadenza dei "mass media" tradizionali. Ma può essere interessante riprenderla dal punto di vista del marketing in rete. I dinosauri non sono |