Un apologo inedito
Un giorno, nel 1990, sempre più preoccupato per limperversare (non solo in pubblicità) di una perenne ripetizione di formule banali e ripetitive universalmente etichettate (e applaudite) come creative, scrissi questo piccolo apologo. Fu letto da alcuni amici, ma anche da un certo numero di redattori ed editori di varie riviste: tutti dissero di apprezzarlo e promisero di pubblicarlo, ma nessuno lo fece. Naturalmente è possibile che non labbiamo pubblicato semplicemente perché è troppo stupido per meritarlo (di questo giudicheranno i lettori). Ma non credo. Furono pubblicate senza problemi tante altre cose, mie e altrui, che non valevano gran che. La mia impressione è che questo piccolo fiammifero sia stato spento perché rischiava di andare troppo vicino a una montagna di code di paglia.
Gli anni passano... ma la situazione non migliora.
Questa cosa che chiamano creatività
Nella tribù degli Scimpanzé Ambarabà il più importante rito sociale (dopo il sesso) è togliersi le pulci.
Il rito si svolge sempre nello stesso modo. Uno scimpanzé toglie la pulce da un altro scimpanzé. La prende con la mano destra e la schiaccia fra i denti.
Così è sempre stato e così sarà per sempre.
Ma non proprio per sempre.
Un giorno, per caso, lo scimmiottino Bimbo, figlio del grande capo Bambo, nasce mancino e con i denti guasti.
Prende la pulce con la mano sinistra e la schiaccia contro un albero.
Il popolo degli Scimpanzé Ambarabà, entusiasta ed esultante, grida: come è creativo lo scimmiottino Bimbo!
Poco dopo tutti gli Scimpanzé Ambarabà prendono le pulci con la mano sinistra e le schiacciano contro gli alberi. E così sarà per sempre.
Ma non proprio per sempre.
Un giorno, per caso, lo scimmiottino Dumbo, figlio del grande capo Dimbo, nasce molto miope.
Non vede che cosa fanno gli altri. Istintivamente prende la pulce con la mano destra e la schiaccia fra i denti.
Il popolo degli Scimpanzé Ambarabà, entusiasta ed esultante, grida: come è creativo lo scimmiottino Dumbo!
Poco dopo tutti gli Scimpanzé Ambarabà prendono le pulci con la mano destra e le schiacciano fra i denti. E così sarà per sempre.
Ma non proprio per sempre.
Un giorno, per caso, lo scimmiottino Zombo, figlio del grande capo Zambo...
Giancarlo Livraghi (1990)