I Garbugli della Rete - 15
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Devo confessare che in fatto di libri non sono obiettivo. Mi piace averli intorno. Anche quando non li leggo, mi tengono compagnia. Ma spero che non solo a un inguaribile bibliofilo interessi ciò che succede ai libri in elettronica. In una delle sue rare apparizioni televisive, Umberto Eco presentava Il Settecento su cd-rom. Unallieva gli chiese perché lopera non contenesse più scene in movimento, come un film in cui Robespierre raccontasse il suo ruolo nella rivoluzione. Con molto spirito e apertura, Eco rispose che si può fare tutto, anche spiegare Hegel con un fumetto di Paperino; ma non è bene mescolare troppo i generi. Quella ragazza sembrava intelligente e preparata. Ma rifletteva unopinione diffusa: che se si produce unopera su cd-rom la cosa più importante sia infarcirla di immagini, suoni e animazioni. So di essere controcorrente, ma secondo me è un errore. Mi è piaciuto vedere, in un cd-rom su Leonardo, le sue macchine in movimento: cosa che non avrei mai potuto vedere in un libro. Ma quando mi sono accorto che non potevo rivedere quel cd-rom senza sorbirmi ogni volta una sequenza iniziale, con un testo parlato e scritto che già conoscevo... lho messo via e non lho mai più usato. Se leggo un romanzo o un saggio, trovo più pratico e piacevole averlo su carta. Per un testo di consultazione, invece, è evidente il vantaggio di una struttura ipertestuale. Ma se si badasse un po più allutilità e un po meno agli effetti, non si sacrificherebbe lapprofondimento a immagini, suoni o animazioni non necessarie. Un editore può dire «Tutte storie, è quella la roba che si vende». Ma è proprio vero? Se un giorno si confrontassero due enciclopedie, una più scenografica, laltra più ricca di contenuti, siamo sicuri che non vincerebbe la seconda? Con gli enormi dischi di domani, forse si potrà fare luno e laltro. Ma lesperienza dimostra che se si aumenta la capienza qualcuno inventa effetti ingombranti per riempirla. Non credo che si arriverà a una forma matura di editoria elettronica se non si darà il predominio ai contenuti e al servizio ai lettori invece che agli effetti decorativi. Ci potremmo anche chiedere se il veicolo migliore, per i libri di consultazione, sia il cd-rom o la rete. Credo che questo dipenda dalla frequenza con cui un argomento richiede di essere aggiornato. Su un tema a aggiornamento lento, rimane probabilmente più semplice offrire un abbonamento e mandare un nuovo cd-rom una volta allanno (ma non, come alcuni fanno, pretendere che si compri daccapo tutta lenciclopedia pagandone interamente il prezzo). Invece, su temi specialistici dove laggiornamento può essere mensile o settimanale... non è più funzionale dare la base su un supporto fisso e gli aggiornamenti in rete? Alcuni lo stanno facendo. Ma per ora sono pochi. E se pensiamo che cè chi non vende il cd se non a chi compra, a un prezzo ovviamente alto, anche lenciclopedia cartacea ... Ma se parliamo di libri in elettronica non possiamo ignorare un altro aspetto: il lavoro (secondo me importantissimo) che stanno facendo varie organizzazioni, come il progetto Gutenberg negli Stati Uniti e il progetto Manuzio in Italia: la digitalizzazione di opere classiche. Qualcuno potrebbe chiedermi: ma se preferisci leggere i libri in carta, a che cosa serve il libro digitale? Serve a molte cose. Per esempio ad avere subito il testo quando non si è nel posto dove cè un certo libro. E poi alla consultazione. Se sto cercando un verso della Divina Commedia o dellOrlando Furioso, e non ricordo in che canto è; o un passo di un filosofo, e non so a che pagina del libro... Credo che alcuni puristi allantica possano arricciare il naso. Troppo comodo... vai in cerca di citazioni per evitare di leggere e capire lopera. Secondo me sbagliano. Di qualsiasi risorsa si può fare un uso cretino, ma questo non vuol dire che sia cretina la risorsa. Se uno studente pigro facesse unesercitazione spizzicando sul computer un libro che non ha letto né capito, un buon professore non se ne accorgerebbe? Insomma spero di non perdere mai la piacevole compagnia dei libri sugli scaffali; ma mi piacerebbe averne molti anche su dischetti o nel hard disk del computer. E sarei felice di liberarmi delle ingombranti vecchie enciclopedie e opere di consultazione se potessi avere tutti quei contenuti, comodi e aggiornati, in elettronica. Chi mi conosce sa che sto ripetendo un ritornello... le tecniche sono buone, se sono applicate bene e pensando a chi le dovrà usare. Peccato che quel se sia grande come una montagna... e che si debba soffrire perché qualcuno ha pensato allingegneria del software, o a un po di effetti speciali, invece di pensare a noi. |
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Post scriptum luglio
2004
Sono passati sette anni. Uso
ancora le vecchie enciclopedie
e ne ho anche comprata una nuova
di carta (24 volumi).
Ho buttato via montagne di cd-rom
che mi avevano regalato
(o che avevo commesso lerrore
di comprare).
Le rutilanti ambizioni delleditoria elettronica
sono tramontate.
Le pubblicazioni su supporti fissi non sono
del tutto defunte,
ma limitate a nicchie ristrette. I motivi
sono principalmente tre.
La scarza qualità e funzionalità
di molte opere pubblicate su cd-rom.La praticità, finora
insostituibile, della carta stampata.
E la concorrenza
della rete, che per molti usi è più efficiente.