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Mentire con le statistiche


I numeri possono essere perversi


Breve recensione
in Enel letture – gennaio 2008



Curata da Giancarlo Livraghi e Riccardo Puglisi, è uscita l’edizione italiana del libro How to Lie with Statistics, di Darrell Huff, la cui prima edizione risale al 1954 ma che, a distanza di più di 50 anni, è ancora un successo editoriale. Un best seller mondiale che ha venduto più di 500.000 copie, ed è stato tradotto in molte lingue, l’ultima delle quali – prima dell’edizione italiana – è stata il cinese.

Definito “piacevolmente sovversivo“ ai tempi della prima pubblicazione, è un testo che ancora oggi conserva intatta la sua attualità, visto il bombardamento quotidiano di sondaggi e statistiche al quale siamo sottoposti.

Come scrive l’autore nell’introduzione, non sempre occorre difendersi da dati o deduzioni di dubbia credibilità. Ma è sempre opportuno diffidare di ogni informazione di cui non conosciamo chiaramente l’origine e il significato.

Le statistiche sono spesso utili, talvolta necessarie, ma non bisogna mai dimenticare che non sono infallibili. I numeri, infatti, possono essere perversi se usati per deformare situazioni (sia in modo intenzionale che involontario) o per dare false certezze.

C’è una frase che riassume bene il concetto: «Ricerche, sondaggi e statistiche sono come un lampione. Utile per fare luce. Ma non dobbiamo comportarci come l’ubriaco che ci si appoggia».





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