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Mentire con le statistiche

Recensione in Human News
15 dicembre 2012


Oggi, più che mai, di attualità

 
Questo libro non è un manuale per gli imbroglioni. Né un trattato tecnico per gli “addetti ai lavori”.

È uno di quei pochi e straordinari testi che spiegano con rigore scientifico, ma con chiarezza e semplicità di linguaggio, ciò che a tutti (comprese le persone che non si occupano abitualmente di statistiche) è utile sapere. Non perché sia sempre necessario difendersi da dati o deduzioni di dubbia credibilità. Ma perché è sempre opportuno diffidare di ogni informazione di cui non conosciamo chiaramente l’origine e il significato.

È un libro divertente, con molti spunti umoristici, ma non è un esercizio satirico. Con un tono scorrevole e colloquiale, con l’aiuto di illustrazioni in parte didattiche e in parte ironiche, umoristiche quanto illuminanti, spiega fatti molto seri e concreti, ragionamenti basati su un solido approfondimento teorico e su una pragmatica verifica della realtà.

Può sembrare diffusa la diffidenza verso le statistiche. Anche chi non ha letto Trilussa conosce la storia del mezzo pollo. Molti hanno sentito parlare di un tale che è annegato in un fiume con una profondità media di un metro. Mentre è ovvio che il più meticoloso dei cuochi non riesce a tagliare un pollo in due metà esatte – e nessuno può misurare con precisione la profondità media di un fiume (anche perché cambia da un giorno all’altro secondo le condizioni meteorologiche e i regimi di flusso).

Ma il vero problema è un altro: c’è una enorme, quanto ingiustificata, credulità quando si tratta di valutazioni numeriche perché non si bada al fatto che sono statistiche. Per quanto possa essere noto che la persona o cosa media non esiste (tutto è sopra o sotto la media) c’è una diffusa e dominante tendenza a credere non solo ai numeri, ma anche ad affermazioni basate su numeri che non vengono neppure citati.

Molte cose sono cambiate da quando è stato scritto questo libro. Ma la sostanza del problema è sempre la stessa. Si ripetono all’infinito gli stessi errori, con qualche complicazione in più dovuta alla struttura del sistema informativo, all’introduzione di nuove tecnologie non sufficientemente verificate, a manipolazioni intenzionali – o distrazioni superficiali – che forse non sono aumentate, ma dalla quotidiana constatazione dei fatti non risultano diminuite.

Insomma questo non è solo il libro sulle statistiche di maggior successo in tutta la storia dell’editoria. Non è solo il testo più chiaro, e facilmente comprensibile, che sia mai stato scritto sull’argomento. Soprattutto è oggi, più che mai, di attualità.

Luigi Salerni    



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