Ormai dovrebbe essere finita la fase in cui linternet
era una cosa un po strana, circondata di favole e leggende.
Ma ci sono errori di prospettiva che continuano a sopravvivere.
Mi pare che valga la pena di esaminare brevemente alcuni di quei
miti, in cui molti ancora sembrano credere benché
le dure lezioni della realtà abbiano dimostrato quanto siano
infondati e pericolosi.
Nuova economia: un concetto da dimenticare
Un anno fa, nel primo articolo di questa
rubrica, si parlava di che cosa non è la nuova
economia. Probabilmente sarebbe meglio se quel termine
fosse abolito del tutto perché in realtà
leconomia è una sola. Le migliori soluzioni
scavalcano gli immaginari confini fra vecchio e
nuovo. Le possibilità offerte dai nuovi
sistemi rendono ancora più importanti quei criteri di
buon senso e di coerenza strategica che da sempre governano
ogni efficace soluzione dimpresa e di comunicazione.
Non esiste un tempo internet
È ampiamente smentita dai fatti la leggenda
secondo cui un mese in rete equivale a un anno.
La fretta è il fattore determinante di molti
insuccessi. Un investimento efficiente nellinternet richiede
gradualità, flessibilità e continuità
nel medio-lungo periodo. È meglio non spendere troppo
allinizio e avere riserve adeguate (di denaro e di risorse
umane) per la continuità nel tempo.
Evoluzione, non rivoluzione
Che la rete sia una struttura biologica può
sembrare un concetto filosofico interessante solo per gli
studiosi della cultura. Ma è un fatto e ha precise
conseguenze pratiche. Non si tratta di cambiamenti bruschi e
improvvisi ma di unevoluzione graduale che può
essere più veloce in alcune fasi o circostanze, più
lenta in altre. Visto in questa prospettiva il fenomeno è
molto più facilmente comprensibile e interpretabile.
I grandi numeri non sono importanti
Le concezioni basate su modelli televisivi
sono una delle cause dei fallimenti in rete.
Non è necessario raggiungere un grande numero di
persone. Nella maggior parte dei casi un afflusso
indifferenziato non è un vantaggio, è un
problema. Soprattutto allinizio è meglio entrare in
dialogo con poche persone, con cui verificare la funzionalità
della comunicazione e dei servizi offerti per correggere
gli inevitabili errori, e affinare le relazioni, prima di sviluppare
lattività su scala più ampia.
Essere i primi non è una priorità
Avere liniziativa può essere un vantaggio. Ma le
soluzioni dettate dalla fretta producono più problemi
di quanti ne risolvono. Si può imparare molto dagli
errori altrui. Più che essere i primi
è meglio essere i migliori, in termini di
qualità e servizio.
Un sito online non è un portale
Come ho detto molte volte... avere un sito
web non è indispensabile. Ed è un punto
di arrivo di una strategia di comunicazione, non il punto di
partenza. Ma se e quando si ha un sito... nella maggior parte
dei casi non ha alcun senso che tenti di essere un
portale. Quanto più specifico e ristretto
è lobiettivo, tanto più efficace è la
funzione di un sito e più gestibile è la sua
attività. Nei (rari) casi in cui è sensato cercare
di essere un punto di riferimento più esteso limpegno
è molto più complesso, oneroso e rischioso.
Lo spazio è tiranno e devo fermarmi
qui. Ma al di là di questi pochi esempi credo che
valga un criterio generale. Uno dei segreti del successo
è diffidare di tutte le mitologie e non accettare mai
alcuna ipotesi che non si possa verificare concretamente nei
fatti prima di sviluppare unattività su scala
più estesa.