Epilogo:
“un coso che fa cose”
Epilogo:
“un coso che fa cose”
Verrà un giorno in cui la rete non sarà più una “nuova tecnologia”. Come non lo sono la radio, la televisione, il telefono, l’aeroplano... e ormai neppure il telefono portatile. Cose che a noi sembrano normalissime, tanto da non riuscire a immaginare un mondo in cui non ci fossero, sono in realtà nate cinquanta o cento anni fa. Un batter d’occhio nella storia umana; ma un tempo sufficiente per renderle abituali a chi vive oggi. Neppure la rete è così recente come sembra. L’internet ha vent’anni; la comunicazione elettronica ne ha più di trenta – non è più giovane della televisione a colori. Ma fino a poco tempo fa se ne servivano poche persone; e ancora oggi il 97 o 98 per cento dell’umanità ne è escluso.
Alan Kay della Apple dice: «la tecnologia è “tecnologia” solo per chi è nato prima». Nel suo libro Digital Economy (1996) Don Tapscott racconta che un giorno chiese a sua figlia Nikki (12 anni) se voleva partecipare a un “panel di consumatori” sulle nuove tecnologie. La ragazza rispose:
Va bene, papà, lo faccio, se vuoi. Ma non capisco perché voi adulti montate così tanto questa faccenda della tecnologia. Noi ragazzi usiamo semplicemente il computer per fare cose. Non lo pensiamo come tecnologia. È come il frigorifero, che fa cose; non è tecnologia. Se apro il frigorifero, voglio qualcosa di fresco da mangiare o da bere. Non penso alla tecnologia del freddo.
Non è solo una questione di età. Una persona che oggi ha ottant’anni ha visto la televisione per la prima volta quando ne aveva 45. Eppure la considera come un accessorio normale, una parte abituale della sua esperienza quotidiana; non più “tecnologica” della luce elettrica, del telefono o della radio.
Verrà un giorno in cui considereremo il computer semplicemente come “un coso che fa cose” – e l’internet come una parte abituale della nostra vita di relazione. Quel giorno nessuno dovrà più spiegare alle persone o alle imprese, grandi o piccole, come usare la rete. Questo libro sarà diventato un reperto archeologico.
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Nota: Gli strumenti che useremo per connetterci in un futuro più o meno lontano potranno essere qualcosa di diverso dai “personal computer” di oggi; ma saranno, in un modo o nell’altro, elaboratori elettronici. Ormai quasi tutti gli apparecchi che usiamo – compresa la lavatrice, l’automobile, il bancomat e la segreteria telefonica – sono “computer”.
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di presentazione del libro
